(26/3/2014) – “Sarà meglio prepararsi al peggio”: è l’agghiacciante consiglio che Gary Hartstein, capo-medico in F.1 dal 2005 al 2012, rilascia alla stampa inglese relativamente alle condizioni di Michael Schumacher. A circa tre mesi dall’incidente occorso sulle nevi francesi di Maribel al sette volte campione del mondo, tuttora in coma, arriva questa fosca previsione maturata in seguito a confidenze giunte da – così Hartstein le definisce – “fonti solitamente impeccabili”. La novità che emerge è che il pessimismo espresso deriva dalle condizioni che permangono critiche e dalla “serie di disattenzioni” – afferma sempre Hartstein – nelle prime operazioni di soccorso in quel fatidico 29 dicembre scorso. Nello specifico, “non si trasporta un paziente con un sospetto trauma cranico in una struttura che non dispone di un reparto di neurochirurgia” quale quella di Moutiers dove Michael venne subito eli-trasportato. A questo punto, secondo Hartstein, sarebbe prossima la decisione di trasferire l’ex ferrarista dall’ospedale di Grenoble presso un’altra clinica per sottoporlo a terapia intensiva. Hartstein, 58 anni, oggi Professore di Medicina di Emergenza presso il University of Liege Hospital, in Belgio, ha lavorato fianco a fianco con Schumi e si dice “sbalordito dalla profondità e dalla persistenza dell’amore dei suoi tifosi”. Nel contempo, considera che la mancanza di aggiornamenti sulle condizioni del paziente “ha dato a tutti la possibilità di elaborare ciò che sta accadendo e di cominciare a distaccarci da lui”…. (INTANTO LA FERRARI CONTINUA A RACCOGLIERE SUL PROPRIO SITO DEDICHE E PENSIERI DEDICATI A SCHUMI: ECCO QUANTO GLI SCRIVE DAVID COULTHARD)
mi tornano in mente tante emozioni. Questo è perché ho incontrato tre Michael durante il tempo passato insieme. Prima di tutto l’uomo di famiglia. Ricordi quando siamo andati a cavallo vicino a Cairns durante il tempo libero che avevamo in Australia? O l’after party a Hockenheim, quando abbiamo cantato insieme al karaoke? Petra è anche finita in piscina a fine serata! Poi il pilota, incredibilmente professionale e innegabilmente il più veloce della nostra generazione, che detiene ancora tutti i record guadagnati lungo il suo cammino! Infine lo sportivo onesto! Non sarebbe corretto non ammettere di aver avuto molte divergenze di opinione. Ricorderò sempre Spa ’98, quando sei arrivato nel mio garage durante la gara con Jean Todt che cercava di impedirti di entrare nel garage McLaren! Correre contro di te ha tirato fuori il meglio da ognuno di noi, e posso dire senza timore di smentita che il tuo talento, il tuo impegno e il sostegno ai tuoi cari ti ha portato ad un livello che la maggior parte di noi può solo sognare. Hai dato credibilità alla mia carriera e mi ha fatto impegnare di più, guidare più velocemente e ottenere di più di quanto avrei fatto con una concorrenza meno agguerrita. Ho sempre ammirato la tua velocità e il tuo impegno e non vedo l’ora di ricordare davanti ad un rum e cola quanto ai nostri tempi fosse più difficile che per i giovani di oggi! Michael, penso a te e alla tua famiglia, e prego che tutto questo finisca presto e che la tua vita possa tornare alla normalità. Con enorme rispetto, DC.