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LE MASERATI CENTENNIAL EDITION

(22/4/2014)Saloni di New York e di Pechino sotto il segno del Centenario per la Maseratiche ha presentato la  GranTurismo MC Stradale Centennial Edition e la GranCabrio MCCentennial Edition, riportando l’attenzione sul vero spirito sportivo di Maserati. I due modelli sono caratterizzati esternamente da una gamma di tre nuove colorazioni speciali tristrato e da quattro colorazioni già disponibili nella gamma MC Stradale. Particolare anche l’offerta dei cerchi che comprende quattro finiture speciali su base dei modelli MC e Trofeo design. Al  centro dei cerchi spicca il logo a medaglione del Centenario che sarà offerto in due differenti finiture, grigio Matt Smoke e grigio Charcoal in base alla tipologia e alla colorazione del cerchio. 


La GranTurismo MCStradale Special Edition for Maserati Centennial è spinta dal motore V8 aspirato da 4.7 litrie 460 cavalli che ha debuttato sulla GranTurismo Sport.  Abbinato a un cambio robotizzato MC Race Shift a 6 rapporti, garantisce grandi prestazioni – velocità massima di 303 km/h. La sicurezza della vettura è garantita dai dischi freno carbo-ceramici Brembo. In ottemperanza ai principi Maserati, la nuova GranTurismo MC Stradale fa tesoro del lavoro svolto sul precedente modello in termini di riduzione dei consumi ed emissioni. 
Molto vasta anche l’offerta degli interni dedicata alle Edizioni Speciali  per celebrare il Centenario. Ad ognuno dei sette colori esterni è abbinato un interno con una specifica configurazione. Particolarmente aggressivo è….

il look del rivestimento dei sedili in pelle con un elemento lineare decorativo in contrasto basato su tre colori (bianco, rosso e blu) che profila i sedili. Lo stesso motivo prosegue sul poggiatesta e incornicia il tridente ricamato. Nella gamma di colori speciali tristrato spiccano il Rosso Magma e il Blu Inchiostro che esaltano le caratteristiche sportive delle più estreme versioni MC di GranTurismo e GranCabrio, tali colori reinterpretano in chiave moderna il dualismo cromatico presente nello scudo Maserati e riprendono i colori tradizionali della città di Bologna dove l’azienda fu fondata nel 1914. L’abbinamento dei colori interni riprende la tricromia utilizzata all’esterno su scocca e cerchi. Su un rivestimento in pelle nera dei sedili e della plancia spiccano infatti il rosso, il blu, o il bianco del profilo che corre lungo tutti i sedili abbinato al colore delle cuciture che riprende i filetti laserizzati sui cerchi. Lo stesso abbinamento viene ripreso sul volante in pelle. Completano il look sportivo degli interni gli inserti in carbonio della plancia, della mostrina sedili e del batticalcagno su cui spicca nuovamente il logo celebrativo del centenario. Lo stesso abbinamento di colori viene proposto anche per il colore esterno Grigio Pietra. L’abbinamento degli interni per il Blu Inchiostro tristrato gioca invece sul colore bianco per le pelli dei sedili e plancia  abbinato al blu Santorini dell’inserto e delle cuciture.
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TERRE DI CANOSSA, IL FASCINO DEL CLASSICO. Dal 24 al 27 aprile

(22/4/2014) – Sport, arte, cultura e gusto: questo è il Terre di Canossa International Classic Cars Challenge, evento CSAI dal 24 al 27 aprile, organizzato dalla Scuderia Tricolore per gli appassionati delle auto storiche e delle gare di regolarità. Tante le novità per l’edizione 2014, la quarta, che attraverserà le province di Reggio (via il 25 aprile alle 9.30 da Reggio Emilia), Lucca, Pisa, Massa e La Spezia (dai Castelli dei Canossa, ai più suggestivi passi appenninici, ai borghi emiliani e toscani, alle città d’arte più suggestive come Pisa, Lucca e Pietrasanta, fino a giungere al mare della Versilia e di La Spezia). La gara sarà un omaggio ai 100 anni del Comune di Forte dei Marmi e della Maserati, main sponsor dell’evento, che festeggerà anche così il Centenario, e ai 500 anni delle mura di Lucca. La competizione: 550 km e prove a cronometro che aumentano a 75 alle quali si aggiungono 2 prove di media (con classifica a parte), pensate per chi vuole approfittare della gara per un valido allenamento alla 1000 Miglia. Confermato il Trofeo Eberhard, main sponsor dell’evento, che metterà in palio quattro splendidi orologi. Grande numero di stranieri iscritti all’evento, secondo solo alla 1000 Miglia, provenienti da tutta Europa e oltre: Russia, Giappone, Inghilterra, Olanda, Francia, Germania, Svizzera, Montecarlo. Di grande pregio inoltre le auto partecipanti…..

che coprono un lungo periodo della storia dell’automobile, dal 1927 al 1976, tra cui segnaliamo in particolare i due gioielli del Museo Storico dell’Alfa Romeo: la 6C1750 Gran Sport del 1930 e la 1500 Super Sport del 1928. Sempre mantenendo il “format” e la lunghezza complessiva, la Scuderia Tricoloreè riuscita a tracciare un percorso rinnovato, con la “scalata” del Passo del Cerreto, le prove a cronometro sul pontile di Pietrasanta, il passaggio all’Arsenale della Marina Militare di La Spezia, il pranzo in centro a Pisa, il controllo a timbro a Torre del Lago Puccini, davanti alla villa che fu del celebre compositore o l’arrivo di tappa e la cena del sabato nel centro della splendida Pietrasanta, città d’arte nota in tutto il mondo che ospita artisti del calibro di Botero. Confermate invece alcune delle proposte più gradite dello scorso anno: il passaggio a Pisa in Piazza dei Miracoli, lo spettacolare passo del Pradarena e le serate sempre all’altezza dell’evento più glamour: la Serata Inauguralecon lo chef “stellato” Gianni D’Amato e l’omaggio musicale a Puccini e Verdi, il Beach Party al tramonto con musica dal vivo al Bambaissa, la serata dedicata al Centenario del Comune di Forte dei Marmi e la Cerimonia di Premiazione nella storica Sala del Tricolore, dove nel 1797 è nata la bandiera Italiana. Per ulteriori info: www.gpcanossa.it
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UNA MUSTANG SULL’EMPIRE STATE BUILDING DI NEW YORK

(18/4/2014) – Detto, fatto. Per celebrare i 50 anni della Mustang, l’iconica  ‘muscle-car’ della Ford, presentata per la prima volta il 16 aprile del 1964, la Casa ha portato un esemplare del nuovo modello 2015 incima a un’altra icona, l’Empire State Building di New York. L’evento ha rievocato una delle storiche presentazioni della prima Mustang, che nel 1965 fu esposta proprio all’ultimo piano dell’Empire State Building dopo aver debuttato alla Fiera Mondiale di New York. Portare la Mustang all’86esimo piano non è stato ovviamente un gioco da ragazzi. Nessuna gru poteva essere in grado di raggiungere altezze così elevate e le antenne che sovrastano l’osservatorio dell’ultimo piano rendevano impossibile trasportarla in elicottero. 
Misurato ogni centimetro della Mustang e degli ascensori del grattacielo, Ford si è allora affidata alla competenza e alla qualità di Romulus, una piccola azienda del Michigan che collabora con l’Ovale Blu da quasi 60 anni e che conta tra le sue maestranze artigiani le cui mani esperte hanno saputo eseguire il delicato compito preservando sia i pannelli dell’auto, appena verniciati, che le antiche decorazioni in legno e ottone degli ascensori. Nel 1965 il prototipo della prima Mustang fu diviso in tre sezioni e trasportato all’ultimo piano, dove venne ricomposto ed esposto al pubblico. Per riuscire nell’impresa 50 anni dopo, Ford ha donato al team 2 esemplari pre-produzione della  Mustang 2015. Il primo è stato utilizzato per i test e la creazione del controtelaio d’acciaio,  smontabile, necessario a ricomporre solidamente l’auto una volta raggiunto il tetto. Il secondo è stato accuratamente sezionato e riverniciato nel colore Triple Yellow, per essere poi riassemblato ed esposto. Il trasferimento è avvenuto di notte, e i tecnici hanno avuto a disposizione solo…..


6 ore per rimontare la Mustang sul tetto dell’iconico grattacielo, ma gli sforzi sono valsi un’impresa che resterà impressa nella storia della Mustang e dell’Empire State Building. “Abbiamo eseguito la procedura di assemblaggio in laboratorio decine di volte e per molti  giorni, per esercitarci”, ha spiegato Dave Pericak, ingegnere capo di Ford Motor Company. “Alla fine le azioni di tutta la squadra erano sincronizzate al secondo, un po’ come i team dei box durante i pit-stop in Formula 1. Per festeggiare i 50 anni della Mustang, Ford ha annunciato la 50 Year Edition, una versione limitata a 1.964 esemplari della nuova Mustang GT 2015 che si distinguerà, sia all’interno che all’esterno, per alcuni elementi stilistici unici. 


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LA FERRARI IN MANO A DUE ROMANI: Mattiacci e Coletta

(18/4/2014) Comincia in Cina l’avventura Ferrari F1 per Marco Mattiacci, il neo Team Principal del Cavallino  chiamato in fretta e furia dagli Stati Uniti per prendere il posto del dimissionario Domenicali. La foto che vedete lo ritrae, abbastanza corrucciato, all’arrivo nel paddock insieme ad Antonello Coletta, anche lui da poco promosso (era il 17 febbraio) alla neo costituita Direzione Attività Sportive dove sono confluite sia le attività sportive in ambito F1 che quelle relative a Corse Clienti (Ferrari Challenge, competizioni GT, F1 Clienti e programmi XX). E’ previsto che inizialmente Coletta affianchi Mattiacci, che le corse finora le ha solo guardate. Un fattore caratterizza i due: sono entrambi romani. In questo momento la testa della Gestione Sportiva Ferrari è romana. Se un tempo a Maranello si sentiva solo il dialetto modenese e si beveva lambrusco, ora è tempo di pasta all’amatriciana e di bianco dei colli laziali.
ROMA 1 – Mattiacci è nato nella capitale l’8 dicembre 1970, laureato in Scienze Economiche presso l’Università la Sapienza di Roma, è approdato in Ferrari nell’ottobre del 1999 nel ruolo di Area Sales Manager Nord e Sud America e Medio Oriente. Dal 2002 al 2006 è stato Direttore Marketing di Ferrari e Maserati Nord America e da Luglio 2007 Amministratore Delegato di Ferrari Asia Pacifico. Da gennaio 2010 ricopriva la carica di Presidente e Amministratore Delegato di Ferrari Nord America. Vive con Farah e i loro tre figli. Nel tempo libero ama leggere e praticare attività sportive come il tennis, lo sci e il paddle board.

ROMA 2 – Coletta è nato a Roma il 27 febbraio del 1967, ha studiato Economia e Commercio presso l’Università La Sapienza (Roma) e debuttato nel mondo del motorsport nel 1991 come Direttore Sportivo per il team Forti Corse, allora impegnata in Formula 3 e Formula 3000. Sempre in veste di Direttore Sportivo, Coletta è passato nel 1993 in Peugeot Italia e nel 1995 inAlfa Romeo. Giunto in Ferrari nel 1997, ha ricoperto il ruolo di coordinatore del Ferrari Challenge fino al 2003, anno in cui è divenuto responsabile del dipartimento Ferrari Corse Clienti. Quando non è a Maranello, Antonello vive a Roma con la moglie Maria Luisa e le figlie Susanna e Camilla. Dedica il suo tempo libero alla lettura ed ama seguire altri sport, in particolare il calcio ed il motociclismo.

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FERRARI 333 Sp, EPOPEA DI UN’ALTRA ROSSA

(17/4/2014) – Primo Jay Cochran, secondi Moretti – Salazar. Esattamente 20 anni fa questo fu l’ordine di arrivo della prima gara stagionale del campionato IMSA a Road Atlanta. Entrambe le barchette erano delle Ferrari 333 Sp (e altre due ne vennero schierate). Non potè cominciare meglio la fantastica avventura dell’altra Rossa di Maranello, nata da un’idea di Piero Ferrari su richiesta del grande Momo Moretti che, per la verità, aveva bussato a motore per coronare il suo sogno americano. Invece l’erede del Drake, amante dei bei tempi a ruote coperte, partì lancia in resta: il progetto fu affidato ad un altro cavaliere della F1 eroica, Tony Southgate, il motore era il 12 cilindri a V di 65° della F50 e i primi collaudi furono affidati a Mauro Baldi. Bella, curata aerodinamicamente, potente e facile da guidare sbaragliò subito il campo. Nella stagione d’esordio, il 1994, oltre la gara inaugurale portò alla vittoria in altre cinque prove (su un totale di sette). Fu solo l’inizio, perché la 333 Sp spopolò. Arrivarono infatti magiche vittorie alla 12 Ore di Sebring nel 1995 con Velez-Evans-Van de Poele, nel 1997 con Evans-Velez-Dalmas-Johansson e nel 1998; alla 6 Ore di Watkins Glen con Moretti-Papis nel 1996 e poi anche nel 1998; la 24 Ore di Daytona con Moretti-Baldi-Theys-Luyendyk; la Petit Le Mans sempre nel 1998 con Taylor-Collard-Van de Poele. 

Arrivarono titoli Costruttori e piloti. Nel 1997 fu sesta a Le Mans. A quel tempo, in Formula 1 la Ferrari cercava disperatamente di risollevarsi e nel 1996 arrivò Schumi che “non è costato un tozzo di pane” (Agnelli dixit). Il titolo doveva assolutamente tornare a Maranello. La Casanon assicurò più il necessario sviluppo e la 333 Sp perse progressivamente smalto, anche se nel 1999 si impose a Lime Rock e nel 2001 fu ancora in grado di portare per l’ultima volta alla vittoria il trio Theys-Balsi-Lienhard a Road America (Grand Am) ma con un motore Judd installato dalla Lista-Doran. Fu Michelotto, lo storico preparatore legato alla Ferrari, a riprendere la costruzione dei telai ma la sorte era ormai segnata. Ultimo sigillo, la vittoria di Marco Zadra (Scuderia Italia) nel campionato FIA Vetture Sport del 2001. 


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PATRESE OGGI 60 ANNI, MA RESTA UN EVER GREEN

(17/4/2014) – E auguri di buon compleanno anche a Riccardo Patrese che oggi compie 60 anni. A dispetto dei capelli grigi, il padovano resta sempre atletico e l’indole sportiva che è in lui non pare affievolirsi! Diciassette sono anche le stagioni ininterrotte che ha trascorso in Formula 1 dove approdò a 23 anni – debutto al GP di Montecarlo del 1977 su Shadow – per poi appendere il casco al chiodo a fine 1993, dietro solo a Barrichello e Michael Schumacher quanto a gare disputate (256). Compagno di scuola e di piscina della concittadina Novella Calligaris, sportivo a tutto tondo (vedi anche Nazionale Piloti), un tempo amante dei trenini elettrici, fu folgorato dalle quattro ruote grazie alla “spinta” di due appassionati veraci come papà Mario e zio Alberto (mamma Elena prima fans). Poi ci ha messo del suo: campione del mondo kart nel 1974, inF. Italia nel 1975 con la Scuderia Nettunodi Bologna, campione europeo e italiano di F3 nel 1976, in F2 nel 1977 (campione italiano) e sempre quell’anno e nel ‘78 primo al Gp di Macao di F3 e…infine subito la chiamata in F1 alla Shadow, sponsorizzata dal finanziere napoletano 
GP di esordio: Monaco 1977
Ambrosio, complice la drammatica morte di Tom Pryce al GP del Sudafrica. Poi ha guidato: Arrows (4 anni), Brabham (4 anni), Alfa Romeo by Euroracing (2 anni), Williams (5 anni) e un anno la Benetton con un certo Schumacher. Sei vittorie, 8 pole positions (la prima a Long Beach nel 1981 con la sorprendente Arrows marchiata Ragno), 13 giri più veloci, secondo in classifica finale nel 1992, l’anno delle imbattibili Williams a sospensioni attive. 

Su Arrows
La domanda è: ha raccolto il giusto o meno di quanto ci si poteva aspettare da lui? Con Alboreto, resta comunque l’ultimo italiano ad aver lottato per la conquista del titolo.
CHANCE E RISULTATI. Beh, il giusto, anzi forse più del dovuto l’ha raccolto agli esordi prima con la Shadow e quindi con la Arrows dove ha veramente impressionato. 
Prima vittoria: Monaco 1982
Naturale il suo passaggio a team di più alto rango ma prima alla Brabham ha impattato nello spigoloso Piquet (ma almeno nel 1982 ha colto la prima vittoria a Montecarlo) o nel progetto sbagliato 1986 (l’anno della morte del compagno di squadra De Angelis) e poi alla Williams finalmente super competitiva è stato schiacciato dalla irruenza di Mansell. Con quest’ultima monoposto ha certamente avuto la chance più grande di vincere il mondiale ma in un team britannico, seppur meno grintoso di Nigel, Riccardo ha patito la chiara propensione a favorire il pilota connazionale. Questo va detto. Da dimenticare le esperienze con l’Euro Alfa Romeo in difficile convivenza con Cheever e alla Benetton con Briatore che stravedeva solo per Schumi.



GLI INCIDENTI. In tanti anni di F.1 è quasi impossibile non incappare in incidenti e Patrese non ne è stato immune….

Da ricordare il coinvolgimento nelle polemiche per la carambola risultata fatale a Peterson nel 1978 aMonza. 


Hunt e altri piloti-senatori lo accusarono di aver innescato l’aggancio Hunt-Peterson e per questo fu sospeso alla successiva gara a Watkins Glen. Ma lui non aveva toccato nessuno e la sua totale estraneità gli fu riconosciuta solo nel 1981, al termine di una lunga causa. Poi l’uscita di strada a Imola che spianò la strada alla vittoria di Tambay, con la folla in tripudio per il suo errore, a Imola nel 1983. L’aggancio con Piquet e il botto con fiamme al GP di Montecarlo del 1985. Il loop completo per una scriteriata manovra di rientro ai box di Berger al GP di Portogallo del 1992.
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FUOCO DI PASQUA. Antonio debutta nel Fia F3 European

(16/4/2014) – Week end di Fuoco, è proprio il caso di dire. Antonio, pilota Ferrari Driver Academy, fresco vincitore della F. Renault Alps, debutta infatti a Silverstone nella serie FIA Formula 3 European. Lo fa nel team dei sogni, la Premache lo scorso anno ha lanciato Raffaele Marciello ora approdato in GP2. Ma la sfida è difficilissima: tutto sta nella freddezza che questo ragazzino di Cosenza – 18 anni il prossimo 20 maggio – deve dimostrare di nuovo, questa volta a fronte di una muta di altrettanti 30 giovani talenti pretendenti al titolo. Il punto della situazione lo fa in questa intervista rilasciata al sito ferrari.com
Quali sono gli obiettivi della prima metà del campionato?
“Seguendo da spettatore le ultime edizioni ho capito che la costanza di rendimento è fondamentale per poter puntare alle zone alte della classifica. Credo che per un esordiente sia importante ogni chilometro percorso, quindi nelle prime gare l’imperativo è non commettere errori e arrivare sempre al traguardo. Poi dopo le prime due o tre tappe farò un bilancio con la squadra e insieme ci porremmo degli obiettivi reali”.


L’edizione 2014 del campionato vede al via solo sette esordienti su un totale di trenta piloti. Confermi che sarà un confronto impegnativo?
“Nei test ho avuto modo di constatare l’importanza del fattore esperienza. Mi dovrò confrontare con piloti che militano in questo campionato da tre o quattro stagioni, mentre io e gli altri “rookie” abbiamo alle spalle solo quattro giorni di test. Certamente questo non è un alibi e grazie all’esperienza del team Prema cercherò di fare il massimo per accelerare i tempi di apprendimento”.
Cosa è emerso nei test pre-campionato?
“Le simulazioni di gara….


 sono andate molto bene. Abbiamo sfruttato al meglio le prove riuscendo a migliorare la resa della monoposto nei long-run. Manca ancora un po’ di performance con il set-up da qualifica, ma sono certo che sia io che il team faremo dei passi avanti anche su questo fronte”.
Il campionato farà tappa su dieci circuiti: quanti ne conosci?
“Questa è una delle sfide più grandi. Ho già corso sui tracciati di Imola e Spa ed effettuato un test sul Red Bull Ring e all’Hungaroring. Il resto per me sarà tutto nuovo e novanta minuti di prove libere a disposizione nel weekend di gara non sono molti. Il simulatore aiuta, ma l’esperienza in pista resta insostituibile. Lo scorso anno all’esordio sul circuito di Spa sono riuscito a conquistare la pole position, spero che la mia velocità di adattamento si confermi buona”.
Avrai ben tre compagni di squadra (Latifi, Ocon e Van De Laar): come sono i rapporti?

“Al momento è tutto perfetto, ma so bene che durante i weekend di gara gli animi possono ‘scaldarsi’. Non esistono gerarchie, né si parla di ordini di squadra. Corriamo per un team che ha vinto le ultime tre edizioni del campionato e sappiamo che ci giochiamo la vittoria e soprattutto un futuro in questo sport. Ma credo ci si possa confrontare sempre all’insegna della correttezza, ed è quello che mi auguro”.
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GREEN HYBRID CUP: GHIONE SFIDA MERZARIO

(16/4/2014) – Partirà nel week end del 3-4 maggio, da Vallelunga, la nuova stagione del Green Hybrid Cup, il Campionato Italiano Energie Alternative & Serie Internazionale ideato e organizzato da BRC gas equipment con la collaborazione di Kia Motors Italia. Balza subito all’occhio la sfida tra  i due piloti speciali: Jimmy Ghione, l’inviato di Striscia la  Notizia, e Arturo Merzario, pilastro del motorismo italiano, ex F1, che a 71 anni (!) continua a dare filo da torcere in pista. Della partita, tra conferme e new entry, saranno anche Alberto Biraghi, Aldo Del Monte, Andrea Portatadino, Dario Bertorello, Francesco Fontanella, Fulvio Maria Ballabio, Gabriele Torelli, Giuseppe Gulizia, Jacopo Lombardelli, Mladen Lalusic, Paolo Gnemmi e Paolo Palanti. Le auto? Anche quest’anno protagoniste saranno le Kia Venga 1.6 dotate di un sistema di alimentazione a GPL con due propulsori elettrici sull’assale posteriore, ma la novità tecnica è la presenza di un mini-compressore volumetrico che permetterà di aumentare le prestazioni ed il divertimento in pista. 

Tutte le novità 2014 sono state introdotte dal Presidente di BRC gas equipment, Mariano Costamagna, dall’AD Kia Giuseppe Bitti, e dai componenti del BRC Racing Team, nel corso della presentazione ufficiale tenutasi a Cherasco, in provincia di Cuneo, le cui autorità comunali, colto l’ occasione per insignire Ghione della Cittadinanza Onoraria. Dopo la tappa inizialeil Campionato, la cui copertura mediatica sarà garantita da Dinamica Channel, proseguirà così: 24/25 maggio – Poznan (Polonia); 28/29 giugno – Imola; 1/2 agosto – Nürburgring (Germania); 6/7 settembre – Varano de’ Melegari; 27/28 settembre – Pergusa.

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LA MORTE DI CASSANI E TANTI PERCHE’

(15/4/2014) – E’ successo ancora, ancora a Misano. L’incidente mortale di cui domenica è rimasto vittima Emanuele Cassani ha scosso nuovamente l’ambiente. L’anno scorso gli incidenti di Alessia Polita, del fidanzato Eddi La Marra, quelli mortali di Roberto Antonelli e di Doriano Romboni. Ma che succede? Ai microfoni di Sky Marco Lucchinelli ha detto che sulle due ruote i pericoli maggiori vengono ormai dalla possibilità di essere investiti e le morti di Tomizawa nel 2010, Simoncelli, Antonelli, Romboni e dello stesso Cassani lo confermano. Certo, poi c’è la componente fatalità. Ma cos’è la fatalità? Non dite ad Alessia Polita che “questo è il motociclismo”. Su Facebook, la giovane motociclista oggi paralizzata alle gambe rigetta questa banalizzazione: “Sì, lo dicevo anch’io quando ero ‘inconsapevole’, quando le cose non mi toccavano da vicino, quando realmente la tragedia non sfiorava i miei pensieri e dicevo ‘sì dai non toccherà proprio a me”. Ora mi viene un po’ difficile utilizzare frasi così con tanta leggerezza. .. Io semplicemente direi… Questa e’ la vita! Fatta di sogni, felicità ma anche di passioni e tragedie. Le moto non sono una fabbrica di gente compianta, è la vita, è il percorso che abbiamo ognuno di noi… C’e’ chi muore in moto,chi in macchina, chi d’infarto, chi di malattie… Esprimere quella frase lì sembra quasi ‘o muori o vivi’ sopra una moto. Se si vive, si muore anche”. Emanuele Cassani, 25 anni, iscritto al Motoclub Nuove Frontiere di Imola, viveva il suo sogno al quale non voleva rinunciare. La velocità, la competizione, il week end di gara insieme a papà Moreno che gli aveva trasmesso la passione e alla fidanzata: uno sportivo puro, un buon ragazzo semplice. 
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MICK SCHUMACHER, UN PODIO PER PAPA’ MICHAEL

Mick Schumacher sul secondo gradino del podio
(15/4/2014) – Chissà se sarà possibile far sapere a Michael Schumacher che il figlio Mick ha colto il primo podio della sua carriera automobilistica. Al termine della seconda prova della WSK Super Master Series, al circuito Internazionale 7 Laghi di Castelletto di Branduzzo, in provincia di Pavia, domenica scorsa il quindicenne erede del mitico sette volte campione del mondo ha infatti potuto finalmente alzare una coppa. E dedicare il risultato al papà dal 29 dicembre scorso in coma, dopo la caduta sulle nevi di Meribel. Mick, che corre per i colori della Tony Kart (Vortex-Vega) – casa italiana alla quale Michael è legato – con il cognome della madre (Betsch) per garantirgli una relativa riservatezza, è impegnato quest’anno nella KF Junior e aveva a che fare con un lotto di pretendenti niente male: dal bresciano Leonardo Lorandi (Tony Kart-TM-Vega), al tedesco David Beckmann (Tony Kart-Vortex-Vega), il venezuelano Mauricio Baiz (Exprit-Vortex-Vega), il russo Alexander Vartanyan (Tony Kart-Vortex-Vega) e l’americano Logan Sargeant (FA Kart-Vortex-Vega). 
Il casco del figlio di Schumacher
A prevalere in finale è stato Baiz: partito in pole position si è subito portato in testa, incrementando il vantaggio fino a non essere più raggiungibile è ora è in vetta alla classifica KFJ. Una rincorsa simile è stata compiuta da Mick Junior che ha poi mantenuto una distanza di sicurezza sugli inseguitori, tale da consentirgli di chiudere comodamente al secondo posto.  Alle sue spalle, duello tra Lorandi e il veneto il Davide Lombardo (Exprit-Vortex-Vega). Questi campioni del futuro saranno chiamati alla verifica finale tra due settimane, quando si tornerà in Puglia, al Circuito Internazionale La Conca, per disputare la terza e conclusiva prova di stagione.