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RIECCO THOMAS BIAGI: PORSCHE SUPERCUP?

(31/3/2014) – Ci stavamo proprio chiedendo cosa stesse architettando Thomas Biagi per la stagione corrente. La risposta arriva dal diretto interessato: da oggi il pilota bolognese sarà impegnato sul Circuit de Catalunya, a Barcellona, nei due giorni di test collettivi ufficiali della Porsche Mobil 1 Supercup 2014, il monomarca più competitivo a livello internazionale che condivide il calendario con la Formula 1. Thomas sarà al volante di una Porsche 911 GT3 Cup Type 991 del team MOMO-Megatron per una prima presa di contatto con la vettura nell’ottica di una sua eventuale partecipazione al campionato, che prenderà il via sulla stessa pista spagnola il prossimo 11 Maggio, in concomitanza con il primo gran premio europeo della massima formula. Lui cosa dice?: “Sono entusiasta di partecipare a questo test ufficiale, il primo nella mia carriera al volante di una Porsche. Per questa opportunità desidero ringraziare il team manager Andreas Leberle. L’importante lavoro che mi ha chiamato a svolgere in pista la prossima settimana sarà determinante per conquistarmi un eventuale futuro in questa affascinante e selettiva categoria. Incrociamo le dita, sono legato al circuito di Barcellona da molti ricordi positivi“. Dovesse riuscire a spuntarla, oltre a diventare pilota della terza marca tedesca consecutiva dopo BMW e Mercedes (vedi Superstars), sarebbe veramente bello vedere Thomas nel paddock di quella Formula 1 che, purtroppo, ha solo sfiorato (vedi test con Minardi e Midland).
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FERRARI F14-T : COSA NON VA

(31/3/2014) – Volti tirati alla Ferrari. In Malesia quarto posto per Alonso, 12° per Raikkonen che ha dovuto pagare dazio – vedi gomma forata e poi fondo vettura danneggiato- alla “spintarella” di Magnussen. Ma così non va. Dopo due gare, il Cavallino rappresenta la terza forza del campionato. Non era questa l’aspettativa ma quel che brucia di più è che, oltre alla supremazia Mercedes, a Maranello devono inchinarsi davanti alla rinascita-flash della Red Bull. Disastrosa nei tre test invernali, afflitta da problemi di affidabilità e…flussometro a  Melbourne, il Team di Horner e Newey è invece tornato immediatamente al top, secondo per ora solo alle frecce d’argento di Hamilton e Rosberg. Vettel, terzo ieri, ha ritrovato il sorriso e poteva anche essere sua la pole position. Ricciardo, in attesa dell’appello del 14 aprile, è sempre veloce e, come è stato fatto notare ieri in TV, è pure un pilota allevato direttamente nel vivaio di Helmut Marko, a differenza dell’”anarchico” Webber degli scorsi anni. La F14-T, nata meglio, invece non decolla: perché? La monoposto ha denotato velocità di punta insufficienti per contrastare la concorrenza, ma è il pacchetto che deve migliorare in fretta. Stefano Domenicali ne è ben conscio: “Nonostante ci siano stati dei miglioramenti, a livello di prestazione il distacco dalla Mercedes rimane significativo e questo deve spingere tutta la squadra, sia in pista ma soprattutto a Maranello, a migliorare la vettura a 360 gradi. Sappiamo quali sono le aree su cui concentrare il nostro lavoro e dobbiamo cercare di farlo nel minor tempo possibile. Il campionato è solo all’inizio e sappiamo bene come in Formula 1 le cose possano cambiare in fretta”. Alonso, per il momento, si contiene: “In queste prime gare è ancora tutto da scoprire, anche se non è un mistero che….


la velocità di punta è da rivedere, come emerso nel duello con Hulkenberg: con lui sono riuscito a spuntarla grazie a gomme più fresche, ma certamente dobbiamo cercare di migliorare la prestazione già dalla prossima gara. In Bahrain farà molto caldo e le mescole saranno più morbide: questo potrebbe darci qualche vantaggio, perché qui con pneumatici più duri si scivolava molto, e in più grazie alle informazioni raccolte durante i test invernali potremo sfruttare un potenziale maggiore. Ma questo sarà uguale per tutti”. Sotto pressione Pat Fry, capo dell’Ingegneria: “La F14 T continua a crescere e a dimostrare una buona affidabilità, ma sappiamo che questo non basta. Siamo consapevoli di essere nella direzione giusta, ma se vogliamo ridurre il distacco dalla vetta della classifica dobbiamo fare un grande passo avanti. Il Bahrain si preannuncia una tra le gare più difficili del Campionato: lì certamente la gestione dei consumi giocherà un ruolo fondamentale”. Momento delicato.
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MARC GENE’ 40 ANNI: SI REGALA LE MANS

(29/3/2014) Marc Genè si è fatto un regalo per i suoi 40 anni che festeggia oggi: ha raggiunto un accordo con il Team Jota per disputare la prossima 24 Ore di Le Mans su una Zytek Nissan LMP 2. Per il pilota spagnolo di Sabadell – dal 2004 collaudatore Ferrari e dal 2011 a disposizione del Cavallino per le attività commerciali e sportive legate allo sviluppo della vettura – il circuito francese evoca dolci ricordi: insieme a David Brabham e Alexander Wurz vinse nel 2009 la classicissima endurance sulla Peugeot HDi FAP ufficiale. Un bel sigillo per Marc – da aggiungere anche la 12 Ore di Sebring nel 2010 –  la cui carriera si è evoluta probabilmente diversamente da come immaginava quando, dall’età di 13 anni, spopolava sui kart. Dopo la F. Fordspagnola e la F.3in Inghilterra arrivarono i titoli in Superformula (1996) e World Series by Nissan (1998). Come tutti e in particolare per l’emergente nouvelle vague iberica, la F.1era l’obiettivo: centrato finalmente nel 1999, per due stagioni, grazie alla Minardi. Poche soddisfazioni, per la verità, a cui seguirono ingaggi più “pesanti” ma come pilota collaudatore per la BMW-Williams, con la quale disputò comunque il Gran Premio d’Italia nel 2003 in sostituzione di Ralf Schumacher, e di Francia e Gran Bretagna nel 2004. Oggi, con Alonso e De La Rosa compone il trio spagnolo in Ferrari ed è commentatore Sky. Chissà con una macchina competitiva cosa avrebbe potuto combinare: ma questo è un interrogativo che riguarda tanti e tanti piloti. Marc può dire con legittimo orgoglio di avere in bacheca allori niente male.
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LA MUSTANG (RI)PRENDE L’ASCENSORE

(27/3/2014) – La prima Ford Mustang, l’iconica muscle-car americana, fu svelata al mondo il 16 aprile 1964 con una campagna pubblicitaria in tv. E 50 anni dopo, il prossimo 16 aprile, la nuova Ford Mustang  – che sarà lanciata nel 2015 e per la prima volta in vendita anche in Europa – raggiungerà la cima dell’Empire State Building a New York, all’86esimo piano. L’evento rievocherà una delle storiche presentazioni della prima Mustang, che nel 1965 anni fu esposta proprio sulla terrazza dell’Empire State Building a pochi mesi dal debutto alla Fiera Mondiale di New York del 1964. Già ma come realizzare l’impresa? Perchè di impresa si tratta: nessuna gru è in grado di raggiungere altezze così elevate e le antenne che sovrastano l’osservatorio dell’ultimo piano rendono impossibile il trasporto in elicottero. L’unica soluzione percorribile è quella degli ascensori interni. “Ripercorrendo i passi del team Ford del 1965, la nostra squadra ha misurato ogni centimetro dell’Empire State Building e dei nuovi ascensori prima di preparare l’auto per questo incredibile evento”, giura Dave Pericak, ingegnere capo del progetto Mustang. La nuova Mustang è quasi 18 cm più lunga e 10 cm più larga del prototipo della prima serie, e ciò rende la sfida ancora più ardua. 
L’evento del 1965
La Mustang in ascensore 1965
Per trasportarla in ascensore gli ingegneri utilizzeranno dei modelli virtuali dell’auto e degli ascensori, scomponendo l’auto in una serie di segmenti che potranno essere perfettamente  riassemblati una volta raggiunta la cima. Il trasferimento avverrà di notte e i tecnici avranno a disposizione solo 6 ore per rimontare la Mustangsul tetto del grattacielo, dove potrà essere ammirata il 16 e il 17 aprile. Oltre all’evento di New York, si svolgerà negli USA un doppio appuntamento celebrativo, in collaborazione con i Mustang Club di tutto il mondo, coordinati  dal Mustang Club of America, presso i circuiti di Charlotte (Concord, North Carolina) e  Las Vegas (Nevada). Tutti i dettagli delle celebrazioni, foto e racconti sono disponibili sul sito dedicato www.mustang50thbirthdaycelebration.com/ e sul sito del Mustang Club of America, www.mustang.org/. 
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HONDA, UNA CIVIC TUTTA NUOVA ALL’ASSALTO DEL WTCC

(28/3/2014) – Aragon, Barcellona, Le Castellet e Valencia:  dopo tutti questi test con la nuova Civic, Honda R&D e JAS Motorsport sono pronti per l’inizio del campionato FIA WTCC 2014 che prenderà il via il 13 aprile sul circuito cittadino di Marrakech. Dalla F.1 al Mondiale Turismo, il motorsport cambia: anche nel Wtcc è stato introdotto il nuovo Regolamento Tecnico FIA, che è il motivo per cui la vettura si presenta ora con un aspetto più aggressivo e muscolare oltre ad avere molta più potenza sotto il cofano. JAS Motorsport, che dal 1998 è partner ufficiale della Casa giapponese, è stata incaricata di costruire e sviluppare il telaio della vettura, mentre Honda R&D ha sviluppato un potente motore benzina turbo ad iniezione diretta 1,6 litri a 4 cilindri da 380 CV, ed infine Mugen ha fornito il supporto in pista. Lo scorso anno, prima stagione completa FIA WTCC per il Team Castrol Honda World Touring Car, Gabriele Tarquini e Tiago Monteiro hanno ottenuto tre vittorie ed Honda ha conquistato il titolo costruttori. La squadra ufficiale non cambia, ma arrivano due team privati Honda che godranno delle stesse specifiche. L’ungherese Norbert Michelisz avrà la terza Civic del Team privato Zengo Motorsport, grazie anche ad una vittoria ottenuta l’anno scorso a Suzuka, mentre la quarta Civic, gestita dal team privato italiano Proteam Racing, sarà affidata al pilota marocchino Mehdi Bennani.

MOTORE, TELAIO, SOSPENSIONI: TUTTO NUOVO!

Il nuovo regolamento consente il montaggio di un limitatore di diametro maggiore (da 33 mm a 36 millimetri) – quindi  la potenza aumenta – ed Honda R&D ha colto l’occasione per portare diverse evoluzioni per la versione 2014 del motore HR412 -E. Daisuke Horiuchi, Large Project Leader per lo sviluppo del motore WTCC presso Honda R&D spiega : “Oltre ad aver sviluppato una nuova fusione per il blocco motore e la coppa, olio abbiamo anche fatto grandi progressi per quanto riguarda l’aspirazione e la combustione. Dopo queste prime prove in pista, sono soddisfatto che tutte le simulazioni che abbiamo realizzato sul banco di prova siano state confermate durante le prove reali sulla pista. Il nostro unico compito è ora…


quello di eseguire la messa a punto e le piccole regolazioni per la gestione del motore”. Commenta l’evoluzione tecnica della Honda Civic WTCC 2014, Andrea Adamo, Chief Designer, JAS Motorsport: “La nuova Civic WTCC non ha molto in comune con Civic dell’anno scorso. Tutto è nuovo: il telaio, il motore, le sospensioni, le parti aerodinamiche, anche le dimensioni degli pneumatici sono cambiate! Considerando che abbiamo iniziato il progetto nel settembre del 2013 e siamo stati in grado di eseguire i primi test intensivi della nuova Civic WTCC nel gennaio 2014, il nostro personale ha davvero fatto un lavoro incredibile in un breve lasso di tempo“. In linea con la filosofia Honda di condividere le gioie di correre con i propri clienti, un “fan zone Honda” più interattivo sarà questa volta introdotto nel paddock delle gare europee del 2014 WTCC, dando agli spettatori la possibilità di avvicinarsi più che mai al mondo delle corse Honda. 
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ACCORDO TELECOM-SKY: F1 SU SMARTPHONE E TABLET

(27/3/2014) La Formula 1 2014 attira tante critiche ma anche sempre tanto interesse nella direzione della completa fruibilità delle immagini. L’ultima nuova riguarda il fatto che Cubovision, la TV on demand di Telecom Italia, trasmetterà su smartphone e tablet il Campionato Mondiale di Formula 1. Una nuova opportunità dunque per gli sportivi sulle reti super-veloci di TIM (3G e 4G). L’iniziativa rientra nell’ambito dell’accordo siglato lo scorso novembre da Telecom Italia e Sky e permetterà ai clienti TIM, anche se non abbonati alla piattaforma satellitare, di seguire in mobilità tutte le gare dell’evento sportivo: 9 Gran Premi in diretta e dieci in differita. Per accedere al canale dedicato, basterà scaricare l’App gratuita di Cubovision e attivare l’offerta “Sky Sport Formula 1 2014”. Il servizio sarà disponibile fino al 23 novembre, al prezzo di 6 Euro al mese più un contributo di attivazione di 9 Euro. L’App Cubovision consente l’acquisto e la fruizione di contenuti video in abbonamento organizzati in diverse sezioni tematiche (cinema, serie TV, programmi per bambini e ragazzi), oltre alla visione di contenuti gratuiti.
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LA VERSIONE DI KIMI: “Ho solo bisogno di una messa a punto come voglio io”

(27/3/2014) Raikkonen a Melbourne ha deluso le aspettative.  In ritardo nelle qualifiche, attardato in gara, dove lo si è visto spesso a ruote fumanti in gara tanto da avvalorare la tesi di un suo non ancora ottimale adeguamento al sistema di frenata brake-by-wire. In conferenza stampa a Sepang ha negato la circostanza: “Tutto ciò di cui ho bisogno è una messa a punto con la quale la vettura sia più vicina a come la voglio io, il team sta lavorando per ottenere questo obiettivo e so che una volta che lo avremo raggiunto io potrò guidare più facilmente con sensazioni migliori. So, tuttavia, che per ottenere questa intesa con la vettura ci vorrà ancora un po’ di tempo”, ha ammesso il finlandese. Ma è tutto il team ad aver dato l’impressione di dover ancora sviluppare molti particolari della complessa F14-T: “Ovviamente – ha continuato Kimi – non è stato un inizio d’anno ideale per il team, non abbiamo ottenuto ciò che speravamo. Tuttavia abbiamo portato a casa qualcosa di buono a livello di punti, ed è positivo considerati tutti i piccoli problemi in più ambiti che abbiamo riscontrato. Sarà un campionato lungo e spero che faremo tesoro della gara di Melbourne per progredire. Abbiamo un bel gruppo di persone che lavora senza sosta per migliorare le cose. Sono sicuro che non smetteremo di fare progressi”. Ma sentiamo cosa dice anche lui, solitamente parco, sulle nuove sensazioni di guida trasmesse dalle monoposto turbo: “Dal punto di vista del pilota non mi pare che le cose siano cambiate in peggio, a parte alcuni piccoli dettagli. – ha rivelato – Per me la differenza più grande è data dal fatto di essere in un team diverso da quello dell’anno scorso, perché ogni team costruisce una vettura differente”. Altro tema caldo: il rapporto con il compagno di squadra Alonso con il quale è inevitabile il confronto: “È buono e lo è sempre stato. Il nostro obiettivo comune è quello di lavorare insieme per migliorare le cose e portare la squadra al livello che crediamo sia quello che le spetta”.
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SITUAZIONE SCHUMACHER, “PREPARARSI AL PEGGIO”

(26/3/2014) – “Sarà meglio prepararsi al peggio”: è l’agghiacciante consiglio che Gary Hartstein, capo-medico in F.1 dal 2005 al 2012, rilascia alla stampa inglese relativamente alle condizioni di Michael Schumacher. A circa tre mesi dall’incidente occorso sulle nevi francesi di Maribel al sette volte campione del mondo, tuttora in coma, arriva questa fosca previsione maturata in seguito a confidenze giunte da – così Hartstein le definisce –  “fonti solitamente impeccabili”. La novità che emerge è che il pessimismo espresso deriva dalle condizioni che permangono critiche e dalla “serie di disattenzioni” – afferma sempre Hartstein – nelle prime operazioni di soccorso in quel fatidico 29 dicembre scorso. Nello specifico, “non si trasporta un paziente con un sospetto trauma cranico in una struttura che non dispone di un reparto di neurochirurgia” quale quella di Moutiers dove Michael venne subito eli-trasportato. A questo punto, secondo Hartstein, sarebbe prossima la decisione di trasferire l’ex ferrarista dall’ospedale di Grenoble presso un’altra clinica per sottoporlo a terapia intensiva. Hartstein, 58 anni, oggi Professore di Medicina di Emergenza presso il University of Liege Hospital, in Belgio, ha lavorato fianco a fianco con Schumi e si dice “sbalordito dalla profondità e dalla persistenza dell’amore dei suoi tifosi”. Nel contempo, considera che la mancanza di aggiornamenti sulle condizioni del paziente “ha dato a tutti la possibilità di elaborare ciò che sta accadendo e di cominciare a distaccarci da lui”…. (INTANTO LA FERRARI CONTINUA A RACCOGLIERE SUL PROPRIO SITO DEDICHE E PENSIERI DEDICATI A SCHUMI: ECCO QUANTO GLI SCRIVE DAVID COULTHARD)


Caro Michael, sono molto addolorato per la situazione in cui ti trovi, e mi dispiace per il dolore che Corinna e tutta la tua famiglia sta provando in questo momento, sperando in un tuo recupero. Quando ripenso alle nostre gare….



mi tornano in mente tante emozioni. Questo è perché ho incontrato tre Michael durante il tempo passato insieme. Prima di tutto l’uomo di famiglia. Ricordi quando siamo andati a cavallo vicino a Cairns durante il tempo libero che avevamo in Australia? O l’after party a Hockenheim, quando abbiamo cantato insieme al karaoke? Petra è anche finita in piscina a fine serata! Poi il pilota, incredibilmente professionale e innegabilmente il più veloce della nostra generazione, che detiene ancora tutti i record guadagnati lungo il suo cammino! Infine lo sportivo onesto! Non sarebbe corretto non ammettere di aver avuto molte divergenze di opinione. Ricorderò sempre Spa ’98, quando sei arrivato nel mio garage durante la gara con Jean Todt che cercava di impedirti di entrare nel garage McLaren! Correre contro di te ha tirato fuori il meglio da ognuno di noi, e posso dire senza timore di smentita che il tuo talento, il tuo impegno e il sostegno ai tuoi cari ti ha portato ad un livello che la maggior parte di noi può solo sognare. Hai dato credibilità alla mia carriera e mi ha fatto impegnare di più, guidare più velocemente e ottenere di più di quanto avrei fatto con una concorrenza meno agguerrita. Ho sempre ammirato la tua velocità e il tuo impegno e non vedo l’ora di ricordare davanti ad un rum e cola quanto ai nostri tempi fosse più difficile che per i giovani di oggi! Michael, penso a te e alla tua famiglia, e prego che tutto questo finisca presto e che la tua vita possa tornare alla normalità. Con enorme rispetto, DC.

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PIRELLI DURE E MEDIE A SEPANG

(26/3/2014) – Tra ricorsi, gare-noia e polemica sul rumore perduto, la F.1 sembra aver dimenticato – si fa per dire – l’importanza degli pneumatici Pirelli. In parte è giustificato. Come si sa, quest’anno la finestra di utilizzo di tutte le mescole è stata allargata e infatti in Australia non hanno costituito un grosso problema per le squadre. Cosa succederà a Sepang, noto per l’asfalto abrasivo e le temperature tanto estreme quanto variabili? Le cose non dovrebbero essere dissimili. I team avranno a disposizione i P Zero Orange hard, che è una mescola high working range, adatta a condizioni estreme, e i P Zero White medium, una mescola a “basso working range”. In Malesia – carichi verticali da 830 kg– è la gomma anteriore sinistra a risultare particolarmente sollecitata: la temperatura del battistrada può arrivare infatti fino a 120 gradi centigradi. In termini di attrito, Sepang si piazza al quarto posto, dopo Silverstone, Barcellona e Suzuka. E se dovesse piovere, cosa molto possibile a Sepang? Il battistrada posteriore è stato riprogettato per migliorare la resistenza all’aquaplaning in caso di pioggia battente, mentre la mescola dello pneumatico da bagnato estremo è stata modificata per permettere di coprire una più ampia gamma di condizioni. Quest’anno il Cinturato Blue wet può disperdere fino a 65 litri di acqua al secondo a 300 km/h: più cinque litri rispetto allo scorso anno.
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TRULLI PRENDE LA SCOSSA. Primo test con la Formula E

(26/3/2014) – Non ce l’ha fatta ad aspettare oltre. Ad una settimana dalla firma che lo ha inserito nel Drivers Club della neonata Formula E – primo Gp a settembre – Jarno Trulli ha subito effettuato il primo test drive al volante della rivoluzionaria SRT_01E Spark-Renault. Sul circuito di La Ferté Gaucher vicino a Choisy-le-Roi, in Francia, il pescarese che a luglio compirà 40 anni, ha saggiato prestazioni e reazioni della monoposto che darà vita al primo campionato “full electrics” globale. Per uno che ha sulle spalle 256 gran premi disputati in F.1 tra Minardi, Prost, Jordan, Renault, Toyota e Lotus-Caterham, un’esperienza sicuramente nuova ma che si è rivelata piacevole risvegliando, tutto sommato, vecchie sensazioni. “Da dentro l’abitacolo è come guidare una vera monoposto di Formula Uno. Il suono è diverso, ma si sente quello del motore elettrico e del cambio, quindi in termini di sensibilità è perfetto per un pilota. Forse da fuori sembra diverso, ma da dentro non si nota. Finora mi sono divertito perché è una bella macchina da guidare. Avere la sensazione di una vettura da corsa era la cosa più importante. Ho gareggiato per 30 anni, 15 inFormula Uno, e ho visto più o meno tutto, così mi aspettavo di trovare qualcosa di diverso, ma mi ha dato la stessa sensazione dei vecchi tempi”. Jarno andrà dunque a far compagnia ai vari Sam Bird, Nick Heidfeld, Jérôme d’Ambrosio, Jaime Alguersuari, Nicolas Minassian, Alex Brundle, Robert Doornbos, Christian Klien, Conor Daly, Katherine Legge, Ben Collins e quant’altri che hanno già accettato la sfida…elettrizzante. Le prime vetture saranno consegnate alle squadre a maggio.