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Mese: Maggio 2014
(9/5/2014) – La data del prossimo 24 maggio sarà ricordata non solo per la finale della UEFA Champions League tra Real Madrid e Atletico Madrid, ma anche perché per la prima volta nella storia sarà possibile ordinare una Mustang in Europa. Ford Motor Company ha infatti annunciato che al momento del calcio d’inizio, e fino alla fine della partitissima di Lisbona, sarà possibile prenotare una delle prime 500 Mustang europee accompagnata da uno speciale ‘limited edition pack’ e da un certificato dell’edizione limitata. La nuova Ford Mustang, in vendita in Europa per la prima volta dopo 50 anni dalla nascita, arriverà nel corso del 2015. L’interfaccia web sul sito www.ford.com, attraverso la quale si potrà ordinare la nuova Mustang, sarà attiva fino al termine dell’incontro, sia che questo si risolva nei tempi regolamentari sia nel caso in cui debba estendersi ai supplementari o ai rigori. I primi 500 esemplari saranno disponibili nella versione sia fastback, nel colore Race Red, che convertibile, nel colore Magnetic Silver, e potranno essere ordinati sia con l’EcoBoost 2.3 da 309 cavalli e 407 Nm di coppia, che con il V8 5.0 da 426 cavalli e 529 Nm di coppia. L’allestimento dell’edizione limitata comprende il sistema di connettività SYNC 2 con navigatore, sedili riscaldati e ventilati, interni in pelle nera e cerchi in lega da 19 pollici .
(9/5/2014) – Cesare Fiorio, ricordi e molto rammarico. Il primo maggio 1994 era al box di Imola, in qualità di Direttore Sportivo della Ligier. Come tutti, rimase profondamente colpito dalla tragedia che privava lo sport dei motori del suo principale protagonista ma lui aveva qualche motivo in più. Come noto, ai tempi della sua militanza in Ferrari tentò subito di accaparrarsi l’asso brasiliano: nel 1990 Senna non poteva liberarsi ma si rese disponibile per il 1991. L’accordo venne raggiunto nella sua casa di San Paolo ma fu a Maranello, invece, che questo autentico colpaccio che avrebbe cambiato la storia della F1 e della Ferrari non venne accolto con favore (eufemismo). “Nonostante tutto con Ayrton avevo sempre mantenuto buoni rapporti anche se quelli venuti dopo di me alla Ferrari avevano ritenuto di non portarselo a casa, secondo me commettendo un grave errore”.
Fiorio, quale fu la sua prima reazione davanti alle immagini dell’uscita di strada di Senna?
Apparve subito chiaro che si trattava di un incidente anomalo, nel senso che quella uscita di strada senza nemmeno cercare di fare la curva doveva pur avere un significato che poi emerse. Certamente si sapeva che era grave perché in quel punto era velocissimo e l’angolazione dell’impatto molto negativa.
Quell’anno, senza più elettronica, le vetture risultavano più difficili da guidare. Lehto e Alesi avevano già avuto incidenti seri. Avevate cognizione precisa della loro pericolosità?
Per chi vive il nostro mondo, queste evoluzioni della pericolosità non sono immediatamente percepibili. Effettivamente i tecnici della Federazione corrono dietro ai progettisti che cercano di far andare le macchine sempre più forte, cercando a loro volta di frenarle. E’ un inseguimento continuo.
Torniamo al suo tentativo di portare Senna alla Ferrari. A Maranello c’era già Prost: ma il francese non aveva posto come condizione, come fece nel 1993 alla Williams, di non avere il brasiliano nella stessa squadra?
E in effetti non lo avrebbe avuto perché non avremmo fatto una riedizione della coppia in Mc Laren. La squadra sarebbe stata diversa.
Cioè? E poi: perché riteneva che questa operazione potesse rivelarsi indolore con Richelieu Prost di mezzo?
Il contratto di Prost era in scadenza e non avevamo ancora discusso del suo rinnovo, pertanto….
non c’erano difficoltà contrattuali. Eravamo due soggetti liberi di prendere le proprie decisioni e io volevo Senna e un pilota italiano, visto che sono sempre un po’ troppo trascurati da noi, al contrario di tutti gli altri Paesi del mondo che fanno carte false per portare i loro in F1. Io avevo scelto Patrese che aveva già corso con me nei prototipi e con il quale avevo un ottimo rapporto.
non c’erano difficoltà contrattuali. Eravamo due soggetti liberi di prendere le proprie decisioni e io volevo Senna e un pilota italiano, visto che sono sempre un po’ troppo trascurati da noi, al contrario di tutti gli altri Paesi del mondo che fanno carte false per portare i loro in F1. Io avevo scelto Patrese che aveva già corso con me nei prototipi e con il quale avevo un ottimo rapporto.
Patrese era libero?
Certo, libero e pronto: sarebbe stata un’operazione facile e inoltre era molto gradito a Senna.
Ovviamente è difficile fare ipotesi ma proprio dal 1991 la Ferrari subì un’involuzione tecnica che si protrasse a lungo. Cosa sarebbe successo con Senna?
Posso dire cosa sarebbe successo se io fossi rimasto alla Ferrari. Noi in quell’anno eravamo partiti prima di tutti con la progettazione delle sospensioni attive che l’anno successivo, con la Williams , si dimostrarono l’unica soluzione vincente. Noi eravamo 4-5 mesi in anticipo rispetto alla Williams e a tutta la F 1 e probabilmente questa soluzione avrebbe consentito alla Ferrari e a chi la guidava di vincere il campionato mondiale negli anni a venire proprio come successo alla Williams. Purtroppo è successo che il giorno dopo che io sono andato via dalla Ferrari il programma è stato incredibilmente stoppato, lasciato perdere, non se ne è fatto più niente. La Williams , che era dietro di noi 5 mesi, si ritrovò così l’unica squadra a padroneggiare questa tecnologia vincente.
Fiorio, quanto è diversa oggi, sportivamente umanamente, questa Ferrari rispetto a quei tempi?
Io credo che ogni epoca esprima il tentativo di eccellenza. A volte riesce, a volte no. Io non penso che alla Ferrari stiano facendo un cattivo lavoro. Penso solo che oggi hanno un peso politico non adeguato alla Ferrari stessa. E’ stato approvato un regolamento con i motori ibridi sui quali
(9/5/2014) – La Williams non ha partecipato ufficialmente al Senna Tribute di Imola. Dall’Inghilterra è infatti stata fatta pervenire agli organizzatori la seguente nota:
“Ayrton è morto al volante di una vettura Williams. Sir Frank e la famiglia non si sentono di fornire qualsiasi monoposto per questa ricorrenza. Ricorderemo Ayrton utilizzando il logo ufficiale del 20° anniversario della sua scomparsa, sulla macchina che parteciperà alla stagione sportiva 2014. Auguriamo alla manifestazione di Imola il miglior successo”. Team Williams F1
In realtà una Williams FW 16, il modello dell’anno 1994, era presente. Dove? All’interno del Museo Checco Costa, ed ha attirato molti sguardi (c’era anche un manichino in piedi con tanto di tuta e il casco giallo): il famoso cockpit troppo stretto per Ayrton, il volante di dimensioni ridotte che a lui non piaceva, la sospensione anteriore destra che accartocciandosi…. Una macchina che rimarrà nella storia.
(7/5/2014) – Allo stadio di Imola, dove nell’ambito dell’Ayrton Senna Tribute si è tenuto l’incontro di calcio tra la nazionale piloti e una rappresentativa della Scuderia Ferrari Club, c’era uno striscione con la seguente scritta. “Ieri, oggi, domani grazie Stefano Domenicali”. Un giusto tributo, dunque, anche all’ex Team Principal del Cavallino tra l’altro nato proprio a Imola – domenica prossima compie 49 anni, auguri! – che ha dovuto recentemente gettare la spugna caricandosi di tutti gli errori che hanno determinato la non competitività della F14 T. Ecco il messaggio fatto pervenire il 1 maggio da Stefano agli organizzatori dell’evento:
“Sono certo che capirete le ragioni per cui oggi non sono fisicamente lì con voi. Sono orgoglioso che la mia città, alla quale sono profondamente legato, abbia organizzato un evento così importante per celebrare un vero campione dello sport.
Mi sembra ieri e invece sono già passati 20 anni. Ricordo ogni momento di quel terribile week end ed un pensiero e una preghiera va anche a Ratzenberger e alla sua famiglia. Su Senna è stato detto tutto e io non voglio e non posso aggiungere nulla; di quella giornata ricordo il silenzio assordante dei momenti che seguirono l’incidente… ma anche l’incredulità per quella serie di incidenti che caratterizzarono la corsa del 1 maggio 1994.
Imola da quel giorno è cambiata ma anche la Formula 1 è diversa…il lavoro che è stato fatto dopo le tragedie che sono state vissute sulle rive del Santerno sulla sicurezza attiva e passiva è stato davvero incredibile.
Un caro saluto a tutti gli imolesi, agli sportivi e agli amici che saranno oggi sul Circuito Enzo e Dino Ferrari”.
Stefano Domenicali
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SENNA CURIOSITY
(5/5/2014) – DOPO 29 ANNI IN PISTA LA LOTUS DELLA SUA PRIMA VITTORIA. Il giorno 2 maggio, un rombo più forte di altre vetture scese in pista a Imola ha attratto l’attenzione dei più. Era la Lotus 97T che fu di Ayrton Senna nel 1985 e con la quale il brasiliano colse la prima vittoria della sua carriera al GP, bagnato, del Portogallo. Poi vinse ancora e conquistò sette pole positions con, alla fine, 38 punti e il quarto posto finale in campionato. La nera monoposto, 29 anni dopo la sua ultima apparizione, è stata salutata dai fans. Fu acquistata 28 anni fa da Fredy Kumschick ma non era stata più utilizzata in circuito. L’occasione era troppo importante per mancarla.
MERCEDES E PORSCHE A RUOTE COPERTE. Senna è stato artista delle monoposto, ma agli albori della sua carriera non ha disdegnato la possibilità di guidare vetture a ruote coperte. a Imola si potevano vedere sia la berlina Mercedes 190 E 16v con la quale nel 1984 trionfò nella gara al Nurburgring tra tutti i piloti di F1 di allora. Sempre nel 1984 salì a bordo di una Porsche 956 alla 1000 Km del Nurburgring valida per il Mondiale prototipi, condividendo il volante con Pescarolo e Johansson. Voleva imparare il circuito, la sua testa era al prossimo Gp di F1. la gara non andò bene per problemi elettrici ma Senna si profuse in una analisi tecnica della vettura e dei suoi difetti sbalorditiva. Rehinold Joest lo avrebbe messo sotto contratto subito ma Ayrton seguiva un’altra strada.
SENNA IS SMART (AND TRUCK). Ecco come un non meglio identificato tifoso ha sistemato la sua Smart: con i colori rosso e bianco della Mc Laren – e i loghi degli sponsors storici e tanto di numero 1 – con la quale Senna ha vinto tutto. Si è guadagnata molte foto. Ma anche un truck parcheggiato nel paddock di Imola si è fatto ammirare per le sue rappresentazioni grafiche e le frasi di stima e affetto infinito.
(5/5/2014) – Il giorno 1 maggio è stato senz’altro il momento più intenso e toccante del Senna Tribute. Alle 14, ora di partenza del Gran Premio di 20 anni fa, ci si è incamminati a piedi verso la curva Tamburello (VEDI VIDEO SOTTO).
La famosa curva non si affronta più in pieno grazie alla chicane che è uno dei tanti provvedimenti a favore della sicurezza post morte di Senna. In fondo già si scorge il muretto fatidico dello schianto. (FOTO SOTTO)
Ed eccoci in prossimità del punto esatto dove la Williams FW 16 di Senna, ormai senza controllo, puntò irreversibilmente verso il muro. Quel muro che Ayrton e Berger andarono ad ispezionare consapevoli della sua pericolosità. Ma non si poteva fare niente: SUBITO dietro scorre il fiume Santerno. (VIDEO SOTTO)
NELLA FOTO SOTTO, invece, una veduta della curva del Tamburello in uscita e poi le testimonianze dei tifosi appese alla rete.
Sul punto dove la carcassa della monoposto inglese si arrestò è stato allestito un palchetto. All’improvviso si sono materializzati Fernando Alonso, Kimi Raikkonen e Pedro De La Rosa che, seppur sullo sfondo, potete vedere NELLA FOTO SOTTO (Kimi di spalle sta firmando il pannello). Poi ha preso la parola anche Gherard Berger (FOTO)
C’erano altri piloti: Patrese, Trulli, Martini, De Cesaris, Pirro, Badoer. Alle 14.17, ora indimenticabile dello schianto al 7° giro del GP di S. Marino, un minuto di silenzio. Ma subito dopo, fortissimo, l’urlo dei fans accorsi in massa, dito indice ben puntato verso l’alto. Ayrton c’è ancora. (VEDI VIDEO SOTTO). E, a seguire, una foto di altre macchine lanciate verso la famosa curva. Ogni passaggio un pensiero per il campionissimo.
Rudolf Ratzenberger e sullo sfondo la signora Margit |
(5/5/2014) – A Imola c’era anche una coppia speciale: i genitori di Roland Ratzenberger. L’evento commemorativo ha infatti compreso anche lo sfortunato pilota di Salisburgo, deceduto il giorno prima di Senna. Grande e sentita è stata la vicinanza e l’affetto dei tifosi, cosa che ha sinceramente colpito mamma Margit e papà Rudolf. “Grazie, non ce l’aspettavamo. E’ stato un riscontro mai avuto”, hanno detto. Herr Rudolf è anche intervenuto durante l’incontro con Cesare Fiorio per un ulteriore ringraziamento, postumo. Ha voluto ricordare e sottolineare infatti l’intenzione di Ayrton Senna, quel lontano 1 maggio 1994, di omaggiare la memoria del figlio sventolando a fine gara la bandiera austriaca. Purtroppo, il gesto, che sa molto di Senna, non si è compiuto e la bandiera fu ritrovata dagli infermieri dell’ospedale di Bologna ben ripiegata nella tuta. Si è discusso molto, a Imola, se il solo incidente mortale di Ratzenberger avrebbe provocato il vero è proprio capovolgimento della F1 avvenuto a seguito del decesso di Senna. Chissà, probabilmente non di quella portata. Una cosa è certamente emersa: la Simtek di Roland era monoposto veramente pericolosa.
Il giornalista Antonini di Autosprint ha rivelato che i tecnici della scuderia inglese avevano chiesto lumi ad Adrian Newey su come irrobustire l’avantreno che evidentemente non faceva dormire sonni tranquilli. Il resto è più o meno noto: sabato 30 aprile, durante le qualifiche, Roland andò in testa coda alla Rivazza danneggiando l’ala anteriore. Decise – è stato evidenziato – di non fermarsi ai box per un controllo e continuò ma alla curva Villeneuve l’ala cedette rendendo incontrollabile l’auto che si sollevò finendo velocissima contro il muro con l’esito che sappiamo. Roland si era pagato la F 1 per cinque gare e solo buoni risultati potevano garantirgli la continuazione del sogno che inseguiva dall’età di cinque anni.
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Un’altra immagine del papà di Roland |
(4/5/2014)– Si è concluso oggi l’Ayrton Senna Tribute, la quattro giorni imolese organizzata da FormulaPassion.it tutta dedicata al campione brasiliano e al mondo che dei motori che lui amava, nel ventesimo anniversario della morte a Imola. Un dato: nel 2004 – decennale della scomparsa – nella foto ricordo alla fatidica curva del Tamburello erano in 22. Quest’anno, nel punto dove andò a schiantarsi, si sono accalcati in circa 25mila. Una partecipazione che ha sorpreso un po’ tutti e, nel contempo, la prova che Senna ha saputo incidere in pista ma anche nei cuori di chi lo seguiva e di chi ha cominciato a seguire la F 1 dopo di lui, riconoscendogli doti non comuni. A Imola sono arrivati da tutta Italia e dall’estero, compresi 250 giornalisti. Nel prologo del 30 aprile – dopo la Messa officiata dal cappellano dei piloti, Don Sergio Mantovani – la diretta streaming della presentazione del libro di Giorgio Terruzzi “Suite 200, l’ultima notte di Ayrton”, dall’Hotel Castello a Castel San Pietro Terme dove Senna trascorse le ultime ore, ha fatto contare 25mila contatti in tutto il mondo.
Poi tanti incontri con addetti ai lavori, colleghi, amici: è stato sviscerato ogni aspetto della sua vicenda umana e sportiva. C’è dunque ancora sete di conoscere le gesta, i ragionamenti, gli ultimi momenti di questo brasiliano dalla personalità profonda. Probabilmente l’edizione 2014 avrà un seguito: “Il progetto si svilupperà per avvicinare la gente, che se ne sta allontanando, al mondo dei motori e per esplorare il futuro di questa formula”, hanno detto gli organizzatori. MA ECCO LA FOTO GALLERY DI ALCUNI MOMENTI DELL’EVENTO.
EZIO ZERMIANI E L’ING. BRUNO |
MINARDI E IL SUO EX ING. ALDO COSTA CON CURIOSA ESPRESSIONE. COSTA: “CON LE NUOVE POWER UNIT QUEST’ANNO SI CONSUMA IL 35% IN MENO. LA SICUREZZA? IL PUNTO CHIAVE E’ L’ASSORBIMENTO DEGLI URTI” |
EMANUELE PIRRO, MATTATORE DELLA PRIMA GIORNATA |
ZERMIANI, JOE PALAZZOLI E L’ING. COPPINI |
FRANCO PANARITI CON UN PIERLUIGI MARTINI IN PREDA AI RICORDI |
PATRESE CON FIGLIO E ZERMIANI |
ANDREA DE CESARIS, UN GRADITO RITORNO IN PUBBLICO |
ANGELO PARILLA, ZERMIANI E CARLO CAVICCHI. PARILLA: “LO OSPITAVO A CASA MIA. AYRTON MANGIAVA DUE PIATTI DI SPAGHETTI ALLA CARBONARA. PECCATO CHE NON VINSE MAI IL MONDIALE KART” |
ZOFF, ZERMIANI E LEO TURRINI |
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GUIDO SCHITTONE FU GRANDE ESTIMATORE DI SENNA. “FU GRANDE ANCHE NELLA COMUNICAZIONE. CON LUI INIZIARONO LE CONFERENZE STAMPA PER GRUPPI DI GIORNALISTI DELLA STESSA NAZIONE” |