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FORD LANCIA LA S-MAX VIGNALE E IL “RELATIONSHIP MANAGER”

(8/4/2014)Ford ha svelato oggi a Milano la nuova S-MAX Vignale Concept, compiendo un nuovo passo in avanti verso – così spiegano gli strateghi della Casa americana – “la realizzazione della vision Vignale, la filosofia Ford per un’esperienza superiore di acquisto e possesso”. In pratica: rifiniture superiori, design ancora più elegante e dotazioni esclusive. Ma non solo. Intanto, la S-MAX Vignale sarà la seconda auto della gamma Vignale a entrare in produzione dopo la nuova Mondeo Vignale, in vendita in Europa nel corso del 2015. Vediamo un po’ le dotazioni: cerchi in lega da 21 pollici, rifiniture cromate in alluminio scuro, una speciale griglia Vignale e interni in pelle di qualità superiore. Il colore è il nuovo ed esclusivo ‘Milano Grigio’, mentre il soffice pellame è contraddistinto da impunture a losanghe e dai loghi Vignale a rilievo. Poi tecnologie innovative: la comunicazione automatica  car2car, docking station per tablet sui sedili posteriori e un avanzato sistema di configurazione dello spazio a elevata versatilità, con tecnologia thin-seat. 
Molti clienti cercano auto Ford più esclusive rispetto alla nostra attuale offerta europea”, dice Roelant de Waard, Vice Presidente Marketing, Vendite e Assistenza, di Ford Europa. “I trend evidenziano inoltre una crescente domanda per un’esperienza di possesso più personale, sorprendente e costruita su misura del cliente, rispetto ai propri impegni e alle proprie necessità Vignale andrà incontro a questa domanda con modalità innovative ed esclusive”. Come? Ford integrerà il personale della concessionarie con la figura del ‘Relationship Manager’, dedicato ad affiancare il cliente Vignale in tutte le attività relative alla propria auto, dall’acquisto al possesso. I servizi Vignale includono il ritiro e la consegna a domicilio della propria auto per tutte le attività di manutenzione, per adeguarsi allo stile di vita del cliente! 
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RAIKKONEN SI CONSOLA CON MINTTU. La Virtanen è la nuova compagna

Kimi e Minttu in Barhain (da kimiraikkonenspace.com)
(8/4/2014)Kimi Raikkonen ha dato appuntamento a tutti in Cina. A lenire le ferite dell’ultimo deludente Gran Premio ci penserà la sua nuova compagna Minttu Virtanen. L’avrete vista, in diretta TV, nei box del Cavallino durante le qualifiche in Barhain – vestito nero e coda di cavallo – mentre seguiva con molta attenzione le gesta del ferrarista con il quale è legata sentimentalmente. I due, ormai, sono sempre più allo scoperto dopo le anticipazioni di stampa dello scorso anno relative alla nuova fiamma di Kimi, una ex hostess patita di fitness questo è quanto è dato di sapere). I primi incontri, poi i primi viaggi-vacanza insieme, quindi la condivisione di una delle case del campione ferrarista (a Kaskisaari) e infine lo “sdoganamento” della avvenente mora connazionale anche nel paddock della F.1. Raikkonen sembra molto preso da questa storia – nei limiti del carattere di Iceman… – e con Minttu potrà dimenticare del tutto la storia, matrimonio compreso, andata male con l’ex modella Jenni Dalhman. 
Kimi e l’ex Jenni 

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MOTOR SHOW O MILANO AUTO SHOW? Questo è il dilemma…

(8/4/2014) – Mancano molti mesi a dicembre, ma la “guerra” degli eventi motoristici di quel mese è ufficialmente partita. Motor Show e Milano Auto Show hanno infatti cominciato a delineare le strategie di marketing per attrarre – e quindi sottrarsi… – espositori e visitatori. Sì, perché si deve ad un evitabile dualismo tutto italiano la quasi sovrapposizione tra la rassegna bolognese, in programma dal 6 al 14 dicembre, e la neonata esposizione meneghina (11-21 dicembre) voluta dall’ex patron felsineo Alfredo Cazzola appoggiato da Fiera Milano. Ma così è e la concorrenza, almeno, stimola novità. Come saranno le due manifestazioni? Il Motor Show viene dal clamoroso annullamento dell’edizione 2013. Si è temuto l’addio definitivo, ma alla fine Comune, Regione e i francesi di GL Events hanno rimesso insieme cocci ed entusiasmo e si ripresentano all’insegna della “Re-generation, un nuovo punto di vista sul mondo dell’automobile”. Gli slogan: Stiamo costruendo un evento unico che traduca la passione in spettacolo annunciano sul proprio sito internet in evoluzione.  Tutto quello che non è mai successo sta per accadere, rispondono sul sito dei “milanesi”. Da Bologna anticipano i temi: New look (Ogni padiglione un set diverso. Vi immergerete in tutte le contaminazioni dell’auto),Show (Un biglietto per uno spettacolo lungo un giorno intero. Gare, test drive e un contatto diretto con le auto e il meglio del motor sport) e Be the hero (Non sei spettatore, sei protagonista. Engagement in ogni aspetto dell’evento). Poi le aree tematiche: Prodotto, test drive, motorsport, new tech & mobility, vintage, music & entertainment, food & leisure, outlet. Quattro i focus proposti da Milano Auto Show: Smart energy (motori intelligenti, ecologici ed economici), Lifestyle (le auto come tratto distintivo della propria personalità), Connected car (auto come straordinario dispositivo sempre connesso), Design (un vero e proprio viaggio alla scoperta delle tendenze). Poi i contenuti: Exhibition, Milano Auto Week, Design, Motorsport, Heritage, Pit-stop charity, Auto Up, test drive e guida sicura, convegni. Una piattaforma insomma molto milanese, obiettivo perseguito fin dall’inizio. Ma come si disse l’anno scorso a Bologna, un salone senza automobili non si fa. La domanda è quindi: quante Case parteciperanno? Quante da una parte e quante dall’altra? Gli organizzatori fanno sapere che presto annunceranno le adesioni. Vabbè, intanto: quale degli slogan o dei programmi sopra citati vi attira di più?

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OMBRE CINESI SULLA FERRARI

(7/4/2014) – E ora la Ferrari punta tutto sul Gran Premio di Cina, a Pasqua. “Quella che inizia domani sarà una settimana chiave, perché torneremo in pista per provare in vista delle prossime gare”: lo dice Alonso, rimasto a Shakir  per partecipare ai preventivati test post Gp, che promette rivincita. Ma intorno a lui le sirene Honda si fanno sempre più suadenti. Nei giorni scorsi il quotidiano sportivo spagnolo Marca ha rilanciato il forte interesse della Mc Laren e di Ron Dennis per l’asso spagnolo. Fernando ovviamente vorrebbe vincere con il Cavallino, ma se l’involuzione tecnica non trovasse uno stop il desiderio di vincere almeno un terzo mondiale – come Senna – avrebbe senz’altro la meglio. La F14 T non solo decolla ma anzi scivola indietro e la gara in Barhain ha infatti impietosamente messo a nudo le debolezze delle nuove Rosse, velocità di punta in primis. Oltre alla mostruosa Mercedes, anche Williams, Force India e Red Bull sembrano poter contare su un pacchetto globalmente superiore. E meno male che, dopo Melbourne, la Mc Laren sembra aver frenato. A Maranello avevano già fatto presente che qualche novità di rilievo poteva arrivare solo al quarto appuntamento in Cina e poi all’esordio in Europa, al GP di Spagna. Se almeno il podio non sarà alla portata, a Maranello tirerà una brutta aria. Non che non lo sia già: il Presidente Montezemolo è attapirato in televisione, imbufalito tra le mura della fabbrica. Anche questa volta, gli altri hanno fatto meglio. Andato in Barhain per sferzare l’ambiente, ha dovuto ripiegare in mesta ritirata mettendo all’indice in particolare motoristi. Da dove e come potranno tirare fuori i cavalli che oggi mancano – questa la richiesta – chi lo sa. Marmorini & C. sono chiamati agi straordinari. Pat Fry cerca di infondere fiducia:  “Stiamo lavorando su soluzioni che possano garantire una migliore erogazione della potenza e una migliore guidabilità, ma anche sul fronte aerodinamico stiamo cercando di migliorare l’efficienza della vettura”. Qui ci vuole un mezzo miracolo.
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MARCIELLO ALL’ESAME DI MATURITA’. In Barhein esordio in GP2

(4/4/2014) – In concomitanza con il terzo appuntamento stagionale del Campionato del Mondo di F1 in Barhein, torna in pista la GP2 per la prima tappa del calendario 2014. Il parco piloti si presenta rinnovato da 10 esordienti: tra i rookies anche Raffaele Marciello, 19 anni, giovane talento della Ferrari Driver Academy, alla sua quinta stagione di gare nell’ambito del programma ‘accademico’ di Maranello. Dopo un buon anno in F3 Europea, “Lello” si è accasato alla Racing Engineering e rappresenta senz’altro la punta di diamante dell’attacco tricolore alla massima vetta, la F1. Ecco l’intervista rilasciata al sito internet formula1.ferrari.com.

Raffaele, mancano ormai poche ore al tuo esordio nella GP2 Series. Il programma di preparazione è stato completato come era nelle aspettative?
«Abbiamo disputato delle prove pre-campionato che si sono rivelate molto utili. Ho avuto la possibilità di familiarizzare con la monoposto, gli pneumatici Pirelli e con tanti aspetti per me del tutto nuovi, come i pit-stop. Avevo molta fiducia nel team Racing Engineering, con cui correrò quest’anno, e nel lavoro di preparazione fatto a Maranello nei mesi invernali, ma è stato comunque un bel riscontro ritrovarci costantemente nella top-ten, sia nelle prove di Abu Dhabi che in quelle disputate in Bahrain. Pur sapendo che dovrò confrontarmi con piloti che vantano più esperienza nella categoria, in questo primo appuntamento stagionale aspiro a finire tra i primi cinque in entrambe le prove. E’ un obiettivo ambizioso, ma che vedo alla mia portata».

Tra le nuove problematiche che dovrai affrontare in questa stagione ci sarà la lunghezza delle gare.
«La prima corsa del weekend GP2, in programma sabato pomeriggio, dura complessivamente un’ora, ma è divisa in due stint perché c’è un pit-stop obbligatorio per il cambio degli pneumatici. Dal punto di vista di un pilota è come…..


avere due manches, tra l’altro da disputare con mescole differenti. Servirà una buona resistenza fisica, specialmente nelle corse che si disputano in condizioni climatiche più difficili. Il weekend del Bahrain sotto questo punto di vista sarà già un buon banco di prova».
Sei d’accordo con quanti indicano come un passaggio cruciale per gli esordienti l’apprendimento della gestione delle due differenti mescole di pneumatici?
«Per i piloti che arrivano da campionati minori in cui viene utilizzata una sola mescola di pneumatici, credo che l’ostacolo maggiore sia la velocità di adattamento. Mi riferisco in particolare a quelle fasi, sia in qualifica che in gara, in cui si torna in pista subito dopo un pit-stop. Quando si cambia la mescola degli pneumatici, bisogna cambiare la guida, e farlo appena si esce dai box. Guardando un Gran Premio di Formula 1 in televisione sembra tutto facile, ma quando un pilota esce dai box con mescole differenti rispetto a quelle utilizzate in precedenza, deve cambiare il punto di frenata, quello di accelerazione ed anche la velocità a centro-curva. E’ un passaggio che richiede molta preparazione».
Come cambiano le metodologie di lavoro per un pilota che, come nel tuo caso, arriva in GP2 dalla Formula 3?
«Ho corso in un team molto professionale in Formula 3, acquisendo un buon metodo di lavoro, ed anche in GP2 ho trovato una squadra con grandi qualità. Le problematiche sono diverse, ma il modo di interagire con i tecnici è molto simile».
Dovrai affrontare molti circuiti sui quali non hai mai corso?
«Le piste che non conosco in realtà sono meno del previsto. A parte quella di Sochi, che sarà nuova per tutti, per me ci sarà il debutto a Montecarlo, un tracciato decisamente atipico. Sul resto dei circuiti ho già corso».
Come giudichi il gruppo di piloti con cui dovrai confrontarti in questa stagione?

«Certamente è uno schieramento di grande livello. Ci sono nomi importanti, indicati come i favoriti della vigilia, poiché hanno già dimostrato nelle stagioni precedenti di poter vincere delle gare. Ma occorre fare attenzione anche a molti tra gli esordienti. Il rookie che mi ha impressionato maggiormente nei test è stato Stoffel Vandoorne, ma credo che non mancheranno altre sorprese».

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FERRARI CHALLENGE EUROPA, SI RIPARTE DA MONZA

(4/4/2014) – Fine settimana con le Rosse a Monza: sono ben 44 le vetture iscritte (27 nel Trofeo Pirelli, 17 nella Coppa Shell) alla gara di apertura stagionale del Ferrari Challenge Europe, la serie più longeva del campionato monomarca più famoso del mondo. Nato nel 1993 e omologato FIA, è articolato in Trofeo Pirelli (con i piloti divisi nelle classi Pro e Am) e Coppa Shell (che prevede anche la Coppa Gentlemen per i piloti over 55) con due gare per ciascuna categoria nelle giornate di sabato e domenica. Si tratta di competizioni brevi e molto spettacolari, in cui la tattica deve necessariamente lasciare spazio all’istinto perché in soli 30’minuti non ci si può affidare a una strategia attendista. Sette i weekend di gara, su piste una più emozionante dell’altra: dopo Monza si andrà al Mugello, poi a Brno, Portimao, Silverstone, Istanbul e Abu Dhabi, teatro delle Finali Mondiali di dicembre. Il Ferrari Challenge Europe è l’ultimo dei tre campionati a prendere il via. La stagione è infatti già incominciata sia nella serie riservata al Nord America sia in quella Asia-Pacifico. Anche per questi tornei la tappa finale è fissata ad Abu Dhabi dal 3 al 6 dicembre. Il sabato, dopo che saranno stati assegnati i titoli delle tre serie, una gara con tutti i migliori protagonisti designerà il Campione del Mondo. In questa stagione tutti i Ferrari Challenge si disputano con la 458 Challenge Evo, una vettura dotata di un nuovo kit aerodinamico che permette di ottenere prestazioni ancora migliori. Tra gli elementi introdotti spicca l’alettone posteriore, derivato dalle gare Gran Turismo, che consente percorrenze di curva a velocità decisamente più elevate e promette di aumentare ancora lo spettacolo di questo campionato.
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ADDIO AD ANGELO ORLANDI, STORICO PRESIDENTE ACI MODENA

Angelo Orlandi qui mentre premia Montermini
(3/4/2014) – Ad un anno di distanza da Franco Gozzi, se ne è dunque andato all’età di 91 anni un altro rappresentante di sicuro riferimento per l’automobilismo modenese: Angelo Orlandi, storico presidente dell’Aci di Modena, indefessamente in carica per 59 anni consecutivi. Da sempre nel mondo dei motori – era unico figlio maschio discendente di una delle più note famiglie di carrozzieri per pullman Gran Turismo – era vicinissimo ad Enzo Ferrariche, come lui fino all’ultimo ironicamente ricordava, nel lontano 1956 sponsorizzò la sua candidatura al Consiglio Direttivo dell’ACI Modena con le parole: “E’ ora di rinnovare, dare spazio ai giovani e rilanciare l’Ente modenese un po’ stagnante”. Fu amico di Tazio Nuvolari, Achille Varzi Antonio Ascari che frequentavano la sua casa e avevano a che fare con l’ancora imberbe rampollo di casa Orlandi. Laureatosi nel 1947 in Ingegneria meccanica al politecnico di Milano, fu spedito a farsi le ossa a Detroit per poi prendere le redini dell’azienda di famiglia fino al 1989 quando cedette al socio di maggioranza tutto il pacchetto azionario. Appassionato, fu grande organizzatore di gare all’Aerautodromo di Modena, allora in auge, e questo gli consentì di dare lustro all’ACI Modena e di meritarsi una onorata carriera. Dopo essere stato Presidente di Sara Assicurazioni, dal 1974 al 1982, fu cooptato alla presidenza del Soccorso Stradale ACI 116, e a seguire di Aciglobal di cui divenne Presidente Onorario. L’attaccamento alla sua Modena lo portò a rifiutare la presidenza nazionale dell’Ente dopo l’era di Filippo Carpi de Resmini. In qualità di commissario dell’AC. Bologna, entrò nell’organizzazione del GP di S. Marino a Imola instaurando un proficuo rapporto con Bernie Ecclestone.
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DINASTY BRABHAM VERSO IL RITORNO IN F.1

(3/4/2014) – Ieri Jack Brabham, Sir Jack Brabham, una delle autentiche leggende della F1, ha compiuto 88 anni. Tre volte campione del mondo (1959-1960 e 1966), vive nella sua Australia dove ha ricevuto gli auguri calorosi di parenti, amici ed estimatori. La ricorrenza rilancia le ambizioni e le strategie per il ritorno in Formula 1del team che porta il suo nome. Il figlio David, in particolare – vincitore di una 24 Ore di Le Mans e di due campionati ALMS, gli altri sono Geoff e Gary – sembra ben determinato a creare le condizioni affinchè l’ipotesi si concretizzi. E’ un piano metodico, che coinvolge tutta la dinastia Brabham ora arricchita dai giovani e ambiziosi nipoti di Jack, Matthew (figlio di Geoff, ora in Indy Light, campione Pro Mazda e rookie of the year 2013) e Sam (figlio di David, domenica scorsa a podio nel  campionato Dunlop MSA F. Ford). 
Matthew Brabham, nipote di Sir Jack
Dopo aver intrapreso e vinto la battaglia durata sette anni con la tedesca Formtech per il possesso del marchio, ad inizio anno David ha lanciato il sito www.brabham.co.ukche racchiude la storia (ottimo l’archivio) e i germi del futuro Brabham. Vincere la battaglia legale del marchio ci ha permesso di creare le premesse per quello che credo sia un futuro emozionante per il marchio Brabham. Il primo elemento è questa presenza on-line che è strategicamente fondamentale per la costruzione di una solida base per il futuro. Ma ciò potrebbe avvenire solo dopo che abbiamo stabilito una Brand Bible per mantenere la coerenza del marchio, i suoi valori fondamentali e chi siamo”. 
Sam Brabham, nipote di Sir Jack
Sir Jack approva e rilancia: “Il brand che David sta ricostruendo porterà il nome Brabham nel futuro e farà da scudo ai miei nipoti per il loro successo. Mi rende estremamente orgoglioso di quello che abbiamo realizzato finora come una famiglia”. Forse ci vorrà ancora del tempo ma, statene certi, una Brabham tornerà sulle griglie della Formula 1. E almeno un pilota porterà il nome Brabham. “Penso che abbiamo creato qualcosa di speciale – conclude David – e questa prima fase di lancio è solo l’inizio, il sito si evolverà in linea con il ritorno del marchio Brabham”. 
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BUTTON 250 GRAN PREMI. Senza papà John

(2/4/2014) – Comunque vada in Bahrain, per John Button sarà un giorno speciale. Il pilota della Mc Laren festeggerà infatti il suo 250° gran premio disputato. L’inglese di Frame, 34 anni, 15 stagioni nella massima formula, tre sorelle, è il pilota più esperto del lotto. Curioso: nel giorno del 200° gran premio, nel 2006 inUngheria, vinse la prima gara della sua lunga carriera. Debuttò in F.1 nel 2000 su Williams per poi accasarsi in Benetton poi Renault, Bar poi Honda e poi Brawn GP con la quale si laureò campione del mondo nel 2009. Dal 2010 è alla Mc Laren, 80 GP tra alti e bassi. La monoposto inglese non è oggi al top e Jenson deve anche guardarsi dall’arrembante crescita del suo nuovo compagno di squadra Magnussen, ma chissà che la cabala non gli regali un altro “colpaccio”. “Fa strano – dice – pensare che questo sarà già il mio decimo Gp del Bahrein. Nel 2009 ho vinto a Sakhir, ma in passato ho disputato diverse buone gare. E’ una pista che mi piace. Abbiamo conquistato dei buoni punti nelle prime due gare e questo è sempre l’obiettivo dei primi Gp extraeuropei. Speriamo dunque di poter continuare su questa strada anche nel prossimo weekend”. 

Certo, in ogni caso, la festa non sarà completa: è ancora troppo forte il contraccolpo della perdita, nel gennaio scorso, di papà John, simpaticissima figura ormai di casa nel paddock, sempre vicino al figlio che lanciò nel mondo dei motori. Il buon risultato di Melbourne lo ha un pò rinfrancato anche in questo senso: Sono stato in grado di godermi il momento con le persone che avevo intorno a me e ho bevuto un paio di drink nella notte di domenica. Più di un paio. Ero un disastro, ma ne avevo bisogno“. La strada per superare il suo lutto è ancora lunga: Ogni gara provo la stessa sensazione ma ogni gara fa parte del processo di guarigione“.

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HORNER, NUOVA VITA CON LA SPICE GIRL

(1/4/2014) – Pare proprio che Chris Horner, oltre a rivitalizzare la Red Bull, sia molto impegnato a rimettere in carreggiata la sua vita sentimentale. I giornali inglesi vanno a nozze con il sempre meno presunto flirt occasionale del team principal di Milton Keynes con l’ex Spice Girl, Geri Haliwell. Il primo viene da una fresca separazione dopo 14 anni di unione dalla moglie sei anni più anziana Beverley Allen che lo scorso ottobre – mentre lui era a Suzuka – gli ha dato la prima figlia, Olivia. La seconda, star musicale e del fashion, nonché accreditata di diverse storie non andate a buon fine, è madre di una figlia, Bluebell, 7 anni, avuta dallo sceneggiatore Sacha Gervasi. Ma i due, ormai, si fanno vedere spesso insieme. A passeggio mano nella mano per Londra o nel paddock, come a Montecarlo nel 2009 e, più recentemente, a Silverstone lo scorso anno. Chi ha avuto modo di avvicinarli, parla di bell’affiatamento tra i due. Tra la successione a Bernie Ecclestone (Horner è tra i papabili) e una nuova storia con l’ex ragazza prodigio oggi 41enne, per Chris pare l’ora delle decisioni importanti…