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Mese: Gennaio 2014
(15/1/2014) – Il Motor Show vive e rilancia: l’edizione 2014 si terrà dal 6 al 14 dicembre. Il Presidente di Bologna Fiere, Duccio Compagnoli, ha annunciato il raggiunto accordo con GL Events, la società francese organizzatrice della mitica kermesse bolognese: è stata costituita una joint-venture paritetica al 50% per dare vita ad una “nuova formula del Motor Show”. Inevitabile pensare subito alla quasi sovrapposizione temporale con Milano Auto Show (11-21 dicembre) , il salone lanciato non senza polemiche dall’ex patron del Motor Show, Alfredo Cazzola. A Bologna, dove a dicembre scorso gli stand sono rimasti vuoti, hanno capito che l’aria è cambiata e cercheranno di correre ai ripari: è già allo studio un appuntamento innovativo. Si parla di auto e di tutto quello che ruota intorno all’auto, forse il ritorno delle due ruote, ma soprattutto focus sulla mobilità sostenibile. Insomma, si mette in conto una nuova possibile mancata risposta delle Case automobilistiche. Da tener presente che se GL Events fosse venuta meno sarebbe scattata la penale poiché l’accordo con BolognaFiere prevedeva l’organizzazione dell’evento fino al 2021. “Avevamo detto– dice il sindaco del capoluogo emiliano-romagnolo – che Bologna non sarebbe stata a guardare di fronte alla competizione con Milano“.
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Luca De Donno, Presidente WSK Promotion |
(15/1/2014) – Attenzione! Il WSK Gran Galà, la convention di premiazione della stagione karting 2013 della WSK Promotion del presidente Luca De Donno, in programma all’Adria International Raceway, lancerà due grandi novità della stagione 2014. L’appuntamento è persabato prossimo 18 gennaio al Palaeventi del circuito di Cavanella. Sul palco saliranno i primi tre classificati di ogni categoria della WSK Euro Series e della WSK Master Series, oltre ai vincitori dell’evento in prova unica WSK Final Cup; trofei anche per i primi tre team classificati nella WSK Euro Cup e nella WSK Master Cup. Ma come detto, sarà l’occasione per illustrati i programmi che vedranno affiacata alla consolidata attività nel karting internazionale una nuova stimolante avventura nell’automobilismo. Come già noto, ACI Sport ha affidato al Promoter di Maglie, in provincia di Lecce, la promozione del Campionato Italiano ACI Csai Formula 4, categoria ideata dalla FIA come terreno di crescita ideale per far emergere proprio dal karting i più promettenti giovani piloti. Una nuova sfida che a Adria entrerà subito nella fase pratica, con l’avvio dei contatti con i team intenzionati a operare nella neonata formula. La Tatuus si è aggiudicata l’appalto della costruzione dei telai, i motori saranno Abarth e sette le prove in calendario (tre gare a week end). L’altra notizia è che il mondo del karting si arricchirà di un nuovo circuito: sarà infatti svelato il progetto che farà sorgere a Adria, in adiacenza al circuito automobilistico, un impianto dalle specifiche internazionali che sarà parte integrante della struttura veneta. Il layout del circuito sarà presentato sabato prossimo con tutti i dettagli tecnici, insieme a ulteriori novità riguardanti la nuova struttura che saranno lanciate da WSK Promotion.
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FERRARA SOGNA FERRARI
(15/1/2014) – Entro dieci giorni Luigi Ferrara – è lui a confermarlo – saprà se i sogni son solo desideri o se possono davvero avverarsi. Il pilota barese, reduce da una stagione altalenante in Superstars, afflitta da problemi di affidabilità alla sua Mercedes della Roma Racing Team, a dicembre è stato a Maranello. L’incontro ha fatto seguito al test effettuato in estate a Vallelunga su una Ferrari 458 Italia. La possibilità è quella di entrare a far parte della “famiglia” del Team Amato Ferrari, che ha “perso” Fisichella dirottato negli States per correre nella neonata United SportsCar, e quindi disputare il Mondiale Endurance, il WEC. La concorrenza, per quel posto, è forte – si parla del tester del Cavallino Davide Rigon – ma Ferrara è molto apprezzato per le sue doti velocistiche e per l’esperienza sulle ruote coperte che ormai non gli manca. Si vedrà, ma esiste anche un piano B. Pare che il campionato Superstars, quello di Flammini, non sia ancora morto. L’organizzatore romano, su pressante richiesta dei Team, starebbe per riprendere in mano la situazione quanto meno per garantire un altro anno di campionato a carattere internazionale, prima dell’annunciato subentro della Pan Asian Racing Enterprise di Daniele Audetto. L’arrivo di uno sponsor generale e la copertura televisiva da parte di un grosso network televisivo avrebbero sbloccato la situazione: sono attese a breve comunicazioni ufficiali. “La mia speranza più forte – conclude Ferrara – è quella di essere pilota ufficiale di una casa costruttrice”. Proprio male che vada, rivela alla fine, ci sarebbe anche un piano C: la Nascar Euro Series, per un eventuale successivo futuro a stelle e strisce!
(14/1/2014) – Radio-box mette in circolo notizie straordinarie sulla nuova Mercedes. Le Frecce d’argento dell’era turbo saranno svelate il 28 gennaio prossimo direttamente sul circuito di Jerez, in occasione della prima giornata di test collettivi. Motore, elettronica, aerodinamica: tutto sarà all’insegna dell’innovazione. E della perfezione. Per i tedeschi, il 2014 è un anno importante e particolare: la squadra sembra aver trovato un suo assetto con Paddy Lowe, Toto Wolff e Niki Lauda sul ponte di comando, i piloti Hamilton e Rosberg sono al top e poi c’è una ricorrenza da celebrare. 60 anni fa, nel 1954, la Casa della stella tornava in F1 con la straordinaria W196 R. E vinse subito, con l’altrettanto immenso Fangio. Per Niki & C. è un nuovo inizio e le intenzioni sono serissime. Dopo la doppietta di Ascari, nel ’52 e ’53, la Mercedes decise dunque di cimentarsi nella massima formula, sulla scia dei fasti degli anni ante-guerra. Gli ingegneri di Stoccarda capitanati da Uhlenhaut, e con il mitico direttore sportivo Alfred Neubauer, crearono una vettura rivoluzionaria, con le ruote carenate, frutto di studi per la prima volta effettuati in una galleria del vento (sui circuiti più lenti subentrava una configurazione a ruote scoperte).
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La Mercedes W196 senza ruote carenate |
Motore bialbero 8 cilindri in linea a 20 gradi, 2,5 litri , sospensioni indipendenti sulle quattro ruote, iniezione diretta Bosch, pneumatici Continental, e tanto altro. Fu pronta solo per la terza gara in calendario, il GP di Francia a Reims: primo Fangio (che intanto aveva corso con la Maserati 250F ), secondo il compagno di colori Karl Kling. L’argentino vinse poi altre quattro gare e il titolo, ripetendosi l’anno successivo sempre con la W 196 R. Alla Mercedes basterà per ritirarsi. Motivo: “manifesta superiorità tecnica”…
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L’AD Lamborghini, Stephan Winkelmann |
(13/1/2014) – La Lamborghini non si può lamentare: nell’ennesimo anno buio per il mercato auto, la Casa di Sant’Agata Bolognese vede incrementarsi i suoi numeri. Con una rete commerciale di 129 concessionari in 46 paesi, le consegne ai clienti sono cresciute dalle 2.083 del 2012 fino a raggiungere quota 2.121 unità. Stephan Winkelmann, Presidente e Amministratore Delegato così commenta: “Nell’anno del nostro 50° anniversario, Lamborghini ha conseguito risultati molto soddisfacenti, confermando la forza dei nostri prodotti e della nostra strategia commerciale. Pur nel suo ultimo anno di produzione la Lamborghini Gallardo ha ottenuto risultati di vendita considerevoli, mentre l’ Aventador ha battuto tutti i record di vendite della nostra storia per quanto riguarda i modelli equipaggiati con motore V12. Stati Uniti e Cina sono i nostri mercati principali, Medio Oriente e Giappone si sono confermati mercati molto forti e l’Europa ha ottenuto risultati in linea con il nostro segmento di mercato“. La distribuzione delle vendite risulta ben bilanciata nelle tre macro-regioni: il 34% è approdato nell’EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), il 36% in America e il 30% nell’Asia-Pacifico. Grazie alla Lamborghini Aventador, il 2013 è stato l’anno di maggiore successo per le vendite di modelli V12 nella storia di Lamborghini. 1.001 unità sono state consegnate ai clienti (un aumento del 9%, nel 2012 erano state 922). Gli ordini ricevuti per entrambe le versioni, Coupé e Roadster, coprono già la produzione dei prossimi 12 mesi, e questo a distanza di due anni e mezzo dall’introduzione sul mercato. Pur se giunta all’ultimo anno di produzione, la Lamborghini Gallardo ha confermato il proprio status di super sportiva senza tempo con una performance eccellente di 1.120 unità vendute nel 2013 (1.161 nel 2012). Con un totale di 14.022 unità la Gallardo è di gran lunga la Lamborghini più venduta di sempre. Nel 2013 l’azienda ha inoltre proseguito il suo cammino di sviluppo sostenibile, con l’ampliamento del sito e con l’assunzione di 100 specialisti altamente qualificati per soddisfare sia esigenze produttive sia l’avvio di nuovi progetti, concludendo l’anno con un totale di 1.029 dipendenti.
L’inizio anno è stato segnato dall’introduzione dell’Aventador LP 700-4 Roadster, la super sportiva aperta più estrema, mentre la Gallardo LP 570-4 Squadra Corse, presentata alla fine del 2013, ha celebrato la conclusione della generazione Gallardo accreditandosi come regina del segmento grazie ai suoi tempi sul giro da record.
Edizioni limitate come, la Veneno , l’Egoista e la Veneno Roadster hanno reso omaggio ai 50 anni dell’azienda, insieme alle versioni speciali “anniversario” della Gallardo, Aventador e Aventador Roadster. La celebrazione del 50° anniversario ha coinvolto clienti e fan attraverso numerosi eventi in tutto il mondo, tra cui il più grande raduno di tutta la storia Lamborghini svoltosi a maggio in Italia: 350 le Lamborghini accorse da tutto il pianeta a riprova della forza raggiunta della community mondiale Lamborghini.
(13/1/2014) – Riuscirà la Hyundai ad emulare la Volkswagen ? Alla vigilia della prima prova del Mondiale Rally – Montecarlo, da domani al 19 gennaio – questa è la domanda degli addetti ai lavori. L’anno scorso, i tedeschi al debutto nella serie iridata con la Polo hanno sbaragliato il campo e vinto sia il titolo piloti con Ogier che il Costruttori. Certo, proprio a Montecarlo Sebastien Loeb non aveva concesso niente ma poi il francese si è dedicato ad altro (preparazione Wtcc, Pikes Peak) ma la Casa teutonica ha comunque dimostrato una inarrivabile competitività, per non parlare della impeccabile organizzazione (e tante risorse economiche a disposizione che fanno sempre comodo…). I coreani mettono in campo la i20 e, al volante, il belga Thierry Neuville e lo spagnolo Dani Sordo.
E’ stato fatto tutto il possibile per arrivare a questo appuntamento – la prima volta per una casa coreana se si eccettua la presenza del modello Coupe tra il 1998 e il 99 e della Accent tra il 2000 e il 2003 affidate però al team inglese MSD – con le carte in regola: chilometri e chilometri di test in Spagna, Finlandia, Francia. Studi e raffronti continui, test gomme Michelin, componentistica di qualità, una squadra a regime composta da oltre 100 persone. Quartier generale nei pressi di Francoforte. A sudare freddo, in queste ore, è colui che è stato chiamato alla testa di Hyundai Motorsport per compiere l’impresa, Michel Nandan (un passato in Peugeot): “Abbiamo due ottimi piloti – dice – che hanno dato una grande spinta a tutta la squadra. Sappiamo tutti che Thierry può raggiungere livelli di prestazioni eccezionali nonostante la giovane età, mentre Dani ha un sacco di esperienza nel WRC e al Rallye di Monte-Carlo. Posso sicuramente dire che abbiamo un buon mix “. Team Manager è Alain Penasse che per il 2014 mette le mani avanti: “Speriamo in qualche risultato…”. La pensano così anche a Seul?
(10/1/2014) – La fusione Fiat-Chrysler, tra i suoi riverberi, farà finalmente uscire l’Alfa Romeo dal coma farmacologico nel quale è piombata? Secondo l’AD Sergio Marchionne, come da odierna intervista-scoop pubblicata sul quotidiano La Repubblica , l’ora è arrivata. Se l’operazione è stata salutata come un colpaccio da maestri, il Financial Time ha già ricordato dalle sue colonne che significa comunque produrre la metà delle auto della Toyota: “Aspettiamo il nuovo piano Alfa Romeo, per favore, prima di parlare”, dice sornione Marchionne. Per il Biscione non ci sono più alibi, ora si può fare: “Oggi se mi presento con l’Alfa Romeo negli Usa ho una rete mia di 2300 concessionari capaci di portare quelle auto dovunque in America, rispettandone il dna italiano”. Il mercato a stelle e strisce quale trampolino di (ri)lancio mondiale delle auto della storica Casa. Sì, ma costruite dove? “Cassino, strutturalmente e per capacità produttiva è lo stabilimento più adatto al rilancio”, precisa l’AD. Massimo riserbo, invece, sui modelli necessari allo scopo.
Roba da 007, sentite un po’: “In capannoni fantasma, mimetizzati in giro per l’Italia, squadre di nostri uomini stanno preparando i modelli che annunceremo ad aprile e che cambieranno l’immagine del marchio, riportandolo all’eccellenza assoluta”. Roba da far impallidire i tedeschi, da sempre famelici corteggiatori dell’Alfa Romeo. Definitivamente archiviato, dunque, anche il capitolo vendita? “Se la possono sognare e credo che la sognino infatti. L’Alfa è centrale nella nostra strategia. Ma come la jeep è venduta in tutto il mondo ma è americana fino al midollo, così il dna dell’Alfa deve essere autenticamente tutto italiano, sempre, non potrà mai diventare americano. Basta anche con i motori Fiat nell’Alfa Romeo”. Marchionne insiste: “La vera scommessa è utilizzare tutta la rete industriale per produrre il nuovo sviluppo di Alfa, rilanciandola come eccellenza italiana“. Forse, dopo tanta attesa e tante critiche, siamo alla svolta: “In fondo abbiamo marchi fantastici e per definizione Premium come Alfa Romeo e Maserati. Perché non reinventarli”?
(9/1/2013) – Trent’anni fa la Ferrari cominciò a fumare. Il 10 gennaio del 1984 la Philip Morris International annunciò la sponsorizzazione delle monoposto rosse. Il classico scudetto bianco e rosso della Marlboro – inizialmente neanche tanto grande – sarebbe apparso sulle 126 C4 di Michele Alboreto (un italiano di nuovo alla Ferrari!) e Rene Arnoux – poi presentata il 16 febbraio di quell’anno molto importante per la scuderia di Maranello- il cui ingaggio veniva di fatto pagato dalla Marlboro. Una decisione epocale e clamorosa, quella presa dal Drake in persona che, fino ad allora, aveva consentito l’apposizione dei loghi dei soli collaboratori tecnici nella parte inferiore delle sue macchine. Una regola, meglio una filosofia alla quale derogò in nome dei sempre più ingenti investimenti che la Formula 1 richiedeva e che la potente e munifica multinazionale del tabacco poteva garantirgli. Enzo Ferrari sottolineò il fatto che affrancandosi dal pagamento dei piloti (600 milioni di allora, se ben ricordo) avrebbe potuto destinare maggiori risorse allo sviluppo tecnologico. Non si sa con quanta sofferenza cambiò idea. Si sa quanto fosse invece divorato da una sola idea: vincere, primeggiare, battere i concorrenti inglesi che, in quel periodo, gli soffiavano il titolo piloti da quattro anni (ma lui dopo quello di Scheckter non riuscirà più ad assaporarlo). Il rapporto già buono con Aleardo Buzzi, gran capo Philip Morris International, si rafforzò di anno di anno: “La Marlboro – rilevò nei suoi appunti il Commendatore – è una potenza che fa girare l’intera Formula 1” . Mitica la livrea della Mc Laren esaltata dai titoli di Fittipaldi e Hunt, Prost e Senna, ma sono davvero una miriade i piloti sostenuti fin dalle formule propedeutiche e portati il più avanti possibile. Il nostro Andrea De Cesaris è tra questi.
(7/1/2014) – Ci sarà anche Mathias Lauda, figlio del grande Niki, alla 24 Ore di Dubai, la gara internazionale di endurance, riservata alle vetture GT, Turismo e 24 H Special, in programma venerdì 10 gennaio, che di fatto apre la stagione 2014 pista. Mathias, che il 31 gennaio compirà 33 anni, correrà in coppia con Philippe Baron su una Ferrari 458 Italia GT3 del Team Race Alliance. Il figlio dell’ex ferrarista e di Marlene Knaus, dopo aver tentato di sfondare con le monoposto – ha guidato in Euro 3000, Gp2 e A1 GP – senza riuscirci, si è dedicato alle vetture GT : DTM, Porsche Supercup, Fia GT ma anche lì senza acuti. Il suo nome è risuonato parecchio lo scorso agosto per l’annunciato debutto in Fia GT – poi non avvenuto – nella squadra Race Alliance con la stratosferica modella Pamela Anderson quale foraggiatrice e co-team principal (della partita era anche il nostro Liuzzi). In Dubai, comunque, saranno di scena grandi nomi. Nella categoria GT3, il campione DTM ed ex F1 Bernd Schneider su Mercedes Benz SLS AMG del Team Abu Dhabi by Black Falcon ; l’esperto Jeroen Bleekemolen e l’ex campione WTCC Robert Huff. Profumo di F1 anche grazie a Karun Chandhok su Nissan 370 Z (Nissan GT Academy Team), Jan Magnussen papà di Kevin neo titolare Mc Laren su Ferrari 458 Italia (Ram Racing), Emanuel Collard su Porsche 997GT3 R (Crubilé Sport), Nicky Pastorelli su Chevrolet Corvette (V8 Racing) e poi Gimmy Bruni e Tony Vilander anch’essi su Ferrari 458 Italia (Spirit of Race).
(3/1/2013) – Cominciano a mostrarsi le debuttanti al prossimo Salone dell’Auto di Detroit: Kia svela “lo sguardo” della concept-car GT4 Stinger. La personalità Kia emerge immediatamente dalla nuova interpretazione della tipica mascherina che si allarga radente la strada. Il suo layout è sottolineato dal profilo luminoso bianco, incastonato tra le fasce luminose a LED che si sovrappongono a formare sorprendenti e originalissimi gruppi ottici. Completano il look imponente le prese d’aria che convogliano i flussi di raffreddamento ai freni all’interno degli esclusivi cerchi da 20 pollici e le fessure di sfogo che segnano la superficie del cofano. Nella parte inferiore del frontale uno splitter in carbonio contribuisce a creare la deportanza necessaria a mantenere la GT4 Stinger ben aderente all’asfalto alle altissime velocità che la nuova “creatura” coreana è in grado di raggiungere. Sotto al cofano pulsa un raffinato quattro cilindri 2 litri sovralimentato con alimentazione a iniezione diretta che trasmette i suoi 315 CV alla ruote posteriori. E, aggiungono dalla Kia, non è ancora tutto…