(28/8/2013) – Ieri è morto Luigi Lucchini, ex Presidente di Confindustria e fondatore di uno dei maggiori gruppi siderurgici italiani. Era papà di Giuseppe Lucchini, grande appassionato di automobilismo, che dopo i successi nella categoria Sport (mondiale e tricolore) e nel campionato italiano rally nell’estate del 1987 decise il gran salto in Formula 1. Nella foto si vedono gli artefici della BMS Scuderia Italia, da sinistra: Gian Paolo Dallara (vicino a Sergio Pininfarina), al quale anche in virtù di antichi rapporti di amicizia fu affidato il progetto della monoposto, e poi Luigi e Beppe Lucchini. Nel 1988 sulla F188 corse il solo Alex Caffi (bresciano anche lui) e nel 1989 arrivò anche Andrea De Cesaris (terzo al GP del Canada). Nel 1990 da segnalare il terzo tempo in qualifica sempre con De Cesaris a Phoenix e nel 1991 il passaggio dal motore Ford al 10 cilindri Judd che spinse le monoposto affidate a J.J. Lehto e a Emanuele Pirro (podio a Imola, terzo posto!). Ci voleva ancora più potenza e nel 1992 fu raggiunto l’accordo per la fornitura del motore Ferrari; inoltre Pierluigi Martini avvicendò Pirro. La fortuna non fu pari all’entusiasmo e nemmeno il passaggio al telaio Lola migliorò le prospettive. La crescita esponenziale dei costi impose lo stop al sogno nella massima formula.
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De Cesaris sulla BMS Dallara nel 1989 |