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IMOLA 1994. IL VENTENNALE DI BARRICHELLO E RATZENBERGER

(29/4/2014) – Anche Rubens Barrichello e Roland Ratzenberger hanno il loro ventennale. Il 29 aprile del 1994 a Imola, il brasiliano allora alla guida della Jordan fu suo malgrado protagonista del venerdì all’autodromo Enzo e Dino Ferrari. Alla variante prima dei box, la sua monoposto decollò inspiegabilmente come un missile andando a schiantarsi rovinosamente sulle barriere e quindi cappottandosi. Per fortuna se la cavò con qualche contusione e un grandissimo spavento ma non prese parte al Gran Premio. Nessuno poteva prevederlo, ma fu più di un campanello d’allarme: l’incidente, cruento, costituì solo il prologo del terribile week end imolese. Il giorno dopo, 30 aprile, fu infatti la volta di Ratzenberger. La derelitta Simtek dell’austriaco perse un appendice alare in piena velocità e la macchina, incontrollabile, andò a sbattere con violenza contro il muretto della curva Villeneuve. 

Per Roland non ci fu nulla da fare. Aveva debuttato in Brasile senza qualificarsi per poi classificarsi undicesimo ad Aida. A Imola, come testimoniato nel film “Senna” ce la stava mettendo tutta: “Sto facendo cose., diceva consapevole di stare rischiando più del dovuto per tirare fuori qualcosa di buono dalla macchina inglese. I giornali hanno intervistato i suoi anziani genitori nella casa di Salisburgo che aveva acquistato con i primi soldi. Vivono nel suo ricordo ma quella, ribadiscono, era la sua unica, grande passione. Nel cimitero cittadino di Maxglan dove riposa, sulla sua tomba campeggia un epitaffio: “Ha vissuto il suo sogno”.


La morte di Senna e di Roland, gli eventi di quel week end, le figure di questi campioni, saranno ricordati durante il “Senna Tribute” in programma dall’1 al 4 maggio proprio all’Autodromo di Imola. Programma e info su http://www.f1passion.it/ayrton-senna-tribute/
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L’AVENTADOR NAZIONALE. Lamborghini patriottica

(28/4/2014) – Al SaloneInternazionale dell’Automobile di Pechino 2014 Lamborghini ha esibito in anteprima mondiale un’altra vettura esclusiva: la Aventador LP 700-4 nella speciale configurazione Nazionale, realizzata grazie a Lamborghini Ad Personam, il programma di personalizzazione che consente ad ogni cliente di creare la propria Lamborghini su misura. Stephan Winkelmann, Presidente e AD di Automobili Lamborghini, ha affermato: ‘‘Siamo entrati in Cina nel 2005 e oggi questo paese rappresenta per noi il secondo mercato mondiale in termini di vendite”. Nell’occasione è stato annunciato l’inizio della terza stagione in Asia del nostro campionato monomarca Lamborghini Blancpain Super Trofeo. 

L’Aventador in configurazione Nazionale viene proposta in versione coupé con una livrea dedicata, che all’esterno combina colori chiari al tricolore della bandiera italiana, mentre negli interni presenta un particolare allestimento Ad Personam. Come suggerito dal nome Nazionale, questo modello sottolinea il carattere italiano del marchio Lamborghini e per questo presenta sulla propria livrea una bandiera italiana, che corre dal cofano anteriore all’alettone posteriore, passando per il tetto e per alcune parti del cofano motore. Il Tricolore è presente anche nell’abitacolo, con una striscia in pelle che attraversa la parte centrale del rivestimento del tetto e nel rivestimento interno del divisorio vano motore. Le parti in fibra di carbonio sia all’esterno sia all’interno dell’abitacolo portano l’estetica della Nazionale a sfiorare la perfezione. Di serie su questo modello sono anche il cofano motore trasparente, i cerchi forgiati Dione da 20 e 21 pollicinel colore opaco Titanium e le pinze rosse dell’impianto frenante. Il motore? Un V12 aspirato da 6,5 litri, capace di erogare 700 CV. Questo permette all’Aventador di raggiungere una velocità massima di 350 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in appena 2,9 secondi. 
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ANNIVERSARY / 28 APRILE 1974. LAUDA, PRIMA VITTORIA CON LA FERRARI

(28/4/2014) – Ci era già andato vicino: secondo in Argentina, in pole in Sudafrica e quindi primo nel Gp di Spagna. Il 28 aprile di quarant’anni fa Niki Lauda conquistò al Jarama la prima vittoria con la Ferrari che coincise anche con il cinquantesimo successo di una Rossa in F1. Era la prima gara europea della stagione 1974 e la B3 di Mauro Forghieri si confermò finalmente la monoposto del riscatto, dopo anni veramente avari di soddisfazioni. Quell’anno, a Maranello si cambiò pagina: tutto concentrato sulla F.1, via Ickx e Merzario per far posto a Regazzoni – un gradito ritorno – e lo sconosciuto austriaco Lauda, il giovane Luca Cordero di Montezemolo alla prima stagione piena al muretto box, e uno nuovo sponsor tecnico: l’Agip. In Spagna, Lauda fu perfetto: pole, giro più veloce e vittoria davanti al compagno di squadra Clay con il quale cominciava ad intravedersi la lotta per la supremazia interna al team. Lo svizzero, in quel frangente, deve essersi morso la lingua pensando al consiglio positivo su Lauda che aveva dato al Drake in cerca di qualche promessa da lanciare. A quel successo è anche legato l’episodio più volte raccontato da Montezemolo che, ovviamente, non stava nella pelle aspettando che la bandiera a scacchi salutasse quella che era anche la sua prima vittoria. Lauda, come abituerà a fare, nei giri finali rallentò metodicamente per salvaguardare la meccanica dell’auto ma non aveva fatto i conti con l’ansioso DS. L’attuale presidente marcò molto da vicino il marchese de Villapadierno, incaricato di sventolare la bandiera di fine gara: “Butta giù esta bandiera, fai finta che ti sei sbagliato”, lo implorò! Tutto finì bene: il giorno dopo la squadra era a cena all’Hotel Canalgrande di Modena (dove allora risiedevano i piloti) e il mito del pilota-computer, che quell’anno vinse anche a Zandvoort, esplose anche nella sua fino a quel momento distaccata Austria. 

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SENNA, RICORDO VIVO. Il dott. Misley intervenne sul pilota

Il dott. Misley recentemente al Panathlon di Modena

(24/4/2014) – La morte di Ayrton Senna, 20 anni fa, non si dimentica. Per la notorietà dello sportivo, per lo spessore della sua personalità, per le modalità cruente e fatalistiche dell’incidente. Quel 1 maggio 1994, tra i primi ad intervenire per soccorrere l’asso brasiliano c’era il dottor Alessandro Misley di Castelvetro, in provincia di Modena, che ebbi modo di avvicinare nel 2005 per raccogliere i suoi ricordi. Misley, responsabile del Reparto anestesia e rianimazione all’Ospedale di Pavullo nonché direttore sanitario dell’elisoccorso, all’epoca faceva parte del gruppo di medici e infermieri volontari dell’Autodromo di Imola. Gli eventi di quei giorni restano spaventosamente impressi nella sua memoria.  “Facevo parte dell’equipe di destricazione– mi disse – che comprendeva un anestesista, un ortopedico, un infermiere e tre commissari. La zona di nostra competenza era quella della curva del Tamburello. Quando ricevemmo l’allarme incidente via radio non sapevamo chi ne fosse coinvolto. In tre minuti fummo sul posto e, con grande stupore, scoprimmo che si trattava di Senna”. 

Ancora molto commosso, continuò: “L’impatto emotivo fu forte ma cercammo subito di intervenire. Le sue condizioni, però, apparvero subito disperate: riscontrammo la frattura della base cranica e un’imponente emorragia anche se sussisteva ancora un’attività respiratoria e cardiaca. Lo stabilizzammo e poi arrivò l’elicottero. Io lo seguii fino all’ospedale Maggiore di Bologna e durante il volo procedemmo alla tracheotomia perché la perdita di sangue era gravissima e non ci consentiva di intubarlo correttamente per dargli ventilazione. A Bologna era stata allertata l’equipe di rianimazione e furono subito eseguite lastre e la Tac. Purtroppo dopo circa due ore avvenne il decesso”. Il braccetto della sospensione anteriore destra era purtroppo penetrato attraverso la visiera del casco assestando ad Ayrton il colpo mortale. “La lesione più importante fu dovuta alla rottura della base cranica”, mi confermò Misley. Come noto, si trattò di un fine settimana da tregenda. “Intervenni anche dopo l’incidente di Barrichello alla Variante Bassa poi ci furono la morte di Ratzenberger e un pneumatico piombato sulla folla alla partenza. Non ho mai visto una cosa del genere: un week end maledetto”. Dieci anni dopo, in occasione del Gp del 2004 il dottor Misley prestava servizio nella stessa posizione. “Ho vissuto quel giorno con un po’ tensione, 10 anni dopo”, concluse.

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9° ECORALLY, QUEST’ANNO ANCHE VEICOLI ELETTRICI

(24/4/2014) – Fino al 5 maggio sono aperte le iscrizioni al 9° Ecorally San Marino – Città del Vaticano e 6° Ecorally Press, competizione internazionale di regolarità dedicata alle auto più ecologiche, in programma dal 9 all’11 maggio. Come di consueto la gara è aperta a tutti gli automobilisti: piloti professionisti della regolarità, famiglie, amanti dell’ecoturismo e dell’auto ecologica, giornalisti e ambientalisti. Unica condizione per potersi iscrivere: partecipare alla guida di un mezzo a basso impatto ambientale. L’Ecorally, nato nel 2006 e organizzato dalla SMRO San Marino Racing Organization, è regolamentata dalla Fia – Federazione Internazionale dell’Automobile, e ha quale obiettivo la promozione e lo sviluppo dei veicoli a energie alternative e a basso impatto ambientale, con l’intento di dimostrare al pubblico le performance e l’adattabilità all’uso quotidiano. I veicoli ammessi – che devono essere prodotti in serie oppure prototipi regolarmente immatricolati e omologati alla circolazione su strade ed autostrade – sono quelli appartenenti alla Categoria FIA VII&VIII – ibridi elettrici e altri veicoli ad energie alternative, quali mono e bifuel gassosi (GPL, metano e biometano), biocarburanti (biodiesel) e idrogeno – e alla Categoria IIIA, ovvero ai veicoli esclusivamente elettrici, per i quali è stato approntato un percorso ad hoc con un chilometraggio più contenuto adatto alle attuali autonomie realizzabili da questo tipo di mezzi. Nel contesto della gara, viene stilata una particolare classifica riservata agli operatori dell’informazione che partecipano alla manifestazione e gareggiano nel 6° Ecorally Press, realizzato in collaborazione con Assogasliquidi-Federchimica e Consorzio Ecogas, aggiudicandosi, oltre al posizionamento nella classifica generale, il Trofeo Nello Rosi, messo a disposizione da Unione Gas Auto, Gas Auto Sud ed Ecomobile. Gli equipaggi femminili concorrono anche per la Coppa delle Dame, mentre ai più giovani – vale l’età media – il Premio Città di Milano del Milano Auto Show. (segue: PROGRAMMA & INFO)

IL PROGRAMMA – Dopo le verifiche tecniche del venerdì presso l’Albergo San Giuseppe Valdragone (SMR), il sabato mattina alle 9.01 i concorrenti lasciano il Parcheggio P2/A in Viale Federico d’Urbino a San Marino per dirigersi verso San Leo (RN), passando da Badia Tedalda (AR) e Caprese Michelangelo (AR), paese natale di Michelangelo Buonarroti. Ad Arezzo pausa pranzo, ospiti dell’ACI nell’affascinante Piazza Grande. E qui si conclude la prima tappa dell’Ecorally elettrico, dopo 450 km. Nel primo pomeriggio di nuovo in gara verso Gubbio (PG), Assisi (PG), Bevagna (PG), con transito in uno stabilimento di produzione di biometano, Torgiano (PG), dove si sosterà per una merenda. Si prosegue poi per Attigliano (TR), dove gli ecorallysti ceneranno e pernotteranno in attesa dell’ultima tappa. La mattina dopo, partenza per l’ultima fatica verso Roma – elettrici compresi, che si cimentano nella seconda tappa – con arrivo conclusivo in Vaticano. Dopo aver ascoltato le parole di Papa Francesco, trasferimento al ristorante del Vallelunga Park Hotel a Campagnano di Roma per il pranzo, la cerimonia conclusiva e le premiazioni.

INFO – Sul sito internet della manifestazione – www.ecorally.eu – sono disponibili ilRegolamento particolare di gara,  la scheda di iscrizione ed altre informazioni.

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BRIDGESTONE E ROSSI = CLUB 46

(24/4/2014)Bridgestone e Valentino Rossi: la loro partnership prosegue (vedi post del 10 gennaio 2013. http://motor-chicche.blogspot.it/2013/01/valentino-consulente-bridgestone.html) e viene celebrata con un filmato che conduce gli spettatori in un viaggio che unisce storia e attualità, evidenziando valori e successi comuni alla Casa giapponese e al campione di Tavullia, dalle umili origini fino a diventare entrambi due importanti attori nel mondo del Motorsport. Durante le riprese Valentino si è divertito ad interagire con il suo io più giovane mettendo in luce il carattere giocoso che lo ha aiutato a diventare un’icona mondiale: il video di novanta secondi combina riprese in movimento, effetti speciali, animazione 3D e una colonna sonora accattivante. Ma non è tutto: al filmato è legato Club46, il nuovo concorso volto a rafforzare ulteriormente il legame tra Bridgestone e il nove volte Campione del mondo. Fino al 28 luglio, visitando la pagina dedicata a Club46 e rispondendo ad una semplice domanda, due fortunati fan avranno la possibilità di incontrare di persona Valentino. In palio oltre al memorabile incontro ci sono anche 46 premi, tra cui merchandising autografato e magliette della linea VR46. 
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FERRARI, SI CAMBIA. Montezemolo a muso duro

(24/4/2014) – Come fanno sapere dalla factory rossa, “fervono i lavori nell’apparente quiete di Maranello” perché il Presidente Montezemolo ha riconosciuto la necessità di dare “una marcia in più alle attività della Gestione SportivaLo “choc” della scarsa competitività della F14-T, tempi stretti tra un gran premio e l’altro, il fulmine delle dimissioni di Domenicali, la nomina a suo successore di Marco Mattiacci. Alla Ferrari non c’era stato il tempo per un’adeguata ponderazione della situazione complessiva. Nell’intercapedine corposa tra il GP di Cina e quello prossimo di Spagna (11 maggio) ecco inserirsi il tempo delle decisioni. “Il presidente Montezemolo – continua il comunicato di Maranello – coinvolto in prima persona nelle attività quotidiane e sempre molto vicino alla squadra ha chiesto un’immediata revisione per snellire le procedure interne, eliminando le fasi intermedie e le pratiche burocratiche al fine di garantire maggiore flessibilità e processi decisionali sempre più efficaci. In parallelo, è in atto una…..


semplificazione dell’organizzazione, con un taglio del numero dei consulenti e inserimenti mirati per rinforzare alcune aree fondamentali per aggiungere prestazione alla F14 T. Oltre a questo è stato anche richiesto un supporto maggiore ai fornitori nel tentativo di ridurre i tempi di reazione alle richieste che arrivano da Maranello, limitando l’attesa per ogni singolo componente, sia nel caso di un prototipo che in quello di un elemento di comprovata efficienza. L’obiettivo – si conclude – è quello di avere una Ferrari ancora più reattiva, pronta a raccogliere e a massimizzare le indicazioni che entrambi i piloti saranno in grado di fornire durante le simulazioni di gara ma soprattutto ogni qual volta si scenda in pista”. Tutto giusto, per carità, anche se è difficile comprendere come la Ferrari, dico la Ferrari, scopra solo adesso l’utilità di queste procedure. Praticamente è una vera e propria ripartenza e Mattiacci, a Shanghai, aveva già anticipato qualcosa durante la sua prima conferenza stampa. “Il Presidente Montezemolo è stato molto chiaro con me e con i miei collaboratori: sarà messo a disposizione qualunque cosa serva per costruire un futuro molto solido. È stato altrettanto chiaro sul fatto che si possano fare interventi sul mercato ma non per il semplice esercizio di fare degli interventi sul mercato. Devono essere degli interventi che ci diano la sicurezza di un forte valore aggiunto perché, ripeto, abbiamo già una squadra eccellente”. 

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FRANCO GOZZI, PRIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

(23/4/2014) – “1° Anniversario. Ti ricordiamo sempre con tanto affetto. La tua famiglia”. Ad un anno esatto dalla scomparsa di Franco Gozzi, con questo annuncio e una foto sui quotidiani della sua città, Modena, la famiglia onora la memoria di Franco Gozzi, storico uomo-ombra di Enzo Ferrari. L’ex Direttore Sportivo, portavoce, capo ufficio stampa, venne a mancare il 23 aprile del 2013 nella sua casa, all’età di 81 anni. Ecco il post dedicatogli quel giorno su Motor Chicche http://motor-chicche.blogspot.com/2013/04/addio-franco-gozzi.html. La Ferrari va avanti ma, certo, c’è nostalgia per i tempi di Gozzi, pur abilissimo a depistare i giornalisti. Un’altra F.1. Il libro “L’ê andéda acsé”, dimostra il grande amore per Modena (una volta mi disse “che pomposamente viene definita ‘capitale dei motori’). In quell’excursus tra bielle, telai e buon vivere si erge un altro protagonista degli anni ruggenti come lui: Sergio Scaglietti. I fidatissimi del Drake.
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Sì, BIAGI E’ IN PORSCHE SUPERCUP! E la Grid Gp cresce

(23/4/2014) – La stagione di Thomas Biagicomincia l’11 maggio a Barcellona! Il pilota bolognese, 3 volte campione FIA GT e campione italiano Superstars e GT, si è conquistato un volante nel team MOMO-Megatron (licenza americana) per disputare la Porsche Mobil 1 Supercup 2014, lo stellare monomarca della casa di Stoccarda, dopo i positivi test tenuti nelle scorse settimane a Barcellona e Hockenheim. Thomas farà quindi parte del grande paddock motoristico che accompagnerà le tappe europee della Formula 1 e la sua Porsche 911 GT3 Cup Type 991 avrà il numero 23, lo stesso che lo accompagnò nel 2003 nel FIA GT dove vinse all’esordio proprio a Barcellona per poi dominare la stagione fino alla conquista del titolo. Thomas, nonostante la grande esperienza, resta cauto: “La Porsche Mobil 1 Supercup è un campionato di altissimo livello, dove ho molto da imparare. La macchina mi è piaciuta fin dall’inizio, anche se devo ancora familiarizzare completamente con il motore posteriore a sbalzo: la 991 ha un grande appeal sia esteticamente che alla guida, e direi che è stato davvero amore a prima vista. Ci sarà però molto lavoro da fare per me e mi aspetto di affrontare qualche difficoltà soprattutto nelle prime gare; questa sarà la mia prima esperienza in un campionato monomarca, dove ritroverò la partenza da fermo, molto diversa da quella lanciata su cui mi ero concentrato negli ultimi anni. I primi appuntamenti saranno probabilmente di apprendistato, utili per gettare le basi per un progressivo aumento della competitività che ci auguriamo possa portarci più avanti alla vittoria”. 

L’ing. Luigi Mazzola e Biagi: è la Grid Gp

Del progetto farà parte anche Mario Marasca, uno degli allievi più promettenti della scuola piloti “Grid Gp”, messa in piedi alle porte di Bologna da Biagi e dall’ingegner Luigi Mazzola, ex Test Manager Ferrari (20 anni a Maranello, 8 titoli Costruttori e 6 piloti). A disposizione dei piloti, oltre la consulenza di due mega esperti di settore come loro, un simulatore hi-tech con 150 canali di telemetria per analizzare ogni singolo aspetto della guida.  “Sono contento che abbia seguito il mio consiglio accettando il salto dalle monoposto alle ruote coperte. Mi dividerò contemporaneamente tra il ruolo di pilota e quello di suo coach in due grandi sfide, entrambe da vincere“, conclude Thomas.

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COULTHARD PUNGE RAIKKONEN

(22/4/2014) David Coulthard non deve amare molto Raikkonen. Certo, il ruolo dello scozzese è ora quello di commentatore per la BBC ma le prestazioni dell’ex compagno di squadra in Mc Laren paiono stuzzicarlo molto, in negativo. Dopo l’ennesimo risultato non eclatante in Cina, è andato giù abbastanza duro, paragonando, tanto per cominciare, il momento del finlandese “al primo periodo in Ferrari, quando non era impressionante”. Piccolo particolare: poi ha vinto il mondiale, ma per Coulthard non è tutto oro. Sentite un pò: “Ok, ha vinto il titolo, ma soprattutto perché i piloti McLaren si sono pestati i piedi tra di loro. E Raikkonen ha avuto bisogno che Massa gli regalasse la vittoria all’ultima gara della stagione per conquistarlo. Anche i buoni risultati in Lotus non sembrano convincerlo molto.”Ha fatto molto bene in Lotus negli ultimi due anni, ma quello era un gran pacchetto e in più Romain Grosjean non è poi così forte? O era tutto lavoro di Kimi? È molto difficile giudicare”. Poi guarda più avanti e aggiunge: Sarà interessante vedere come Raikkonen affronterà il resto della stagione, perché al momento non sembra uno che avrà una carriera a lungo termine in Ferrari. Non sto cercando di screditare Raikkonen, perché è chiaramente un pilota di grande talento. Ma quando le cose non vanno bene è allora che pare mancargli un’etica del lavoro se paragonato a gente come Alonso”. Come detto, i due, probabilmente, non si amano.  Nell’aprile del 2009, proprio Coulthard si espresse negativamente circa le capacità di guidare lo sviluppo della macchina da parte di Raikkonen arrivando a “consigliare” Maranello di ingaggiare al suo posto Alonso (cosa che poi avvenne). Kimi, non meno caustico, ribattè così: “Non conosco nessun pilota che sviluppi una macchina. Trovo divertente sentire commenti di questo tipo da persone che non hanno mai effettivamente vinto niente”. Ora ci risiamo.