(1/4/2014) – Tra un mese esatto cade il ventesimo anniversario della morte di Ayrton Senna. Molti sono ancora i piloti, gli amici e i fans che nutrono per lui immutata ammirazione. E affetto. Tra questi, Emerson Fittipaldi, il due volte campione del mondo, brasiliano di San Paolo come lui, che nel blog all’interno del sito internet della McLaren, ha postato un bellissimo ricordo personale. “Emmo” conobbe Senna nel
1 MAGGIO 1994 – Emerson, quel giorno maledetto, era impegnato in un test IndyCar in Michigan sulla Penske Mercedes. Improvvisamente, da parte del suo capo-meccanico, un invito perentorio…..
e senza ulteriori spiegazioni: “Rientra”. Sconcertato, Emmo eseguì. Al box, gli fu porto il telefono. In testa cupi pensieri sui propri figli. All’altro capo, la moglie che lo informò della ferale notizia: “Ayrton è morto a Imola”. Per molto tempo, Emerson rimase senza parole. Muto. Venti anni dopo riesce quasi a fatica ad esprimersi: “Quella volta ho sentito il dolore più profondo, la tristezza più intensa”. Poi il ricordo – “che rimarrà con me per sempre” – del funerale – “Mi è stato concesso l’onore di essere uno dei bara di Ayrton insieme a Jackie Stewart, Alain Prost, Gerhard Berger, Damon Hill e Rubens Barrichello” – e una confessione: “Da quel giorno non sono mai stato capace di visitare la sua tomba”. Ma Ayrton va oltre il luogo del riposo nel cimitero Morumbi di San Paolo. “Ho amato Ayrton– conclude Emmo – io lo ammiravo, ed ero orgoglioso di lui, troppo: orgoglioso che il Brasile avesse prodotto un tale campione. Sento la presenza di Ayrton ogni giorno. Prego per lui spesso. Un giorno so che ci incontreremo di nuovo”.
- +39 080 21 49 597
- +39 347 457 3478
- info@gicbari.it
- Lun - Ven: 10:00 - 12:00 / 16:00 - 18:00