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LA VERSIONE DI KIMI: “Ho solo bisogno di una messa a punto come voglio io”

(27/3/2014) Raikkonen a Melbourne ha deluso le aspettative.  In ritardo nelle qualifiche, attardato in gara, dove lo si è visto spesso a ruote fumanti in gara tanto da avvalorare la tesi di un suo non ancora ottimale adeguamento al sistema di frenata brake-by-wire. In conferenza stampa a Sepang ha negato la circostanza: “Tutto ciò di cui ho bisogno è una messa a punto con la quale la vettura sia più vicina a come la voglio io, il team sta lavorando per ottenere questo obiettivo e so che una volta che lo avremo raggiunto io potrò guidare più facilmente con sensazioni migliori. So, tuttavia, che per ottenere questa intesa con la vettura ci vorrà ancora un po’ di tempo”, ha ammesso il finlandese. Ma è tutto il team ad aver dato l’impressione di dover ancora sviluppare molti particolari della complessa F14-T: “Ovviamente – ha continuato Kimi – non è stato un inizio d’anno ideale per il team, non abbiamo ottenuto ciò che speravamo. Tuttavia abbiamo portato a casa qualcosa di buono a livello di punti, ed è positivo considerati tutti i piccoli problemi in più ambiti che abbiamo riscontrato. Sarà un campionato lungo e spero che faremo tesoro della gara di Melbourne per progredire. Abbiamo un bel gruppo di persone che lavora senza sosta per migliorare le cose. Sono sicuro che non smetteremo di fare progressi”. Ma sentiamo cosa dice anche lui, solitamente parco, sulle nuove sensazioni di guida trasmesse dalle monoposto turbo: “Dal punto di vista del pilota non mi pare che le cose siano cambiate in peggio, a parte alcuni piccoli dettagli. – ha rivelato – Per me la differenza più grande è data dal fatto di essere in un team diverso da quello dell’anno scorso, perché ogni team costruisce una vettura differente”. Altro tema caldo: il rapporto con il compagno di squadra Alonso con il quale è inevitabile il confronto: “È buono e lo è sempre stato. Il nostro obiettivo comune è quello di lavorare insieme per migliorare le cose e portare la squadra al livello che crediamo sia quello che le spetta”.

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