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GHIRELLI, LA FORZA DEL REALISMO. Futuro americano per il pilota pugliese

Ghirelli premiato a Fasano da Angelo Sticchi Damiani
(24/2/2014)Vittorio Ghirelli: direi la forza del realismo. Dopo aver vinto il campionato internazionale Auto GP e aver avuto modo di mettere già piede in GP2 uno se l’aspetterebbe in preda a spasmi febbrili da Formula 1. Invece, questo ragazzo appena 19enne, premiato quale “Talento dell’anno”, origine orgogliosamente fasanese ma romano di adozione, ha una chiara e non immaginifica visione delle possibilità. E persegue con  relativa serenità solo quelle che gli si prospettano concretamente. Ha le valigie pronte ma non piene di tanti e tanti dollari, come richiesto per entrare negli abitacoli più ambiti, bensì per trasferirsi negli Stati Uniti. Destinazione Indy Lights: il test di gennaio (per il team Andretti Autosport) è andato bene..
Allora Vittorio, la tua stagione 2014 sarà oltre oceano?
Sono in trattative con vari team e spero di poter concludere a breve, anche se ci sono molti piloti con maggiori budget a disposizione quindi il posto è a rischio. Il Team Andretti si è complimentato con me dopo il primo test in Florida che è andato molto bene (secondo tempo) dato che guidavo quelle monoposto per la prima volta. Devo combattere, anche se non c’è più molto tempo: la prima gara è in calendario il primo marzo.
Quali differenze hai trovato con l’Auto GP?
Le Formula Indy Lights hanno telai Dallara abbastanza datati, ma dal 2015 è prevista una decisa evoluzione tecnica. A livello di potenza non cambia molto: i motori sono Mazda da 480 cavalli mentre l’Auto GP ne dispone 550 oltre al cambio al volante. Poi devo dire che le piste in USA sono belle, come pure gli ovali che non ho mai provato e che per me costituirebbero una bellissima esperienza, valida per la mia carriera futura.
L’anno scorso hai debuttato in GP2 con il Team Venezuela GP Lazarus: pensi di non avere proprio chances nella categoria un gradino sotto la F1?
Sinceramente no. Il budget richiesto è di 1,5/2 milioni e io…


non li ho. Devo ringraziare comunque il Team che mi ha offerto la possibilità di correre cinque gare a costo zero: è stata un’ottima esperienza di formazione molto utile soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle gomme Pirelli. Se in futuro qualcuno dovesse chiamarmi non partirei da zero.
Ma hai un piano B?
Per ora sono concentrato sulla Indy Lights ma ho un’alternativa alle ruote scoperte. Ho avuto un’offerta per guidare nel WEC. Io però preferirei continuare la carriera con le formula .


Oltre al titolo conquistato, quali certezze senti di aver acquisito come pilota?
Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti e della mia costanza. Non è stato semplice perché avevo come compagno di squadra un ex pilota di F1 come Kartihkeyan molto avvantaggiato rispetto a me, ma sono riuscito a metterlo dietro e sono molto contento di questo. Credo di essere cresciuto molto a livello mentale: anche negli anni scorsi sono stato sempre veloce però magari in occasione di qualifiche importanti non ho avuto la mentalità del campione. L’anno scorso mi sono giocato il titolo all’ultima gara: nelle libere ho faticato per problemi di set-up poi ho fatto la pole. Ho dato il meglio di me. E’ una cosa che si acquisisce vincendo. Vincendo si migliora!
Come valuti la situazione capitata a Valsecchi? Ti senti penalizzato dall’essere un pilota italiano?
Sinceramente, mi aspettavo che per Davide sarebbe andata a finire come è finita. Lui è un ottimo pilota e ha vinto alla grande in GP2 e mi è dispiaciuto tanto che non gli sia stata data la possibilità di prendere il posto di Raikkonen  nelle ultime due gare. Secondo me Davide avrebbe fatto meglio di Kovalainen. Lo conosco: è un bravissimo ragazzo, molto forte mentalmente e spero possa sistemarsi al meglio anche lui. Di questi tempi pare che di Italia e di italiani non freghi niente a nessuno…
Chi sono i tuoi amici nel mondo dei motori?
Io sono uno che va d’accordo con tutti lontano dalle piste. Nel mondo dei motori sono molto amico di Ignazio D’agosto, barese che corre in F. Renault europea e poi dei due figli di Oronzo Pezzolla e del mio ex compagno di squadra Yelolly che, anche lui, ancora non sa dove correrà quest’anno.
Quest’anno il tuo posto in Auto GP, alla SuperNova, sarà preso da Michela Cerruti: pensi possa affermarsi?

Io sono stato suo coach ad un test che ha effettuato a Vallelunga. E’ andata abbastanza bene e posso dire che ascoltava i miei consigli. A livello fisico sarà un po’ svantaggiata perché le monoposto di Auto GP sono pesantissime e non c’è il servosterzo; poi bisogna fare i conti con le gare al caldo, quando si raggiungono i 40°. Non penso a risultati eclatanti ad ogni gara ma Michela è un ottimo pilota e può sicuramente arrivare a podio.

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