(22/7/2014)– L’argomento non poteva non essere affrontato. E ieri sera, nel corso della rubrica Numero 1 su Rai Sport 2, ci ha pensato il giornalista della Gazzetta dello Sport Pino Allievi: “Non mi sorprenderei se alla fine dell’anno Kimi Raikkonen non venisse riconfermato. Il rapporto con la Ferrari non va”. Il finlandese, di ritorno quest’anno a Maranello, sta penando oltre il dovuto con la pur disastrosa F14-T ma il compagno di squadra Alonso dimostra invece che è almeno possibile portarla stabilmente ai piedi del podio o giù di lì. Kimi, invece, naviga costantemente al limite della zona punti. Inaccettabile per un campione della sua esperienza, chiamato proprio per avere costantemente due piloti a punti dopo la deludente esperienza Massa gravemente nociva ai fini della remunerativa classifica Costruttori. La motivazione della sua annata negativa è che “non sente la macchina” ma Allievi è andato oltre parlando in sostanza di un Kimi non integrato o addirittura non amato a Maranello. Sconta la sua caratteriale ritrosìa al dialogo, indispensabile soprattutto quando le cose non vanno. Domanda: ma non era proprio per questo che a fine 2009 venne messo da parte – per l’anno successivo si continuò comunque a pagargli il lauto stipendio – a arrivò Alonso? A Maranello non è tempo di indulgenze e, dopo la dipartita di Domenicali, Mattiacci l’ha dimostrato avviando una impietosa razionalizzazione di uomini e ruoli (ultimo a farne le spese il motorista Marmorini). Allora altra domanda: certo, il coinvolgimento dei piloti è importante ma se davvero ci fossero dei dubbi sulla conferma di Kimi è opportuno, come è stato reso noto, aver svelato già i progetti del 2015? La domanda è meno peregrina di quanto possa sembrare perché a Maranello il prossimo anno è veramente decisivo, a tutti i livelli. Sbagliare ancora sarebbe devastante. Jules Bianchi, sì proprio lui, attende trepidante…
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