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Mese: Novembre 2013
(15/11/2013)– E’ in visione fino al 21 novembre, presso l’Adam Store di Milano (Corso Garibaldi, 51A), l’auto disegnata da Valentino Rossi e Aldo Drudi per un progetto di solidarietà promosso da Opel. E’ l’”Adam&Vale for charity”, un modello personalizzato della piccola di Casa Opel, nato appunto dalla creatività del campionissimo delle due ruote – già testimonial per la Adam attraverso spot pubblicitari – e dall’esperienza del designer suo storico collaboratore. Al termine dell’esposizione, la macchina speciale verrà donata alla Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer ONLUS e a dicembre sarà protagonista di un’asta di beneficenza per sostenere le attività dell’Ospedale dei Bambini di Firenze (per chi volesse donare, a prescindere, basta visitare il sito www.ioaiutoilmeyer.it). La macchina rivisitata presenta, riconoscibili, tutti i simboli e i colori del mondo-Rossi (il giallo fluorescente, il mitico numero 46, la scritta “The Doctor”) ed è stata allestita così in tre mesi di lavoro.
(14/11/2013) – Allora, come la mettiamo? Il Motor Show per quest’anno ha alzato bandiera bianca: i saloni dedicati all’auto non tirano più, si è scritto e vaticinato. Il salone Auto e Moto d’Epoca, di Padova Fiere (di proprietà GL Events che organizza il Motor Show!), ha invece appena diramato i numeri, dell’edizione 2013 tutti da record: 74.000 visitatori, 3.680 auto esposte su 90mila mq di fiera, il 38% di presenze dall’estero, più 1.000 espositori e 11 padiglioni sold out. “I numeri di questa edizione dimostrano ancora una volta che la passione supera la crisi. È stato un successo incredibile – commenta il patron Carlo Baccaglini – la folla si accalcava ai cancelli per entrare, è stato un flusso continuo di visitatori. Il pubblico? “Dai grandi collezionisti agli addetti ai lavori, dai curiosi alle famiglie, tutti legati dalla voglia di vivere un’esperienza tra i capolavori del passato e, novità di grande richiamo, del presente”, precisa il trionfale comunicato stampa finale.
La novità, rilevata da tutti, è che quest’anno, alle tradizionali esposizioni si sono effettivamente aggiunte le Case automobilistiche “che hanno scelto Padova come mostra itinerante del proprio passato e piattaforma di lancio per il futuro”. Nei padiglioni si sono così potute ammirare le Mercedes, dalla Ponton degli anni ’50 alle serie 111/112 con la carrozzeria di sicurezza di Béla Barényis, dalla prima Classe S del 1972 all’ultima generazione attualmente in lancio.BMW ha stupito con le BMW X5e Serie 4 Coupé di recente commercializzazione, immerse nel fascino dei modelli del passato; tra le Case che hanno scelto Padova come palcoscenico privilegiato per le proprie vetture anche Peugeot, con la nuova 208 GTI con motore da 200 CV, 1600cc a benzina, turbo, un modello che richiama la mitica 205 GTI degli anni ’80. Alle porte del suo Centenario, Maserati ha…
sottolineato il suo carattere unico ed elegante con la nuova Ghibli, accompagnata da tre vetture leggendarie:la Maserati 3500 GT Vignale, la Ghibli SS Coupé e la Maserati 6CM. Storia e contemporaneità sono state il fil rouge anche di Jaguar e Audi, che ha privilegiato la componente sportiva della propria tradizione. A concedere momenti indimenticabili è stata Porsche, protagonista delle celebrazioni dei 50anni della 911: sono state più di 400 le 911 che hanno dato vita a un raduno, anche questo da record, in Prato della Valle, coinvolgendo un’intera città, sempre più partecipe e interattiva con la propria fiera. “Le Case automobilistiche hanno capito le potenzialità di questo format di successo: nel 2014 saranno sempre di più i marchi che utilizzeranno le auto d’epoca come strumento per lanciare I nuovi modelli. Le vetture storiche fanno vendere le auto di oggi – dice ancora Baccaglini – Vantare una grande tradizione è una garanzia anche per il mercato delle auto moderne, infatti le grandi case portano i modelli dei loro musei, segnando una continuità che certifica il marchio in un alone di fascino e storia”.
sottolineato il suo carattere unico ed elegante con la nuova Ghibli, accompagnata da tre vetture leggendarie:
(14/11/2013) – Il circuito di Daytona ha un nuovo record di velocità: a stabilirlo, dopo 26 anni, è ancora un motore Ford a bordo di una Riley Technologies di categoria prototipi. Il propulsore è un EcoBoost 3.5 V6, il pilota Colin Braun del team Michael Shank Racing. Braun ha toccato l’impressionante velocità di 222,971 miglia orarie (357,227 km/h ) superando il precedente primato stabilito da Bill Elliot su una Ford Thunderbird, ed ha battuto anche il record di velocità sulle 10 miglia con partenza da fermo (210,018 miglia orarie di media, 337,99 km/h ) e sui 10 chilometri con partenza da fermo (202,438 miglia orarie di media, 325,79 km/h ), in attesa di ufficializzazione FIA. L’EcoBoost V6 3.5 è il componente dalla maggiore cilindrata della famiglia EcoBoost, che conta al suo interno anche le cubature 1.0 (a 3 cilindri, Motore dell’Anno 2012 e 2013), 1.5, 1.6 e 2.0. Tutti i motori EcoBoost condividono, indipendentemente dalle dimensioni, le caratteristiche tecnologiche che consentono loro di erogare prestazioni superiori contenendo sia i consumi che le emissioni, come il turbo, la doppia fasatura variabile delle valvole e l’iniezione diretta. Braun, 25 anni, non era ancora nato quando fu stabilito il record precedente, ma è stato ben consapevole del significato di un simile risultato. “E’ stata una sfida davvero incredibile”, ha dichiarato….
“Stabilire questo record ha richiesto l’impegno di moltissime persone, che hanno tutte collaborato per raggiungere questo obiettivo. Nel corso della prima sessione abbiamo toccato le209 miglia orarie ed era difficile mantenere una corretta stabilità dell’auto. Non riesco ad immaginare quanto difficile debba essere stato per Bill Elliot raggiungere queste velocità con una stock car 26 anni fa. Tutti hanno lavorato a una serie di modifiche per migliorare l’aerodinamica e abbiamo raggiunto una stabilità incredibile anche oltre le 220 miglia orarie. La potenza del nuovo motore EcoBoost è incredibile, e sorprende per la velocità con la quale accelera in pista”. L’auto, dotata di doppio turbo e di pneumatici con bassa resistenza al rotolamento, gareggerà nel campionato TUDOR United SportsCar Championship 2014, a partire dal prossimo gennaio. “E’ una giornata che ci riempie d’orgoglio e che entra nella storia di Ford“, ha dichiarato Jamie Allison, direttore di Ford Racing. “Il motore EcoBoost è di fatto lo stesso utilizzato a bordo delle auto Ford di serie, e superare un record così longevo con questo motore ne evidenzia le straordinarie qualità”.
“Stabilire questo record ha richiesto l’impegno di moltissime persone, che hanno tutte collaborato per raggiungere questo obiettivo. Nel corso della prima sessione abbiamo toccato le
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NON E’ UNA F.1 PER ITALIANI
(14/11/2013) – La speranza è durata poco: Davide Valsecchi, terzo pilota Lotus, non prenderà il posto di Raikkonen nelle ultime due gare della stagione ad Austin e Interlagos. Il sedile è per l’altro finlandese Heikki Kovalainen, via Catheram. Il Team principal Eric Bouillier già l’altro ieri era stato piuttosto chiaro: volevano un pilota esperto per avere la garanzia di ottenere punti e quindi lottare per la terza, preziosa piazza nella classifica Costruttori. Sarà. Ma, a questo punto, viene da chiedere (e serva da esempio per gli altri): a cosa serve il pilota di riserva? Per quale motivo Valsecchi ha sborsato poco più di un miliardo alla Lotus? Certo, gli era stato assicurato un certo chilometraggio. Ha effettuato i test di luglio a Silverstone (dietro solo a Red Bull e Toro Rosso). Ma a cosa è servito tutto questo? Per vedere affidato il volante, dopo aver sperato tutto un anno, al primo pilota rimasto alla finestra? Aveva ragione Liuzzi al Meeting di Rimini: fare il terzo pilota non serve più a niente, mi disse. Pensare che la Lotus ha a disposizione pure Nicolas Prost e Jerome D’Ambrosio. Quest’ultimo, almeno, l’anno scorso fu impiegato al GP di Monza dopo la squalifica punizione per una gara di Grosjean reo del pasticciaccio brutto di Spa. Ma poi è tornato nei ranghi, senza possibilità. Da due anni non ci sono piloti del Belpaese. Liuzzi è stato progressivamente allontanato nonostante le sue doti velocistiche. Trulli fu scalzato dai rubli di Petrov (e ai tempi Renault fu maltratto da un connazionale, Briatore). Fisichella, all’epoca su una Force India competitiva, tentò la carta Ferrari senza fortuna. La sensazione è che in F1 non ci sia trippa per gli italiani. Pagano troppo poco.
(13/11/2013) – Se ne è andato questa notte, a 78 anni, malato da qualche tempo: è morto Mauro Nesti, vera icona delle gare automobilistiche in salita, riconosciuto “Re della Montagna”. Toscano di San Marcello Pistoiese è stato assoluto dominatore dei tornanti. Imbattibile. Otto volte campione europeo e 17 volte tricolore, 450 volte primo. Record eccezionali. Era ancora nell’abitacolo a 73 anni, vincendo nelle auto storiche, segno di una passione sconfinata. Sempre vicino al mondo che amava. Aveva cominciato con le moto, poi in pista, anche con una F3 Tecno nel campionato italiano, ma la folgorazione per le salite avvenne alla Cesana-Sestriere del 1972 dove trionfò al debutto su una Chevron (lì nel 1985 ebbe anche un incidente con frattura della gamba). Grazie allo storico sponsor Cebora, fu l’inizio di una storia gloriosa. Quindi l’epopea al volante di Lucchini, Osella, Breda. Il connubio leggendario col motore Bmw. L’incidente mortale di Fabio Danti lo colpì molto. Ora il cordoglio è grande, quanto la sua fama. I funerali si terranno domani pomeriggio nella chiesa di S. Paolino a Bardalone, dove risiedeva con la moglie Anna.
(12/11/2013) – A due giorni dall’atteso debutto-premio di Robert Kubica nel mondiale rally – quello di Gran Bretagna, in Galles, 14-17 novembre – per il polacco c’è un intoppo. A fargli da navigatore sulla DS3 dell’Abu Dhabi Citroen Total World Rally Team non sarà il fido connazionale Maciek Baran – vicino a lui anche nella conquista del titolo WRC 2 – ma l’italiano Michele Ferrara. “Non entrerò nei dettagli, ma Macieck mi ha detto che dopo il rally di Spagna (ultima prova del WRC 2) voleva smettere”, riferisce Kubica. “Non voglio costringere nessuno a guidare con me – aggiunge – così ho cercato la migliore soluzione alternativa per questo rally finale. Michele non è più esperto di me, ma lui è molto motivato per fare bene insieme “. Per l’occasione, Robert tornerà a parlare italiano “Anche se ho parlato italiano da quando ero molto giovane, non sarà facile passare da una lingua all’altra, tanto più che ho fatto ampie modifiche al mio sistema di note in questa stagione. Ma non resta che andare avanti con lui e far fronte a tutto questo così come possiamo!”. L’esito di questa prova iridata sarà molto importante per lui. Spento il motore dovrà decidere il da farsi: dedicarsi senz’altro ai rally? Se le cose continuassero così bene – in WRC 2 Robert ha vinto il titolo, 5 gare e segnato 144 punti su 150 – la Citroen , orfana di Loeb, potrebbe volersi affidare ciecamente a lui per spodestare la Vollkswagen (con future possibilità in pista nel WTCC). La Mercedes , poi, gli è sempre molto vicina, anche in ottica DTM. Lui, ha ammesso, continua però a pensare alle monoposto anche se è consapevole della molta strada ancora da percorrere sulla via della riabilitazione (“i limiti del mio braccio…”). Lunedì prossimo penserà con relativa calma al futuro.
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FERRARI, CHE CHALLENGE
(12/11/2013) – Sventolate tutte le bandiere a scacchi delle Finali Mondiali del Ferrari Challenge, si è subito voltata pagina. Ieri, sempre al Mugello, è già scesa in pista (o in vasca? Il tempo è stato davvero inclemente…) per il primo test la 458 Challenge Evoluzione, la versione aggiornata della vettura che disputa il campionato monomarca del Cavallino. Al volante, circa 30 clienti che, nonostante tutto, hanno voluto avere l’onore di saggiare per primi le novità: notato subito l’incremento del carico aerodinamico garantito dalle modifiche introdotte. Il kit sarà obbligatorio sulle vetture che disputeranno il Challenge dal prossimo anno e la sua commercializzazione inizia in queste settimane, quindi sotto a chi tocca.
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La Ferrari Challenge 458 Evoluzione |
Ricordiamo che si sono laureati campioni del mondo del Ferrari Challenge 2013 l’italiano Giosuè Rizzuto (Coppa Shell) e l’austriaco Philipp Baron (Trofeo Pirelli). Nella Coppa Shellle emozioni sono state concentrate nelle ultimissime fasi. Rizzuto ha rimontato un David Gostner che sembrava poter fare il bis del titolo europeo superandolo proprio all’ultimo giro con una manovra al limite ma giudicata corretta dagli steward; sul terzo gradino del podio iridato il tedesco Adamski. L’esperienza ha prevalso sulla giovinezza nel Trofeo Pirelli. La lotta per la vittoria ha visto protagonisti Baron e Mancinelli, col primo che ha prevalso alla distanza dopo che nella prima parte c’era stato un’emozionante botta e risposta col suo avversario. Mancinelli si è tra l’altro dovuto guardare fino alla fine dal ritorno di Gai e Chukanov. Da segnalare la prestazione di Pasin Lathouras, 19 anni, il migliore fra i piloti della serie APAC.
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Kevin Magnussen |
(12/11/2013) – “Perez è il nostro futuro”: così, solo un anno fa, il Team Principal della Mc Laren, Martin Withmarsh, presentava il pilota messicano appena messo sotto contratto a Woking. La sua avventura è già finita, la sua annata è stata giudicata insufficiente. Al suo posto arriva Kevin Magnussen, 21 anni, ennesimo figlio d’arte (papà Ian ha corso senza troppa fortuna per la Stewart nel 1997 e 1998, presto sostituito da Verstappen), neo campione della World Series 3.5 by Renault e, dal 2009, parte del Mc Laren Young Drivers Programme. “La Mc Laren mi ha chiesto di vincere il campionato e io l’ho fatto. Ora il mio futuro non dipende da me. Devo solo aspettare”. Sarà questa la scelta giusta? Kevin, trapela, ha convinto nel rookie test 2012 di Abu Dhabi nel quale fu il più veloce. Quest’anno non ha “tatticamente” partecipato allo stesso test ma la vittoria col team DAMS è servita. Anche il danese, però, è una scommessa né più né meno simile a quella tentata con Perez. Il messicano, già poco considerato dalla Ferrari che non ha fatto valere l’appartenenza alla FDA, ha certamente deluso ma ancora di più la monoposto, completamente sbagliata, che gli è stata affidata. Button, con tanta esperienza in più, non ha certo brillato. Ma questa è la F.1 oggi. Una F.1 che, a quest’ora, avrebbe dovuto già garantire il sedile della Lotus orfano di Raikkonen infortunato a Davide Valsecchi ma ancora non l’ha fatto.
(11/11/2013) – A proposito di addii, quella di ieri a Valencia è stata l’ultima gara di Nicky Hayden con
(11/11/2013) – Ieri Felipe Massa ha vissuto il passo di addio alla Ferrari (andrà alla Williams). All’autodromo del Mugello, sede delle Finali Mondiali del Cavallino, sono accorsi in oltre quindicimila per salutarlo nonostante le cattive condizioni meteo. Sul circuito toscano, Felipe effettuò il suo primo test su una F.1, la Sauber. Due anni con la scuderia elvetica, otto con quella dei suoi sogni: “Questa è sempre stata la squadra per cui ho fatto il tifo: anche quando Senna era alla McLaren e Piquet alla Williams, io stavo per la Ferrari !”, ha detto. Una giornata indubbiamente emozionante, con molte lacrime.
C’era anche l’Amministratore Delegato del Gruppo Fiat-Chrysler Sergio Marchionne, ma naturalmente è stato il Presidente Luca di Montezemolo a formulare il commiato: “Felipe è stato un vero ferrarista avrà sempre un posto nella nostra storia, per i tanti Gran Premi che ha fatto con noi, per le vittorie, per le pole position e per quei pochi secondi in cui è stato campione del mondo quel giorno in Brasile prima che si verificasse un sorpasso che a me è sempre sembrato un po’ strano”. Mai dire mai, comunque: “Credo che la decisione di separarci sia quella giusta, sia per noi che per lui: arriva il momento di cambiare, anche per trovare nuove motivazioni. Poi ci saranno molte possibilità di tornare insieme perché la vita è lunga e lui fa sempre parte della nostra famiglia”. Al termine dell’esibizione al volante della F10, gli è stata consegnata dal Presidente, da Piero Ferrari e dall’Amministratore Delegato Amedeo Felisa una coppa speciale, con incisi i nomi degli undici Gran Premi da lui vinti nella sua carriera in rosso. E’ alta un metro e venti centimetri.