(26/3/2014) – Tra ricorsi, gare-noia e polemica sul rumore perduto, la F.1 sembra aver dimenticato – si fa per dire – l’importanza degli pneumatici Pirelli. In parte è giustificato. Come si sa, quest’anno la finestra di utilizzo di tutte le mescole è stata allargata e infatti in Australia non hanno costituito un grosso problema per le squadre. Cosa succederà a Sepang, noto per l’asfalto abrasivo e le temperature tanto estreme quanto variabili? Le cose non dovrebbero essere dissimili. I team avranno a disposizione i P Zero Orange hard, che è una mescola high working range, adatta a condizioni estreme, e i P Zero White medium, una mescola a “basso working range”. In Malesia – carichi verticali da 830 kg – è la gomma anteriore sinistra a risultare particolarmente sollecitata: la temperatura del battistrada può arrivare infatti fino a 120 gradi centigradi . In termini di attrito, Sepang si piazza al quarto posto, dopo Silverstone, Barcellona e Suzuka. E se dovesse piovere, cosa molto possibile a Sepang? Il battistrada posteriore è stato riprogettato per migliorare la resistenza all’aquaplaning in caso di pioggia battente, mentre la mescola dello pneumatico da bagnato estremo è stata modificata per permettere di coprire una più ampia gamma di condizioni. Quest’anno il Cinturato Blue wet può disperdere fino a 65 litri di acqua al secondo a 300 km/h: più cinque litri rispetto allo scorso anno.
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