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Mese: Giugno 2013
(24/6/2013) – Da sabato, Marco Simoncelli abita anche a L’Aquila. Nel capoluogo abruzzese, località Fonte Cerreto, è stato infatti inaugurato Piazzale Marco Simoncelli, prima iniziativa del genere dedicata al centauro romagnolo prematuramente scomparso nel 2011 a Sepang. Alla cerimonia erano presenti Paolo e Rossella, i genitori, ancora una volta colpiti e commossi dall’affetto che continua a circondare Marco. Ad organizzare il tutto, l’Associazione Motociclisti Aquilani con la collaborazione del Comune di L’Aquila che, ancora tramortito dal terremoto, si distingue anche così per sensibilità e nobiltà. Dove parte la Funivia del Gran sasso erano in un migliaio a tributare l’ennesimo sincero applauso alla memoria mai sopita del campione romagnolo di sport e di simpatia.
Moltissimi i bikers che, tra l’altro, battono spesso quelle strade nei loro raid. Per accomunare ulteriormente tutti gli appassionati delle due ruote a motore, è stata inaugurata anche una stele per ”ricordare tutti i centauri morti sulla strada”. Come noto, dopo la tragedia ha preso vita la Fondazione Marco Simoncelli 58, dedita ad opere di beneficienza, e papà Paolo ha fondato il Team “Sic 58” , animato da piccoli campioncini, per continuare ad onorare la passione per il motociclismo che condivideva con l’amatissimo figlio.
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TUTTO IL BRUTTO DELLA F.1
(24/6/2013) – Non si è salvato un solo aspetto dell’attuale F.1. La sentenza del Tribunale Internazionale della FIA, che sul caso neppure troppo controverso del test pneumatici richiesto dalla Pirelli e condotto dalla Mercedes con la monoposto 2013 (e piloti titolari in pista opportunamente dotati di caschi neri), sembra fatta apposta per far storcere il naso ai “puristi” o legalisti che dir si voglia della F.1, tifosi o partecipanti che siano, e far venire a galla tutte le contraddizioni che ne minano la regolarità. La “reprimenda” alla Pirelli, certo meno esposta a duri provvedimenti, e lo scappellotto a quei birbantelli della Mercedes che, per compensare la marachella, non potranno partecipare ai rookies-test di Silverstone (17-19 luglio) appaiono in tutta evidenza una decisione minima se non pilatesca a fronte dell’articolo 22 del regolamento che, come non leggerlo correttamente?, vieta qualsiasi test con la monoposto in uso nel corrente campionato. Gli avvocati hanno fatto il loro lavoro ma, tanto per capire il fair play che vige tra i firmatari del cosiddetto Patto della Concordia, non è piaciuto il tentativo perpetrato fino all’ultimo di tirare in ballo anche la Ferrari , “rea” di aver anch’essa effettuato un test-pneumatici ma con la monoposto del 2010. Del tutto legale, per quanto non pubblicizzato. E’ sembrata l’applicazione, da manuale, dell’arringa “tutti colpevoli, nessun colpevole”. Niente di peggio in un contesto così A Maranello masticano amaro (la Ferrari fu tutto sommato magnanima con altri team al tempo della spy story), la Red Bull inizialmente polemica si bea solo della propria superiorità e a Stoccarda Toto Wolff ha già voltato pagina: “Ora saremo ancora più forti”. Bandiera a scacchi.
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L’AMARO TRIBUTO DI LE MANS
(24/6/2013) – Dopo la morte di Allen Simonsen, il 34enne pilota danese della Aston Martin classe GTE Am, andato a schiantarsi sulle barriere della curva Tertre Rouge al terzo giro della 24 Ore di Le Mans, i giornali hanno rivangato l’ultimo decesso nel corso della maratona francese – Sebastien Enjolras nel 1997 – e addirittura il terribile incidente della Mercedes di Levegh nel 1955 che falciò anche 83 spettatori. Resta il dato inconfutabile della pericolosità delle corse, pur con tutte le migliorìe in tema di sicurezza che sicuramente hanno ridotto il triste conteggio. Resta la pericolosità di una corsa su un circuito così lungo, dove le vie di fuga non abbondano e i robusti guard-rails, per lunghi tratti, sono troppo ravvicinati al bordo pista. Un errore, un guasto, potrebbero non essere perdonati. Dindo Capello, uno degli eroi di questa gara, passata una certa età ha coraggiosamente deciso di dire basta. Dalle camera-car della vettura che seguiva Simonsen si nota la deviazione improvvisa verso sinistra.
Ricorda quanto accaduto al povero Senna. Poi l’impatto, violento e fatale. Il portacolori dell’Aston Martin non è morto sul colpo ma non c’è stato niente da fare: è spirato poco dopo essere stato trasportato nel centro medico del circuito. La corsa è continuata, poi le solite polemiche sull’opportunità o meno di fermare tutto, il podio che non poteva essere festoso, le dediche postume. In 90 anni di storia Le Mans ha chiesto il suo alto e amaro tributo. Ora si dovrà capire cosa sia successo, metabolizzare l’accaduto, escogitare nuove soluzioni che salvaguardino la vita umana. Jean Todt, a nome della Fia, nel suo messaggio di cordoglio, ha scritto: “Per molti nelle gare di durata, Allan era soprattutto un buon amico che ha mostrato la sua passione per le corse su pista e fuori”.
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MASSA FOR PRESIDENT
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Massa con Dani Alves calciatore del Brasile |
(22/6/2013) – Dopo il Massa “politico”, ecco il Massa tifoso. Gli scontri tra manifestanti che gridano “più ospedali e meno stadi di calcio” e forze dell’ordine, esplosi in molte città del Brasile, non hanno lasciato indifferente il pilota della Ferrariche si è espresso al riguardo appoggiando la protesta respingendo però ogni forma di violenza. “Guardo con favore – ha detto – a questo movimento perché penso che da noi ci siano tante cose che devono migliorare, soprattutto per il popolo. Speriamo che queste manifestazioni servano da stimolo ai politici per fare le scelte giuste: il Brasile è un paese enorme, che ha fatto passi da gigante in certi settori ma che deve ancora crescere tantissimo in altri”. Fin qui il Massa “politico”, ma oggi si gioca la partitissima della Confederations Cup tra Brasile e Italia e il suo cuore batte per i verde-oro. “E’ una sfida speciale anche per chi ha il doppio passaporto e ha legato la sua carriera sportiva all’altra squadra sportiva italiana per eccellenza, la Ferrari. La mia famiglia è di origine italiana ed è per questo che quando non gioca la Selecao tifo per gli azzurri. L’Italia è il secondo Paese al mondo dove mi piace stare, ovviamente dopo il Brasile”. Detto questo, Felipe entra anche nelle vesti di CT: “Abbiamo un bel gruppo, giovane e in crescita. Il mio preferito è Neymar: credo stia arrivando il suo momento”. Poi qualche ricordo: era troppo piccolo (aveva 1 anno) ai tempi del Mundial del 1982 quando Rossi castigò il Brasile di Falcao ma è ancora fresca la memoria del Mondiale USA 94. “Mi ricordo benissimo la finale, quel giorno Roberto Baggio ci dette una grossa mano…”. Oggi, tra gli Azzurri, apprezza senza tentennamenti Pirlo. Balotelli? “Anche lui è un grande talento ma sul fronte offensivo sono contento di quelli che abbiamo”. Da stasera niente pallone, si pensa a Silverstone.
(21/6/2013) – Bruno Senna si frega le mani: il distacco dall’amata Formula 1 non sembra avergli portato male e domani, a bordo della Aston Martin Vantage, partirà in pole position – nella classe GTE pro – alla 24 Ore di Le Mans! Il tempo l’ha staccato il compagno di volante Makowiecki (il terzo copilota è Bell), ma in gare come questa è l’unione che fa la forza. La terza prova del Mondiale Endurance non è per Bruno solo un nuovo e impoprtante banco di prova sulle ruote coperte ma significa partecipare, a questo punto con molta responsabilità, ad una delle gare più titolate della storia delle corse. Passata la F.1 , per lui è del tutto accettabile rimanere in un simile ghota dell’automobilismo. Era stato a Le Mans quattro anni fa ma ha dovuto riscoprire in tutto e per tutto – ed accumulare chilometri preziosi – il lungo tracciato francese, e questo nonostante le tante interruzioni nei giorni di prova dovute ad uscite di pista. “Ho molta fiducia ma sarà una gara difficile – dice – perché le auto sono molto vicine ma le differenze sono ridicole tenuto conto che si tratta di una corsa così lunga”. Il primo turno di guida toccherà a Bell e Bruno già pensa alla strategia: “Meglio risparmiare le gomme”, rileva.
Domani mattina (h. 9 – 9.45) l’ultimo warm up, poi alle 15 il via alla maratona. Nell’anno che celebra il suo centenario, il marchio inglese ha come principale obiettivo la conquista di Le Mans. Il secondo tempo di classe è sempre appannaggio della Aston Martin (Dumbreck-Mucke.-Turner), terzo tempo per la Porsche di Lieb-Lietz-Dumas e quarto per la temibile Ferrari 458 della AF Corse affidata al trio Bruni-Fisichella-Malucelli: sono loro gli avversari. “Siamo venuti qui con l’obiettivo di qualificarci in pole – dice John Gaw, Team principal Aston Martin – quindi siamo lieti di aver cominciato in modo positivo. Sappiamo tutti, però, che in una gara di 24 ore, le posizioni di partenza non sono troppo importanti. Dobbiamo continuare a garantire l’affidabilità che abbiamo dimostrato a Silverstone e a Spa per portare tutte le nostre auto alla fine della gara in modo sicuro e senza problemi”.
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La Super Sport in carbonio disegnata da Bucci e costruita in Argentina |
(21/6/2013) – Sono 54, tra auto e camion, le anteprime assolute per il mercato locale che caratterizzeranno il 6° Salone Internazionale dell’Automobile di Buenos Aires che ha aperto ieri i battenti e in programma fino al prossimo 30 giugno. Mercato importante, quello sudamericano, per le Case costruttrici alla perenne ricerca di sbocchi positivi al di fuori dell’asfittica Europa. La manifestazione prevede esibizioni su pista fuoristrada, educazione stradale, esposizione di auto d’epoca, F1 e vetture Turismo carretera, Hot Rods e altre attrazioni con omaggio all’ex pilota argentino di F1 Clemar Bucci. Per la prima volta, i visitatori potranno ammirare la Super Sport progettata proprio da Bucci all’età di 87 anni e interamente costruita in carbonio in Argentina. Il Salone di Buenos Aires è organizzato da AMC Promozioni Argentina e dall’Associazione dei Costruttori di Automobili (ADEFA), presieduta da Cristiano Rattazzi? Chi è Cristiano Rattazzi? E’ il terzo figlio di Susanna Agnelli e Urbano Rattazzi ed è grande amico del Presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo. Uniti dalla passione per le corse (e dalla frequentazione dei luoghi “in” del mondo) i due si dilettavano – con impegno e sotto gli pseudonimi Nerone e Virgilio (a casa non dovevano sapere di tale “insana” propensione al rischio) – nei rally inizialmente sulla famosa 500 Giannini tante volte evocata con nostalgia da grande capo di Maranello. Fu Rattazzi ad introdurre l’amico Luca alla corte degli Agnelli ed è noto come è andata a finire.
(19/6/2013) – Domani mattina alle 9.30 in punto, presso la Salle du Comité della Fia a Place de la Concorde a Parigi, Mercedes e Pirelli saranno “alla sbarra” davanti ad una giuria del Tribunale internazionale. Nei loro confronti un procedimento disciplinare a seguito del test-pneumatici del 15, 16 e 17 maggio a Barcellona durante il quale la Scuderia tedesca ha utilizzato la monoposto iscritta al corrente campionato. Cosa espressamente vietata dai regolamenti. Mercedes (ci sarà Ross Brawn) e Pirelli hanno nei giorni scorsi preparato ponderose argomentazioni a difesa del loro operato e l’esito della querelle – sostenuta fin da Monaco da Ferrari e Red Bull, con sfumature via via differenti – resta davvero incognita.
Penalizzazione punti alla Mercedes? Forte sanzione pecuniaria? A rischio la vittoria di Rosberg a Montecarlo? Ammonizione (umiliante) alla Pirelli? Si vedrà: la Fia fa sapere che la decisione verrà pubblicata “al più presto possibile dopo l’udienza”. Certo è che, ancora una volta, certi risultati della pista e certi comportamenti di alcuni partecipanti al Mondiale devono passare al vaglio dei Giudici e non solo a quello della pista. A Parigi, chi lo scorda, chiese giustizia Ayrton Senna nel 1989 dopo i fattacci con Prost a Suzuka. A Parigi finì l’odiosa Spy-story che vide coinvolta la Mc Laren ai danni della Ferrari. A Parigi venne giudicato (e allontanato dal bel mondo della F.1, poi riabilitato) Flavio Briatore per la famosa uscita di strada di Nelson Piquet jr a Singapore per favorire la vittoria di Alonso su Renault. Insomma, ci risiamo, e le conseguenze potrebbero essere gravi se si pensa che la Pirelli è in scadenza di contratto triennale per la fornitura esclusiva degli pneumatici e la Mercedes ha sempre a che fare con pressioni interne che la vorrebbero fuori dal Circus.
(19/6/2013) – Dopo l’ultimo impegno nel campionato GT Italia, Michela Cerruti aveva dato appuntamento a tutti per fine mese, sempre al volante della BMW Z4 del Roal Motorsport di Roberto Ravaglia, alla terza tappa del campionato Blancpain Endurance che si terrà sul circuito francese di Le Castellet. E invece no: la veloce e simpatica romana sarà questo fine settimana a Mosca per debuttare nella Eurocup Megane Trophy con l’Oregon Team. Notizia dentro la notizia è che farà coppia con un’altra lady delle quattro ruote, Margot Laffite, figlia dell’ex fantino francese della F.1, Jacques. Michela sta letteralmente volando sulle ali dell’entusiasmo: lo scorso week end sul veloce Red Bull Ring di Spielberg ha prima stampato una sfolgorante pole position e poi si è conquistata un buon quarto posto in Gara 2 ed era ottima seconda in Gara 1 prima del ritiro all’ultimo giro. La 27enne Michela quest’anno praticamente vive a pane e motori: è impegnata anche nel campionato europeo Fia F3 sulla Dallara Mercedes del Team Romeo Ferraris. Ora, come detto, si accinge a domare anche i 400 cavalli della Megane! Dopo essere stata la prima ed unica “pilotessa” a conquistare il gradino più alto del podio nella storia della Superstars Series nel 2011 e dopo essere stata la prima donna a vincere una gara nella storia del Campionato Italiano GT l’anno scorso al Mugello, con tanta carne al fuoco, ci aspettiamo da lei un altro acuto!
(17/6/2013) – Uniamoci tutti ad Alessia Polita, la pilota motociclistica rimasta vittima di un brutto incidente sabato scorso a Misano durante le qualifiche della Superstock 600 nell’ambito del Campionato Italiano Velocità. Perso il controllo della sua Yamaha R6, la caduta all’imbocco dell’ultima curva prima del rettilineo di arrivo è stata rovinosa. Sottoposta subito ad operazione chirurgica all’Ospedale Bufalini di Cesena, le notizie non sono buone: la frattura della dodicesima vertebra con lesione del midollo spinale ha purtroppo inciso sulla mobilità degli arti inferiori. Ancora una volta la giovane jesina – 27 anni – deve fare appello a tutta la sua grinta e determinazione per superare anche questo momento difficile con la certezza, quanto meno, di avere dalla sua un granitico popolo di amici e simpatizzanti che continua a fare il tifo per lei! Ecco come nel suo sito (aggiornato al 2011) descrive la sua passione. “Sono nel mondo delle corse da quando ero nel pancione della mia mamma, prima con mio babbo, poi con mio fratello, ma i miei genitori mi hanno fatto salire sulla moto, dopo tante insistenze, solo nel 2000. Avevo da poco compiuto 15 anni e mio babbo decise di farmi provare il 250 SP di mio fratello a Misano… ero eccitatissima. Siamo arrivati in pista, le mani cominciavano a sudarmi e l’adrenalina era salita alle stelle. Mi infilo la tuta di mio fratello e gli stivali di mio babbo, taglia 44. Ci navigo dentro, dato che porto il 38, ma non ci faccio caso. Salgo ed entro in pista: una giornata davvero indimenticabile”.
(17/6/2013) – Un anniversario che “si perde” nella notte dei tempi ma che non perde il suo valore: il 17 giugno di 90 anni fa un giovane e caparbio pilota di 25 anni vinceva la sua prima gara al Circuito del Savio. Si chiamava Enzo Ferrari. La sua storia è patrimonio collettivo: la visione folgorante, da bambino, di Felice Nazzaro e Vincenzo Lancia al Circuito di Bologna, il lavoro a Milano di collaudatore per