(3/6/2014) – Il Gran Premio di Monaco del 1984 fa rappresenta una pietra miliare della Formula 1: fu la gara che rivelò al mondo Ayrton Senna, allora giovane promessa di 24 anni al debutto nella massima formula. Alla guida di una non certo trascendentale Toleman-Hart, il brasiliano di San Paolo mise a profitto la sua grande abilità sul bagnato e, dopo una rimonta imperiosa, giunse a insidiare la vittoria al favorito Alain Prost. Mentre la pioggia aumentava di intensità e il francese della Mc Laren Tag Porsche si sbracciava dall’abitacolo per segnalare la pericolosità della situazione e implicitamente chiedere lo stop, niente sembrava invece poter fermare la rincorsa di Senna (tra l’altro si scoprì che una sospensione era danneggiata). Ma al 31° giro il direttore di gara Jackie Ickx espose bandiera rossa: gara interrotta e classifica congelata, come da regolamento, al giro precedente con attribuzione di metà punteggio.
Le polemiche si sprecarono: Ickx, uomo Porsche nella gare endurance, fu accusato di aver “tutelato” con la sua decisione la macchina col motore…amico. Senna salì comunque per la prima volta sul podio (e per la prima volta toccò con mano le intromissioni della “politica”) e per lui si aprì un mondo. Quell’anno – era la stagione della benzina contingentata a 220 litri , del debutto di Alboreto con la Ferrari , del duello infinito tra Prost e Lauda e dell’arrivo del motore Honda sulla Williams – conquistò due sesti posti (Sudafrica e Belgio) e un altro podio, questa volta terzo posto, all’Estoril. L’anno dopo sarà la Lotus-Renault a metterlo sotto contratto (per questo motivo la Toleman lo appiedò al GP d’Italia) e il crescendo sarà sbalorditivo. Era nata una stella.