(15/7/2013) – Si parlava molto, nell’affaire Sauber, di un intervento di sostegno finanziario russo e, a livello di gestione sportiva, di Nicolas Todt, (che è il manager di Massa e Jules Bianchi), figlio del Presidente FIA, Jean. E si dava quindi per probabile l’approdo alla scuderia elvetica, motorizzata Ferrari, di Felipe Massa, di nuovo in crisi a Maranello. I soldoni sono arrivati, non così – in attesa di conoscere meglio dettagli e contorni dell’operazione – il resto. Ecco che, per il secondo sedile della Rossa, torna in auge il nome di Jules Bianchi, il francesino da anni nell’orbita Ferrari Driver Academy, seguitissimo e apprezzatissimo da Domenicali a Baldisserri ad Andrea Bertolini. Il sito www.ferrari.com ne raccoglie le ultime significative confidenze, ora che per forza di cose frequenta un po’ meno Maranello e Fiorano. “Però – dice – continuo ad essere in contatto con Luca Baldisserri: parliamo al telefono anche durante il weekend di gara e i consigli che mi dà sono sempre utili. Devo dire che essere arrivato al mio primo anno da titolare con il bagaglio d’esperienza che mi ha fornito la FDA è stato veramente importante: non solo per quanto riguarda gli aspetti tecnici ma anche per tutto il resto, come la gestione dei rapporti con gli sponsor e quelli con i media. Sicuramente un plus nella mia fase di avvicinamento alla massima serie”. E’ la Ferrari che ha spinto come poteva per “piazzare” in F.1 quest’anno da titolare il nizzardo: “I giorni passavano e Force India non dava una risposta che attendevamo da settimane. Poi, quando mi ha chiamato Stefano Domenicali per dirmi che la chance era sfumata è stata davvero una grande delusione ma, per fortuna, è durata solo poche ore. Da Maranello è arrivata infatti un’altra telefonata che mi diceva di prepararmi per andare a Barcellona dove era in corso l’ultima sessione di test: c’era la possibilità di andare alla Marussia! All’inizio non volevo farmi illusioni ma poi la speranza è diventata sempre più forte e, quando ho preso le misure per il sedile, sentivo che ormai ce l’avevo fatta, anche se mancavano ancora alcuni dettagli contrattuali da sistemare”. Il resto è storia nota: ha cominciato molto bene, ora forse paga ritardi nello sviluppo della Marussia. Ma l’idea fissa è sempre una: “Sì, è sempre lì ed è inutile parlarne… tanto lo sapete tutti di che colore è!”
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