(15/4/2014) – E’ successo ancora, ancora a Misano. L’incidente mortale di cui domenica è rimasto vittima Emanuele Cassani ha scosso nuovamente l’ambiente. L’anno scorso gli incidenti di Alessia Polita, del fidanzato Eddi La Marra , quelli mortali di Roberto Antonelli e di Doriano Romboni. Ma che succede? Ai microfoni di Sky Marco Lucchinelli ha detto che sulle due ruote i pericoli maggiori vengono ormai dalla possibilità di essere investiti e le morti di Tomizawa nel 2010, Simoncelli, Antonelli, Romboni e dello stesso Cassani lo confermano. Certo, poi c’è la componente fatalità. Ma cos’è la fatalità? Non dite ad Alessia Polita che “questo è il motociclismo”. Su Facebook, la giovane motociclista oggi paralizzata alle gambe rigetta questa banalizzazione: “Sì, lo dicevo anch’io quando ero ‘inconsapevole’, quando le cose non mi toccavano da vicino, quando realmente la tragedia non sfiorava i miei pensieri e dicevo ‘sì dai non toccherà proprio a me”. Ora mi viene un po’ difficile utilizzare frasi così con tanta leggerezza. .. Io semplicemente direi… Questa e’ la vita! Fatta di sogni, felicità ma anche di passioni e tragedie. Le moto non sono una fabbrica di gente compianta, è la vita, è il percorso che abbiamo ognuno di noi… C’e’ chi muore in moto,chi in macchina, chi d’infarto, chi di malattie… Esprimere quella frase lì sembra quasi ‘o muori o vivi’ sopra una moto. Se si vive, si muore anche”. Emanuele Cassani, 25 anni, iscritto al Motoclub Nuove Frontiere di Imola, viveva il suo sogno al quale non voleva rinunciare. La velocità, la competizione, il week end di gara insieme a papà Moreno che gli aveva trasmesso la passione e alla fidanzata: uno sportivo puro, un buon ragazzo semplice.
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