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Vittorio Ghidella, primo da sx con Gianni Agnelli e Piero Ferrari |
(1/2/2014) – L’1 febbraio 1984, Vittorio Ghidella diventava Presidente Ferrari. Il manager di Vercelli –scomparso il 16 novembre del 2011 a 80 anni – chiamato nel 1978 da Gianni Agnelli a risollevare le sorti della Fiat Auto, assunse l’incarico in momento sportivamente difficile per la Casa di Maranello. Il mondiale era fermo a Scheckter ’79 e, internamente, vi erano forti dissidi. Era l’epoca dell’allontanamento di Forghieri e poi dei diktat di Barnard (vedi ”antenna tecnologica di Guilford). I rapporti con il Drake erano comunque buoni. Ghidella è unanimemente riconosciuto come il “papà” della Fiat Uno (ma volle altre modelli fortunati come Croma e Lancia Delta, poi protagonista nei rally), così come resta nella storia la “marcia dei Quarantamila” nel 1980: operai e per la prima volta colletti bianchi in piazza contro sue decisioni. Lo cito anche perché ritorna attuale e lungimirante la sua visione industriale. Nel momento in cui si celebra il genio di Marchionne che si è internazionalizzato attraverso Chrysler, la storia ricorda che Ghidella puntò a metà anni ’80 alla fusione con la Ford. In una lettera al quotidiano La Repubblica del 5 gennaio scorso, la consorte Giuliana Ghidella puntualizza, in risposta a memorie dell’altro presidente Paolo Fresco, quanto vicino fu quell’accordo. Ghidella si recò a Detroit e manager americani andarono a Torino. Tutto sembrava ok e la nuova società Fiat-Ford sarebbe stata siglata a Londra. Ma all’ultimo momento l’Avvocato comunicò il ripensamento. Quale sarebbe stato il futuro di Fiat? Nessuno, ormai, può dirlo. Ghidella, fieramente avversato da Cesare Romiti, si dimise da Fiat. A fine ‘88, alla Ferrari gli successe Piero Fusaro.