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MORTO LUIGI LUCCHINI, IL FIGLIO BEPPE FECE SOGNARE IN F.1

(28/8/2013) – Ieri è morto Luigi Lucchini, ex Presidente di Confindustria e fondatore di uno dei maggiori gruppi siderurgici italiani. Era papà di Giuseppe Lucchini, grande appassionato di automobilismo, che dopo i successi nella categoria Sport (mondiale e tricolore) e nel campionato italiano rally nell’estate del 1987 decise il gran salto in Formula 1. Nella foto si vedono gli artefici della BMS Scuderia Italia, da sinistra: Gian Paolo Dallara (vicino a Sergio Pininfarina), al quale anche in virtù di antichi rapporti di amicizia fu affidato il progetto della monoposto, e poi Luigi e Beppe Lucchini. Nel 1988 sulla F188 corse il solo Alex Caffi (bresciano anche lui) e nel 1989 arrivò anche Andrea De Cesaris (terzo al GP del Canada). Nel 1990 da segnalare il terzo tempo in qualifica sempre con De Cesaris a Phoenix e nel 1991 il passaggio dal motore Ford al 10 cilindri Judd che spinse le monoposto affidate a J.J. Lehto e a Emanuele Pirro (podio a Imola, terzo posto!). Ci voleva ancora più potenza e nel 1992 fu raggiunto l’accordo per la fornitura del motore Ferrari; inoltre Pierluigi Martini avvicendò Pirro. La fortuna non fu pari all’entusiasmo e nemmeno il passaggio al telaio Lola migliorò le prospettive. La crescita esponenziale dei costi impose lo stop al sogno nella massima formula.


De Cesaris sulla BMS Dallara nel 1989

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GRAN PREMIO DEL MESSICO? SI’, LO VUOLE CARLOS SLIM

Prost nel GP del Messico del 1990
(26/8/2013) – Se Dietrich Mateschitz, gran patron Red Bull, è riuscito ad infilare quasi a gamba tesa (e senza cartellino giallo) il “suo” Gran Premio d’Austria già dall’anno prossimo (6 luglio) perché non devo fare lo stesso io con il mio amato Messico, con quanto investo nella F.1? Deve esserselo chiesto Carlos Slim, uno degli uomini più ricchi del mondo, mentore e mecenate di Perez e Gutierrez (e si dice prossimo big sponsor della Mc Laren orfana dal 2014 della Vodafone).  Pare infatti che il Circus addirittura dal prossimo anno possa tornare a piantare le tende in terra messicana per il GP a Città del Messico che si è disputato fino al 1992. Secondo il sito inglese Autosport una bandierina è già piantata nel calendario provvisorio custodito nei cassetti della FIA e la data sarebbe fissata nella stessa settimana del Gp of the Americas ad Austin, per ottimizzare logisticamente il tutto. Al progetto starebbe alacremente lavorando per conto di Slim l’imprenditore messicano Alejandro Soberon in stretta collaborazione con Tavo Hellmund, artefice del GP del Texas che tanto entusiasmo ha destato tra gli organizzatori. Se dovesse essere tutto confermato, resta l’incognita di chi dovrebbe cedere il passo (leggi la data) visto che l’anno prossimo debuttano anche i GP di Russia e del New Jersey. Depennato per un anno il Gp d’India, pare che a seconda corsa americana possa ulteriormente slittare e continua inoltre ad essere a forte rischio la Corea.
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RIUSCITO IL BLITZ ANTI-SHELL DI GREENPEACE AL GP DEL BELGIO

(26/8/2013) – E’ riuscito e ha eluso la ferrea sicurezza del Circus della F.1– Ecclestone sarà incavolato nero, pur avendo evitato la ripresa diretta della spettacolare azione di protesta – il blitz a sorpresa degli attivisti di Greenpeace al GP del Belgio. Hanno scalato il tetto della tribuna principale, proprio di fronte all’area VIP recintata, e sono riusciti a srotolare un banner lungo almeno 20 metri con la scritta “Artic oil? Shell no!”. Ma un altro attivista si è calato fin sopra il podio dove i primi tre classificati (Vettel, alonso e Hamilton) stavano rispondendo alle domande di David Coulthard, suscitando l’ilarità del pubblico e anche di Vettel. Greenpeace si oppone alle trivellazioni che la Shell– sponsor del gran premio di Spa – intende effettuare nell’Artico, cosa che, denuncia Greenpeace, in caso di fuoriuscite di petrolio sarebbe deleteria per l’ecosistema. Con questa azione, ha spiegato Kumi  Naidoo, appassionato tra l’altro della Formula 1, si è  voluto dire che “si possono amare la F.1 e gli orsi polari” 




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PROVACI ANCORA, FERRARI. In Belgio per SPAzzare via le negatività

(23/8/2013) – E’ stata una lunga pausa e, si spera, è servita a ricompattare le fila della Ferrari, uscita ammaccata dal dopo Ungheria. I risultati hanno latitato, Alonso si è sgonfiato e arrabbiato, il presidente ha tuonato, Massa ha sfogliato la margherita: resterò, non resterò. No, così non poteva continuare. A Spa il primo a suonare la carica è stato Stefano Domenicali: “Non voglio vedere persone che non hanno fiducia nella rimonta: ognuno di voi deve essere l’anello di una catena di positività che deve trascinare la squadra in un momento particolarmente importante della stagione. Siamo la Ferrari e la storia c’insegna che non possiamo mai darci per vinti: si parla tanto all’esterno del futuro ma noi dobbiamo essere concentrati sul presente, sulla lotta per i titoli mondiali. Le parole del nostro Presidente prima della pausa estiva devono esserci di stimolo perché sono state dette come avrebbe fatto un buon padre di famiglia che, per primo, tiene davvero alla nostra squadra: teniamole a mente e mettiamocela tutta”. Sotto osservazione Alonso, critico come non mai nelle settimane scorse e finito sulla graticola anche per questo tweet: “Un vero guerriero non depone la spada quando insultato”. Con chi ce l’aveva? Spiegazione dell’interessato: “Leggo molto, a volte romanzi, a volte libri sui Samurai. E quando mi imbatto in una frase che potrebbe essere importante per la vita di tutti i giorni, qualche volta la twitto. Ma non era un commento rivolto a qualcuno!”. Poi: “Siamo nella giusta condizione di poter fare bene qui. Se possiamo vincere o meno il Campionato, dovremo aspettare e vedere fino in Brasile. Ma se non ci riuscissimo, non sarà certo perché non ci abbiamo provato”. E Massa, insidiato dalle voci su Raikkonnen e Hulkenberg? “Da qui entra, da qui esce”, ha replicato Felipe, indicando prima un orecchio e poi l’altro. “La mia situazione era peggiore, e molto più complicata, lo scorso anno. – ha spiegato il pilota brasiliano – In questa stagione, a livello di prestazione, ci sono stato in quasi tutte le gare, anche se, per diversi motivi – esplosioni gomme, testacoda in qualifica e partenza dal fondo – il risultato atteso non è arrivato. Senza questi e altri incidenti, la situazione in campionato sarebbe diversa. Adesso devo solo essere più consistente, e non avere più questo tipo di problemi. Se ci riesco, allora penso di avere una buona possibilità di rimanere qui in Ferrari”. Felipe, comunque, non nasconde come il suo desiderio di rimanere con il Cavallino Rampante non escluda valutare altre opzioni. “Bisogna sempre essere consapevoli di ciò che sta accadendo e di ciò che potrebbe accadere in futuro. Ho sempre detto che sarei felice di correre per una squadra che voglia io ne faccia parte, e farò sempre del mio meglio per trovare un team che mi voglia. Alla fine, comunque, sono sempre i risultati ciò che contano”.

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INCIDENTE AL FIGLIO DI MONTEZEMOLO, Va meglio

(23/8/2013) – Dovrà restare ricoverato circa una settimana il figlio del Presidente della Ferrari Montezemolo che ieri è stato protagonista di uno spiacevolissimo incidente a bordo dello yacht “Mahraba” da qualche giorno ormeggiato nel porto turistico di Marina di Ragusa, in Sicilia. Il piccolo Lupo, 3 anni, si è rovesciato addosso una pentola di acqua calda riportando ustioni di secondo grado nel 10% del corpo. Immediatamente trasportato al pronto soccorso di Ragusa è stato poi trasferito, insieme ai genitori, al centro gravi ustionati “Cannizzaro” di Catania per un più adeguato trattamento, in ambiente sterile. “Il bambino non è in prognosi riservata – ha detto il prof. Giorgio Stracuzzi, direttore dell’Unità Operativa  – e le ustioni riguardano una zona limitata del corpo. È vigile, sta bene e non ha nessun problema. Ora occorre aspettare dai tre ai cinque giorni per vedere l’evoluzione perché talvolta ustioni che all’inizio sembrano superficiali possono diventare pericolose. Penso che tra una o due medicazioni – ha aggiunto – avremo il quadro completo sia per quello che riguarda la diagnosi sia per una eventuale dimissione. Normalmente i pazienti li teniamo una settimana quando non ci sono complicanze di tipo infettivo e le ustioni non diventano di terzo grado. Seguiremo una terapia di reintegrazione dei liquidi una prima fase e poi faremo medicazioni locali”. Mese decisamente sfortunato per Montezemolo: alla vigilia di ferragosto lo skipper si schiacciò due dita della mano destra mentre abbassava la scaletta di poppa, durante la navigazione al largo di Stromboli.
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ALLA COPPA D’ORO DELLE DOLOMITI LE AUTO D’EPOCA PIU’ BELLE

(23/8/2013) – Sarà dedicata al mitico Giannino Marzotto, che la vinse nel 1950, la Coppa d’Oro delle Dolomitiin programma dal 29  agosto al 1° settembre a Cortina d’Ampezzo con l’attrice e conduttrice Serena Autieri quale madrina. La corsa porta nuovamente nella località regina delle Dolomiti appassionati, collezionisti e gentleman drivers per una quattro giorni ricca di grandi emozioni. Alla gara FIA di regolarità classica partecipano auto costruite dal 1919 al 1961, e una categoria speciale (con classifica a parte) è riservata alle vetture costruite dal 1962 al 1965, ritenute di particolare interesse storico perché modelli rari o dal grande passato agonistico. Tra le vetture degne di nota sono presenti quest’anno: una Alfa 6C 2500 berlinetta touring del ’39 un vero pezzo unico, una Maserati ASG Cs serie 1 – Monofaro, come quella usata dal grande Nuvolari, la Jaguar XK 150 DHC del ’59 e la Porsche 550 spider come quella di James Dean. Tra le altre novità di questa edizione il Land Rover Tribute che anticiperà di un’ora la partenza della Coppa d’Oro delle Dolomiti 2013. La casa automobilistica inglese festeggia i suoi 65 anni di attività partecipando con decine di modelli, di ogni età che arriveranno a Cortina per scalare le vette dolomitiche. “La Coppa d’Oro delle Dolomiti – dichiara il Presidente del Comitato Organizzatore Alessandro Casali – è una gara unica per bellezza, fascino e storia. Tazio Nuvolari la definì la ‘Mille Miglia delle Montagne’. E forse c’è qualcosa di simbolico nel fatto che dopo aver guidato per cinque anni il Comitato Organizzatore della Mille Miglia, oggi mi trovi alla guida della Coppa d’Oro delle Dolomiti. L’obiettivo è quello di portare questa storica competizione a traguardi sempre più alti e farla diventare simbolo dell’Italia nel mondo”. 

Anche questa edizione metterà a dura prova l’abilità dei piloti che dovranno affrontare punti particolarmente ostici come lo strettissimo Passo Duran, fino a raggiungere Il picco di 2239 metri del Passo Pordoi e non mancheranno passaggi in valichi di particolare bellezza come il Passo Giau, Passo Fedaia e sul Passo di Valparola che superano i 2 mila metri. Ben 47 saranno le prove cronometrate, 8 controlli orari e un controllo timbro che gli equipaggi dovranno affrontare per arrivare al termine della corsa. I motori si accenderanno la mattina del 30 agosto in Corso Italia da dove partirà l’emozionante avventura che terrà i partecipanti al volante per 16 ore, lungo un percorso di circa 500 Kmche quest’anno oltre al Veneto, toccherà Trentino e Alto Adige, in uno scenario unico al mondo come quello delle Dolomiti. Nel pomeriggio gli equipaggi arriveranno a Merano per la prima tappa, dopo aver attraversato splendide località come Selva di Val Gardena, Canazei, Bolzano e ripartiranno il giorno dopo alla volta di Cortina d’Ampezzo per il “rush” finale. Per la consegna della coppa si dovrà attendere però il 1° settembre quando si svolgerà la cerimonia di premiazione.“Gli italiani – sottolinea il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani – hanno una
cultura sconfinata dell’auto: fin da bambini hanno sempre saputo riconoscere una bella macchina, elencandone pregi e particolarità. Ciò grazie anche al museo diffuso rappresentato dalle tante auto d’epoca sulle strade italiane, il cui numero è raddoppiato negli ultimi 8 anni superando i 4 milioni di veicoli. Manifestazioni come la Coppa d’Oro delle Dolomiti – conclude – mettono in mostra il meglio di questa enorme ricchezza di storia e di tradizioni su quattro ruote, in una gara entusiasmante che scalda i cuori degli appassionati più esigenti e di tutti coloro nelle cui vene corre il sangue dello sport automobilistico”. 
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IL TROFEO MASERATI APPRODA IN AMERICA. A Sonoma insieme alla IndyCar

(23/8/2013) – Il Maserati Trofeo MC World Series lascia il Vecchio Continente e approda negli Stati Uniti, dove nel fine settimana si disputerà il quarto round del Campionato 2013 sul circuito Ifineon Raceway di Sonoma in California, che ospiterà in contemporanea anche l’attesissima prova dell’IndyCar Series. L’appuntamento statunitense è particolarmente sentito, soprattutto considerando il grande appeal che la Casa del Tridente esercita sul pubblico americano, anche nel ricordo dei grandi successi targati Maserati sui circuiti a stelle e strisce. E proprio per celebrare le vittorie del 1939 e del 1940 alla 500 Migliadi Indianapolis di Wilbur Shaw con la Maserati 8CTF viene messa in palio, per il vincitore o i vincitori finali del Campionato, l’esclusiva bicicletta “Maserati 8CTF single speed”, realizzata con targhetta e numerazione dedicata, che deriva dalla “Maserati 8CTF Limited Edition”, prodotta dall’azienda Montante Cicli in soli 200 esemplari. Dopo i tre appuntamenti europei sui circuiti del Paul Ricard, del Nuerburgring e di Silverstone, che hanno assegnato il Trofeo Europa al campione belga Renaud Kuppens, l’impegno in terra americana apre ufficialmente la seconda fase del Trofeo Maserati, che assegna allo stesso una valenza mondiale: dopo Sonoma, infatti, sarà la volta di Shanghai (3 novembre) e infine di Abu Dhabi negli Emirati Arabi (14 dicembre) per il gran finale. Kuppens, già vincitore del Titolo Assoluto 2012 e di due delle tre gare disputatesi lo scorso anno sul tracciato californiano, si presenta ai nastri di partenza con 139 punti in classifica generale, con un discreto margine sul primo inseguitore, il danese Mikkel Mak fermo a 99 punti. Terzi (a quota 83 punti) gli italiani Alberto Cola e Patrick Gobbo, che precedono di un solo punto la coppia Simoni-Ragazzi. Il particolare format di ogni round, con due gare sprint da 30’ e una gara endurance da 50’(con pit stop obbligatorio, cambio pilota e l’assegnazione di handicap cronometrici per i migliori delle prime due prove) garantisce però la possibilità di recupero a molti piloti. Inoltre, sul circuito di Sonoma scenderanno in pista diversi piloti americani, appositamente iscrittisi alla gara di casa nella quale cercheranno sicuramente di ben figurare, seguendo la strada tracciata dal connazionale Brian Wong, vincitore di gara 2 sul circuito inglese di Silverstone lo scorso luglio.
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60 ANNI FA ALBERTO ASCARI ULTIMO PILOTA ITALIANO A VINCERE IL MONDIALE DI F.1


(23/8/2013) – Oggi sono 60 anni di digiuno. Proprio così: ben 12 lustri fa, il 23 agosto del 1953, con la vittoria nel Gp di Svizzera, Alberto Ascari iscriveva matematicamente per la seconda volta consecutiva il suo nome nell’albo d’oro dell’allora ancora acerbo campionato del mondo di Formula 1. Una competizione internazionale che sembrava arridere ai piloti italiani (nell’anno di esordio, il 1950, si impose Nino Farina) e infatti quella domenica nessuno avrebbe potuto pensare che sarebbe stata l’ultima volta di un nostro connazionale davanti a tutti. Incredibile ma vero, se si pensa che allora erano in lizza autentiche glorie nostrane della meccanica automobilistica come la Ferrari, poi andata avanti fino ai giorni nostri, la Maserati, la Lancia ben presto però ritiratasi. Ascari fu imperioso: divenne bi-campione con una gara di anticipo affermandosi sul circuito di Bremgarten, collezionando complessivamente cinque vittorie che tennero a debita distanza il grande rivale argentino Juan Manuel Fangio che guidava una Maserati. 
Grande era l’affiatamento con la formidabile Ferrari 500F2 progettata da Aurelio Lampredi e dotata del motore 4 cilindri. Alla fine di quell’anno, però, Ascari decise di cedere alle lusinghe economiche della Lancia ma la scelta non fu fortunata e “aprì” le porte a quattro lunghi anni di supremazia del gaucho Fangio.  Poi vennero gli anni dei piloti (e dei team) di scuola anglosassone, con l’eccezione, dal 1970, di Rindt, Fittipaldi, Lauda, Piquet, Rosberg fino alla più recente epopea sotto il segno di Prost e Senna, Hakkinen, Schumacher, fino a Vettel. Gli italiani non solo non hanno più vinto il titolo – ci sono solo andati vicini Alboreto nel 1985 e Patrese nel 1992 – ma la loro presenza, un tempo comunque copiosa, è progressivamente diminuita fino all’addio degli ultimi due rappresentanti Trulli e Liuzzi. Sparito Minardi che offriva almeno la chance di mettere i piedi in F.1 e senza appoggi economici l’orizzonte resta quanto mai nebuloso. Resiste Valsecchi, terzo pilota Lotus, ma l’è dura. La Ferrari alleva speranze con la Driver Academy(ma poi lascia andare uno come Bortolotti). Che tristezza. 
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L’ULTIMA FERRARI E’ DAVVERO “SPECIALE”. Anteprima mondiale al Salone di Francoforte

(22/8/2013) – Innovazione e ricerca tecnologica estrema, come da filosofia Ferrari, nelle aree motopropulsore, aerodinamica e dinamica veicolo: il risultato non poteva che essere battezzato con il nome “Speciale”. E’ il concept totalmente nuovo di sportscar, essenziale e senza compromessi della già fenomenale 458 Italia. L’ultimo gioiello di Maranello sarà presentato in anteprima mondiale al Salone Internazionale dell’Automobile di Francoforte a settembre ma si può già ammirare on line da sul sito www.ferrari.com. Molte delle sofisticate soluzioni che trovano con la 458 Speciale la prima applicazione su una vettura di gamma, tra cui l’aerodinamica attiva, sono destinate a diventare uno standard per l’intera produzione della Ferrari nel futuro prossimo.


IL MOTORE V8 DEL CAVALLINO PIU’ POTENTE DI SEMPRE (605 CV)
La nuova berlinetta 8 cilindri posteriore-centrale, che si affianca nella produzione della Casa di Maranello alle pluri-premiate 458 Italia e 458 Spider, è stata progettata con l’obiettivo di elevare prestazioni ed emozioni di guida ai massimi livelli garantendo contemporaneamente la facilità del controllo in ogni situazione. Lavorando con maniacale attenzione sul motore che per due anni ha dominato il premio International Engine of the Year come “Best Performance Engine”, la Ferrari ha costruito il suo V8 aspirato più potente di sempre (605 cv) con una potenza specifica di 135 cv/l , la più alta raggiunta da un motore aspirato per uso stradale. Grazie allo straordinario rapporto peso/potenza, soltanto 2,13 kg/cv, la 458 Speciale è in grado di accelerare da 0 a100 km/h in 3,0”(0-200 km/hin 9,1”), fermando il cronometro sulla pista di Fiorano nel tempo di 1’23”5.


CENTRO STILE FERRARI E PININFARINA
Le esigenze aerodinamiche hanno guidato il lavoro del Centro Stile Ferrari che, avvalendosi della collaborazione con Pininfarina, ha scolpito la forma perché fosse più che mai funzionale alle prestazioni. Spiccano in questo senso le soluzioni mobili anteriori e posteriori, orientate al bilanciamento del carico aerodinamico e alla riduzione della resistenza, che contribuiscono a rendere la 458 Speciale la vettura di serie aerodinamicamente più efficiente nella storia Ferrari (indice E di 1,5).


CONTROLLO ELETTRONICO DELL’ANGOLO DI ASSETTO
La tecnologia dei sottosistemi di dinamica veicolo, da cui scaturisce l’immediata confidenza nel controllo ad alta velocità, la naturalezza nella gestione dei sovrasterzi di potenza e la precisione nella risposta ai comandi, rappresenta un ulteriore passo in avanti in un settore nel quale la Ferraridetiene una consolidata leadership. Uno dei contenuti più innovativi è il controllo elettronico dell’angolo di assetto (Side Slip angle Control – SSC) che facilita il raggiungimento del limite prestazionale a tutto vantaggio delle emozioni di guida. Grazie a un nuovo accurato algoritmo, l’SSC analizza istante per istante l’assetto della vettura e lo confronta con i valori ideali di riferimento, ottimizzando di conseguenza la gestione della coppia motore (attraverso il controllo di trazione F1-Trac) e la ripartizione di coppia del differenziale sulle due ruote (attraverso il differenziale elettronico E-Diff).


SVILUPPO DELLA VETTURA CON PNEUMATICI MICHELIN

Lo sviluppo della vettura è avvenuto con gli pneumatici Michelin Pilot Sport Cup2, specificamente messi a punto attraverso un intenso programma di collaborazione che ha visto tra l’altro numerose sessioni di test congiunti in pista e al simulatore. Concepiti per la 458 Speciale, incrementano  la performance sul giro singolo in condizioni di asfalto asciutto oltre che la costanza della prestazione nella sequenza di giri. Permettono inoltre di avvantaggiarsi della migliore aderenza su bagnato. Questi contenuti tecnici consentono l’abbassamento del tempo sul giro singolo e una ripetibilità della performance nelle serie di giri consecutivi fino a oggi impossibile con una vettura non esclusivamente destinata alla pista, facendo della 458 Speciale la Ferrari di gamma con il miglior tempo di risposta (0,060 s) e l’accelerazione laterale più elevate (1,33 g) di sempre.

SCHEDA TECNICA SINTETICA


Motore
Tipo                           V8 – 90°        
Cilindrata totale          4495 cm3        
Potenza massima         605 cv a 9000 giri
Coppia massima           540 Nm a 6000 giri    

Peso               
Peso a secco                1290 kg
Rapporto peso/potenza         2,13 kg/cv

Prestazioni                
0-100 km/h               3,0”
0 – 200 km/h              9,1”
Tempo giro Fiorano    1’23”5

Emissioni (ciclo combinato ECE + EUDC) Emissioni CO2**         275 gr/km      

**Con allestimento HELE

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SCUSA KIMI, MA NON AVEVI DETTO CHE LASCIARE LA FERRARI ERA STATA UNA LIBERAZIONE?

(22/8/2013) – Chiusa, a quanto pare definitivamente, la…lattina Red Bull, per Kimi Raikkonen resta aperto uno spiraglio alla Ferrari, se davvero vuole cambiare aria nel 2014. Il suo manager ha ammesso i contatti con Maranello ma dall’altra sponda ora nicchiano oppure non è il momento giusto per parlare. Il mondiale non è ancora perso: Spa e Monza saranno decisive per la matematica e per la fiducia reciproca, ora carente, tra diversi componenti della squadra. Il finlandese però non si fida della pur competitiva Lotus – mancano i copiosi mezzi finanziari che invece Red Bull e Ferrari hanno sempre in cassa – e quindi non demorde, lasciando intendere che un ritorno alla Scuderia alla quale ha regalato nel 2007 l’ultimo mondiale piloti sarebbe gradito. Certo che le valutazioni cambiano con il tempo: scusa Kimi, ma non avevi detto non più tardi dello scorso novembre che “Lasciare la Ferrari è stata una liberazione”. E’ proprio quanto affermò in un’intervista al quotidiano spagnolo “Marca”. E i ricordi della sua esperienza con il Cavallino? “Nè buoni né cattivi. – rispose – Ho vinto un titolo con loro, ho vissuto bei momenti. Sono soddisfatto dei tre anni che ho trascorso lì. Forse si sarebbe potuto fare di più, ma io so perché non è stato fatto e non voglio parlare dei motivi per cui non ho continuato con loro. Non mi manca nessuno”. Sull’ accasamento alla Lotus, sibillino, aggiunse: “Vogliono vincere, lo sport e la tecnica vengono prima della politica e tutti vanno nella stessa direzione”. Dichiarazioni abbastanza chiare che evidentemente qualcuno a Maranello ha digerito (altri no). Alonso è insofferente e qualcosa sembra essersi rotto con lo spagnolo. Altri top drivers non abbondano in F1: Kimi è uno di questi, meglio tenerlo buono, non si sa mai. Il suo futuro, a sentire l’ultima sortita del manager “è nelle mani della Lotus. Se il team gli darà ancora una macchina in grado di lottare per la vittoria mondiale Kimi resterà dov’è”. Per quest’anno è dura, per il 2014 potrebbe saperlo solo una volta a bordo, contratto firmato, della nuova monoposto turbo. Ma con Kimi tutto è variabile e relativo: una volta passato ai rallies dichiarò al quotidiano francese L’Equipe “Non si sa mai ma probabilmente non tornerò più in Formula 1. E’ un qualcosa che ho fatto per molti anni, ho vissuto momenti fantastici. Ho vinto un titolo mondiale, che è quello che ho sempre voluto, ma i tempi sono cambiati”.