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MOLLY TAYLOR DA STAR ALLO SCOUTS RALLY SA

Molly Taylor con Seb Marshall
(14/5/2013) – Donne-pilota crescono: la rallista australiana Molly Taylor, attualmente impegnata nel Campionato Europeo, farà un’apparizione a sorpresa al rally Australiano, Scouts Rally SA il 24-26 maggio per il Ford Innate Motorsport Team. Fresca di gara dal Rally delle Azzorre, prova del Campionato Europeo Rally FIA (ERC) e pronta a correre al Rally Tour de Corse, che si tiene questo fine settimana, la Taylorvolerà in Adelaide lunedì 20 maggio, con il suo co-pilota ufficiale Seb Marshall. “Io amo il Rally South Australia e sono davvero entusiasta di avere l’opportunità di gareggiare. Ho sempre voluto tornare a guidare in Australia, ma è stato necessario che concentrassi tutti i miei sforzi in Europa. C’è una pausa nel nostro calendario ERC dopo la Corsica e così in accordo con United Business,  ho colto quest’occasione “. Sentite quale entusiasmo ha scatenato la notizia. Adrian Coppin della Ford Innate Motorsport: “Non vedo l’ora di avere Molly in squadra. Lei ha una quantità enorme di esperienza con la Ford Fiesta R2 e speriamo di capitalizzare questa esperienza durante l’evento Scouts per lavorare in vista del Rally d’Australia.” Il direttore della manifestazione, Ivar Stanelis:Avere Molly in gara per lo Scouts Rally SA è un colpaccio. Come unica pilota di rally australiana a tempo pieno ed a livello internazionale, Molly è molto conosciuta e rispettata nell’ambiente, ed avere la sua partecipazione  al nostro rally darà agli spettatori un bonus extra”. Sono in corso contatti tra la United Business, che gestisce la carriera  sportiva della Taylor ed il Ford Innate Motorsport Team per permettere alla australiana di Sidney la partecipazione al Rally d’Australia, 10° prova del Campionato Mondiale Rally che si disputerà a Coffs Harbour il 12-15 settembre: si vorrebbe far disputare la gara a Molly Taylor ed all’altro pilota ufficiale Adrian Coppin, in un serio tentativo da parte del team di vincere il WRC class 3. Carriera quasi obbligata per la bella Molly: la mamma è stata co-pilota del quattro volte campione australiano rally Neal Beates, poi diventato suo mentore. E’ stato tutto un crescendo, compresa la vendita dell’amato cavallo per finanziare l’attività. Poi, il trasferimento in Europa (è anche cittadina inglese) e tante soddisfazioni. Nel 2011 gare in sei round del WRC europei, tra cui Rally de Portugal, Rally d’Italia Sardegna, Rally di Finlandia, Rally Deutschland, Rally di Francia e Wales Rally GB dove vantò una vittoria di tappa. L’anno scorso, infine, ha gareggiato con la Citroen DS3 R3 per la United Business / BP Racing Team in selezionati eventi europei e WRC.

 

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BRANSON HOSTESS PER TONY FERNANDES!


(13/5/2013) – E finalmente Richard Branson ha onorato la “tremenda” scommessa persa con Tony Fernandes! Nel 2010 l’ex patron della Virgin aveva sfidato quello che invece è ancora il proprietario della Catheram (allora Lotus Team): chi al termine del campionato si fosse classificato dietro avrebbe volato un giorno su un areo del concorrente – entrambi posseggono una compagnia aerea, rispettivamente la Virgin Atlantic e la Air Asia – vestito da hostess, servendo di tutto punto i passeggeri, Tony in primis in questo caso! E così è stato, tre anni dopo, sul volo Perth – Kuala Lampur, per via di alcuni contrattempi che avevano impedito al miliardario inglese di mantenere fede alla parola data. Come si vede dalle foto (tratte dal sito www.virgin.com), il trucco e il servizio ci stavano tutti! E poi ci si è divertiti molto (e pensare che Fernandes lavorava per la Virgin ma poi ha preso la sua strada…). Inoltre, l’occasione è stata colta anche per una  raccolta di fondi di beneficenza a favore della Starlight Foundation, più di 300.000 dollari per loro.


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ALONSO DOUBLE FACE

Alonso festeggia la vittoria in Spagna accanto ai genitori

(13/5/2013) – E’ stato un week end davvero intenso per Fernando Alonso. Finalmente è riuscito a vincere a Barcellona, a casa sua, e come d’incanto il nervosismo si è tramutato in gioia, dimostrata sventolando nel giro d’onore la bandiera spagnola. Per questo è stato messo sotto inchiesta dai commissari FIA (!) reo di “aver raccolto un oggetto in pista”… Ma è solo l’ultimo episodio della movimentata trasferta spagnola. Fernando aveva cominciato spintonando un fotografo che intendeva immortalarlo con la sua ragazza Dasha e che ha sporto denuncia per la caduta e la rottura dell’apparecchio fotografico. Poi le qualifiche durante le quali l’asturiano non ha mancato di “punzecchiare” la squadra per aver “svelato” le novità portate per l’occasione. Il deludente responso della Q3 non aveva certo rasserenato gli animi: lui ha subito puntato l’indice sulla macchina, c’è chi dice sia lui ad aver sbagliato il giro decisivo. In gara è andato tutto bene, a parte quel principio di foratura che poteva davvero far precipitare tutto. Immaginate, dopo Sepang e il Barhain, se lo pneumatico posteriore destro fosse esploso, lontano dal box… Ma, come si dice, tutto è bene quel che finisce bene: “Ringrazio il supporto di tutti e la squadra per aver fatto un lavoro fantastico. Dopo una qualifica non facile tutto ha funzionato alla perfezione, partenza, strategie, pit-stop, gestione degli pneumatici. Da adesso in poi dobbiamo riuscire a mantenere un rendimento costante e guadagnare più punti possibile perché sappiamo bene di non essere i più veloci e per migliorare in molti stanno lavorando notte e giorno in pista e a Maranello”. E’ stato bello, alla fine, vederlo festeggiare sereno, con la squadra e accanto ai suoi genitori.
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MERCEDES, DALLE STELLE ALLE STALLE. Lauda: “Situazione gomme stupida!”


(13/5/2013) – C’è agitazione in casa Mercedes. Il GP di Spagna ha drammaticamente dimostrato che, così restando le cose, le due frecce d’argento possono sì furoreggiare in prova ma finire puntualmente nelle retrovie in gara. Il difetto strutturale che porta le monoposto di Stoccarda a “mangiare” letteralmente le gomme dopo pochi giri – pochi chilometri! – non è stato risolto dalla W04 e infatti, dopo aver occupato tutta la prima fila per la gioia di Dieter Zeitsche, Rosberg e Hamilton hanno solo potuto cercare di arrivare in fondo. Ma in che modo: Nico sesto, Lewis addirittura dodicesimo! Non va. E ora arriva Montecarlo: Costa e compagni annunciano l’arrivo di una nuova sospensione posteriore capace di risolvere il problema ma la questione è ormai esplosa. Lauda, da par suo, non va per il sottile: “La situazione pneumatici in F1 è assolutamente stupida!”, ha detto. A Barcellona, 83 cambi-gomme: non ha proprio tutti i torti ma forse nei panni di Ferrari e Lotus oggi sarebbe più cauto. Ross Brawn è più analitico, sebbene altrettanto preoccupato: “Un pomeriggio molto difficile ed il confronto tra la nostra competitività in qualifica e in gara è stata particolarmente deludente. Nico ha fatto un ottimo lavoro di gestione dei pneumatici per fare solo tre fermate e il livello di prestazioni ha mostrato quello che la nostra macchina è attualmente in grado di su piste come questa. Dobbiamo trovare la chiave del motivo per cui stiamo perdendo prestazioni la domenica pomeriggio e trovare le soluzioni giuste per migliorare”.  Sulla stessa linea Toto Wolff: “La gara di oggi ha mostrato un andamento simile a quello che abbiamo visto con la nostra squadra nelle ultime stagioni. Abbiamo una macchina veloce, ma funziona con gomme veramente dure. E ‘molto chiaro che non abbiamo ancora trovato il giusto compromesso tra la nostra prestazione del sabato e quella della domenica e che avremo bisogno di un sacco di duro lavoro”. Particolarmente deluso Hamilton, tra l’altro surclassato dal compagno di squadra (3 soste contro 4): “So che tutti al team stanno lavorando duramente e abbiamo bisogno di mantenerci positivi. Sono sicuro che capiremo il problema e dobbiamo continuare a spingere insieme per colmare il divario. Io cercherò di fare del mio meglio per aiutare e incoraggiare i ragazzi”. 
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SUPERBIKE, MONZA GIA’ DECISIVA PER MARCO MELANDRI


(11/5/2013) – “É stato un weekend terribile. Dobbiamo capire cosa non va e risolvere il problema, ora il mio obiettivo è di ritrovare il piacere di andare in moto, lottare per il podio e tornare a vincere le gare“. Così Marco Melandri riassumeva il week end della SuperBike di Assen dove praticamente non ha preso parte alla gara, tanti sono stati i problemi che lo hanno afflitto. Domani si corre in casa, a Monza, e quanto fatto finora lascia ben sperare per il centauro ravennate della BMW che, pur essendo salito due volte sul podio – due terzi posti – in classifica generale è solo ottavo con 51 punti. Le Aprilia di Guintoli e Laverty stanno prendendo il largo e il suo compagno di team, l’inglese Chaz Davies, con la S1000 RR ha invece già vinto due gare ed è terzo con 83 punti. Sul veloce circuito brianzolo, Melandri, in attesa della Super Pole, conduce le danze: con il tempo di 1’42.883 del primo turno di qualifiche è davanti a Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike) e Sylvain Guintoli, il francese di casa Aprilia autore di una velocità di punta di 333,6 km/h. Da ricordare che il week end di Carlos Checa si è chiuso in anticipo dopo il peggioramento delle condizioni della spalla sinistra, e la spettacolare caduta alla curva 10 di Chaz Davies, la cui S1000 RR ne è uscita quasi disintegrata. Dunque, grande attesa per quanto riuscirà a fare Marco che non può lasciarsi sfuggire l’occasione per riavvicinare i primi. Lui sembra fiducioso: “Monza è una pista che mi piace molto perchè è unica nel suo genere e con l’asciutto è affascinante. Con il bagnato, invece, non va molto d’accordo con le moto. Speriamo bene per il meteo. Fisicamente sono soddisfatto, sto continuando la preparazione. Monza per fortuna non è una pista molto fisica e con la spalla non dovrei avere problemi, anche perchè ci sono poche curve. Proprio da quelle curve sarà importante uscire molto bene per sfruttare al massimo il rettilineo successivo. Purtroppo in quel frangente io non sono completamente a mio agio, ma sono molto fiducioso per la gara, complessivamente, infatti, siamo messi abbastanza bene, specialmente per quanto riguarda il motore“.
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IL GRANDE GIRO LAMBORGHINI 50° ANNIVERSARIO. In serata a Bologna

Le Lamborghini al parc fermè di Piazza Castello a Milano

(10/5/2013)– Dopo la partenza da Piazza Castello a Milano, la tappa di Bobbio,  l’arrivo a Forte dei Marmi e, ieri, a Roma, passando per la Basedel 4° Stormo dell’Aeronautica Militare a Grosseto, questa mattina il Grande Giro Lamborghini 50° Anniversarioil più grande raduno di sempre della Casa del Toro – un convoglio lungo circa 4 km per un totale di 190.000 cavalli su strada – organizzato per celebrare i 50 anni dalla sua fondazione, è ripartito in direzione di Bologna, attraverso le città di Orvieto, Arezzo e San Giustino Valdarno, dove tutti i partecipanti sosteranno per il pranzo presso la Tenuta Il Borro. In serata le vetture arriveranno in centro Bologna, dove la città offrirà un benvenuto nella prestigiosa cornice di Palazzo Re Enzo. Domani in Piazza Maggiore si svolgerà il Concorso di Eleganza Lamborghini 50° Anniversario, che sarà aperto a tutte le auto storiche partecipanti al Giro – dalla prima 350 GT fino all’ultimo modello della Countach. L’11 maggio il tour si concluderà a Sant’Agata Bolognese, sede della Casa del Toro, dove si terrà la cena di gala celebrativa del 50° Anniversario Lamborghini.


Prendono parte all’iniziativa 350 auto (320 gli iscritti e circa 30 le courtesy car per stampa e ospiti), con relativi pilota e co-pilota, per un totale di 700 persone. La rappresentanza di partecipanti al Grande Giro Lamborghini più corposa è quella proveniente dal Regno Unito, con 71 macchine. Seguono Italia, Germania e Svizzera – con oltre 30 auto ciascuna. A queste si aggiungono 21 auto targate USA e 17 cinesi. Gli altri Paesi rappresentati sono: Australia, Austria, Belgio, Canada, Francia, Hong Kong, Indonesia, Irlanda, Giappone, Kuwait, Libano, Liechtenstein, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, Principato di Monaco, Singapore, Corea del Sud, Taiwan, Olanda, Tunisia, Ucraina. Il conducente più giovane rappresenta la classe 1991 ed è arrivato dal Kuwait, mentre il più anziano ha 75 anni ed è di nazionalità francese. Tra le automobili storiche della Casa del Toro, che seguiranno il percorso, sono iscritte 3 350GT, 5 400 GT, 17 Miura, 8 Espada, 2 Jarama, 6 Urraco, 15 Countach, 1 LM 002, 21 Diablo, 36 Murcielago. Il numero record di auto iscritte spetta invece alla Gallardo, il modello Lamborghini di maggior successo di sempre, con 123 vetture registrate tra i partecipanti. 
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GP SPAGNA: SET PIRELLI SUPPLEMENTARE PER LE LIBERE


(10/5/2013) – Inutile illudersi: anche nel GP di Spagna che comincia ufficialmente oggi con le prove libere (sessioni alle 10 e alle 14 ora italiana), gli pneumatici saranno decisivi. Cosa mette sul piatto barcellonese la Pirelli? Ai team verranno forniti P Zero Orange hard e P Zero White medium. Ma ci sono due novità che spiega Paul Hembery: “In Spagna portiamo una variazione della nostra mescola dura, più vicina alle caratteristiche dello pneumatico 2012. Questo nuovo pneumatico presenta una più ampia finestra di esercizio, in termini di temperatura – anche se offre prestazioni meno spinte – e dovrebbe permettere alle squadre di prevedere una più ampia varietà di strategie di gara rispetto a prima, in combinazione con le altre mescole. Abbiamo preso questa decisione dopo aver esaminato i dati delle prime quattro gare, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente lo spettacolo. Inoltre, solo per le prove libere, forniremo un set supplementare di pneumatici speciali a mescola dura. Speriamo così di incoraggiare le squadre a completare l’intera sessione, in particolare la prima mezz’ora, quando in pista scendono i giovani piloti, e dare così ai tifosi lo spettacolo che meritano”. Approva quest’ultima scelta Jean Alesi, uomo immagine della Pirelli: “L’introduzione di un ulteriore set di gomme per le prove libere è una mossa molto intelligente; è davvero spiacevole per lo sport avere le vetture parcheggiate in garage per molto tempo. Sarà poi interessante vedere l’effetto che la nuova mescola dura avrà sulla gara. Nel complesso le squadre dovrebbero essere molto preparate, in quanto hanno molti di dati raccolti nei precedenti test su questo circuito: la grande domanda è quanti di questi dati saranno ancora utili, poichè le temperature ambientali e di pista sono cambiate enormemente rispetto ai test”. La Pirelli prevede, come lo scorso anno, la preferenza per una strategia a tre pit stop.

La pista di 4.655 chilometri presenta 16 curve, per lo più a destra, che sollecitano particolarmente lo pneumatico anteriore sinistro. Lo scorso anno scesero in pista mescole hard e soft – ma gli pneumatici di quest’anno sono generalmente più morbidi dei loro corrispettivi del 2012, quindi la media di quest’anno equivale sostanzialmente alla morbida della scorsa stagione. Nella passata edizione del Gp di Barcellona, i primi cinque piloti scelsero una strategia a tre soste, e tutti partirono con gomme  morbide. Il pilota meglio classificato con due soste arrivò ottavo, dopo essere partito ultimo.

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ANCHE FREDDIE SPENCER ALL’ASIMOTOSHOW

Freddie Spencer e Phil Read

(10/5/2013) – Inizia questa mattina sul circuito Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari, in provincia di Parma, la 12° edizione di ASIMOTOSHOW,  il grande raduno di moto storiche  che coinvolgerà 600 centauri ed oltre 1000 motocicli che saranno esposti sul paddock e scenderanno in pista per ben quattro volte, tra oggi e domenica 12, divisi nelle singole categorie per età. L’ingresso sarà libero per il pubblicoche potrà visitare le esposizioni di Harley Davidson, Velocette, Bimota , Benelli, Tomos, Perugina, Rudge & Phyton, Gilera, Laverda, Ariel, MV Agusta, Parilla ecc. ci sarà inoltre la presentazione della nuova Honda CB 1100 erede della fantastica CB 750 degli anni ’70. Importanti i gruppi di moto: tra questi, le 30 moto francesi dai primordi al 1970, – il Team Stefan Friedl – I Team dei Sidecar – le moto da corsa dell’Amicale Spirit of Speed. Da segnalare anche la Rievocazione del Circuito del Lario e una mostra di moto e immagini per commemorare Renzo Pasolini e Jarno Saarinen periti 40 anni nel tremendo incidente di Monza, con sfilata di Aermacchi e Yamaha dell’epoca. Domenica 12, alle 13.00, la Parata dei Campioni chiuderà la manifestazione con in pista 6 Campioni del Mondo Read, Spencer, Lavado, Lucchinelli, Bianchi, Lazzarini e altri 30 campioni titolari di trofei europei e nazionali provenienti da tutta Europa. Anche le donne saranno protagoniste: ad ASIMOTOSHOW infatti ritorna la parigina Sophie Smith, giornalista e presentatrice televisiva. Sophie che porta a Varano una originale Seeley G50 ex Woodman. Sophie vanta un fan club anche in Italia. Il nostro Paese sarà rappresentato da Nadia Rossi campionessa nazionale sidecar nel 2004, 2005 e 2007, passeggera del pluricampione europeo Walter Galbiati.

Ci sarà anche Sophie Smith


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INTERVISTA A STEFANO MODENA: “ERO AFFAMATO DI VITTORIE”. Domenica l’ex pilota di F.1 compie 50 anni

Stefano Modena oggi

(9/5/2013)Domenica prossima Stefano Modena compie 50 anni. Un bel traguardo anche questo, per l’ex pilota di Formula 1 (tra il 1987 e il 1992) di San Prospero, in provincia di Modena, che seppe conquistarsi il rispetto di Ayrton Senna e la considerazione di Enzo Ferrari. La sua, tutto sommato, è stata una carriera rapida nella massima formula ma impreziosita da perle che nessun appassionato dimentica e che hanno fatto sognare chi parteggiava per i piloti italiani e non (solo) per la Ferrari. Da alcuni anni, con la consueta efficacia, è addetto allo sviluppo e collaudo degli pneumatici Bridgestone presso il Centro Tecnico di Aprilia, oltre che coinvolto nel settore Marketing ed Eventi della grande Casa giapponese.
Stefano, hai cominciato con i kart ma hai sempre detto di non essere un appassionato di automobilismo bensì di prediligere in generale la competizione, il challenge. Considerando i rischi insiti nel motorismo, perché allora non hai pensato, per dire, alla pallavolo?
I motori erano la grande passione di mio padre. Lui se ne intendeva davvero, era molto tecnico, veramente capace. Da ragazzino, mi portava a girare sui kart e, crescendo, la passione è aumentata perché era piacevole, divertente. Poi, quando si corre, si impara ad evitare i rischi. Ma confermo che per me l’automobilismo è stato passione per la sfida e l’auto rappresenta solo un confortevole mezzo di trasporto.
Qual è stata la tua pista kartistica di riferimento agli albori della carriera?
Soprattutto la pista di San Pancrazio di Parma. La conoscevo bene: era molto utile a livello di preparazione del telaio e meno in fatto di guida. Ci voleva soprattutto motore. Un bellissimo impianto e una pista molto tecnica, dove si imparava molto, era invece la Pistad’Oro di Roma: chi andava forte lì, andava forte un po’ dappertutto.
Che tipo di pilota è stato Stefano Modena? Un talento puro, uno molto veloce, un pilota con buone doti di collaudatore?
Non penso, in tutta sincerità, di essere stato uno dei migliori piloti in circolazione. A livello di velocità pura e di preparazione meccanica ci sono stati certamente altri più bravi di me, più caparbi. Io avevo una mentalità particolare: non ho mai pensato in grande. Mi concentravo molto su quello che avevo in mano in quel momento e sulla singola gara. Non pensavo alla classifica finale ma solo a vincere. Ero affamato di vittorie perché il mio pensiero fisso era: “Se vinco vado avanti”.
                                                                                                                                         
Sei uno dei pochi italiani ad aver conquistato l’attenzione di Enzo Ferrari. Ad un certo punto sei stato molto vicino ad approdare a Maranello: perché non si è arrivati al dunque?
Mah, forse è stato un bene. Sai, io dico che i successi più belli sono quelli che arrivano in squadre competitive e preparate, anche piccole ma al top. All’epoca (fine anni ’80), la Ferrari, senza voler offendere, era una squadra un po’ sbandata. Non c’era una guida salda come quella, anni dopo, di Jean Todt e di Ross Brawn. E se non si è ben supportati è difficile emergere. Sono sicuro: per me sarebbe stato un disastro, una catastrofe.
Hai esordito alla Brabham-Bmw nell’ultimo GP del 1987, poi un anno alla Eurobrun e di nuovo alla Brabham-Judd per due anni, 1989-1990. Bellissimo quel terzo posto a Montecarlo nel 1989. Lì sul podio, accanto a due mostri sacri come Senna e Prost, cosa pensavi, quale futuro vedevi dischiudersi davanti a te?
Mi sentivo realizzato, fiducioso. Vedevo prospettive di successo sicuro. Quell’anno fu fantastico, il primo con una squadra di medio livello ma di enorme professionalità. Da loro e anche dal mio compagno di squadra con più esperienza, Martin Brundle, ho imparato tantissimo. E’ stato forse il periodo più bello di crescita personale.
 

Sul podio, terzo a Montecarlo nel 1989

Nel 1991 sei passato alla Tyrrell con motore Honda e tutti ricordiamo in particolare il secondo posto in Canada e la prima fila di Montecarlo dietro il solo Senna che in gara hai pressato finché non ti è esploso il motore.
Quell’anno c’era da aspettarsi di più. La squadra aveva un buon potenziale ma se non è esploso è anche per colpa mia. Il fatto è che avevo lasciato la Brabham, una squadra affiatata e professionale e la Tyrrell era diversa. Poi, dopo tre gare il progettista Postlethwaite ci lasciò e così fecero altri tecnici. La macchina non era bilanciata a livello aerodinamico e il motore Honda che ci veniva fornito non era certo quello con le specifiche in uso alla Mc Laren. Quando ci si rese conto che c’era da soffrire, la squadra tirò un po’ i remi in barca e forse io stesso non fui all’altezza della situazione.

Alla Tyrrell nel 1991
In quell’anno, a Spa esordì molto bene un giovanotto tedesco non troppo conosciuto di nome Michael Schumacher. Visto da vicino, pensavi che sarebbe diventato un campionissimo?

Per me non fu una sorpresa. Mio padre, che continuava a seguire il mondo del kart, mi informava dei talenti che vedeva affacciarsi sulle piste. I suoi occhi guardavano per me. Schumacher era uno di quelli. Poi ricordo di aver parlato di lui con uomini Mercedes. Michael aveva una mentalità vincente.
                                                                                                                                         
Con Senna hai battagliato fin dai kart, pensi che senza l’incidente avrebbe vinto un altro mondiale?
Sicuramente sì, anche in quel tragico 1994. La Williamsstava crescendo e poi Senna arrivava da tanti anni in Mc Laren, un team perfetto, con una certa metodologia. Per lui era molto difficile entrare in un nuovo gruppo di lavoro, trovare punti di riferimento. In quei casi occorre capire se trainare la squadra o adattarsi. Quel momento di difficoltà stava passando, ma poi…
Alla Jordan Yamaha nel 1992
Tornando a te, nel 1992 sei passato alla Jordan molto menomata dalle bizze del motore Yamaha. Ma perché è stato l’ultimo anno in F.1 per un pilota che aveva dimostrato di avere dei numeri? Non c’era proprio nessun’altra possibilità?
Il talento non basta. In F.1, se non si hanno risultati e soldi – e io non ne ho mai portati –  si viene eliminati molto presto. Fu una grossa delusione, ma non c’era più alcuna possibilità di continuare.
C’è un pilota nel quale ti rivedi o che attira la tua simpatia?
Non seguo molto le corse né leggo riviste specializzate. Ogni tanto guardo in tv la F.1 o qualche gara americana. Oggi è difficile riconoscere un talento in F.1 ma mi sembra che il francese Vergne abbia buone capacità. Poi mi piace Hamilton che andava forte già sui kart e che può somigliarmi per quella sua caparbia voglia di vincere ogni gara, con qualsiasi monoposto abbia tra le mani. Quando correvo io, il pilota contava al 40%, che poteva diventare 50-60% su taluni circuiti. Oggi la macchina è fondamentale anche se non posso dire di avere certezze perché non conosco le vetture.
Risiedi da anni a Roma, ma mantieni contatti con la tua Modena?
Certo, torno spesso a San Prospero. Papà non c’è più, ma ci sono mia madre, una sorella, un fratello e tanti amici. Lì mangio cose straordinarie. E’ la mia terra e rimane nel mio cuore.
Un ultima domanda. Quando hai vinto il titolo di F.3000, nel 1987, partecipava a quel campionato anche Gabriele Tarquini che oggi ha un anno più di te e corre ancora per la Honda ufficiale nel Mondiale Turismo. Non hai qualche rimpianto per essere uscito dal giro troppo presto?
Guarda, l’unico rimpianto che ho è quello di non aver vinto in F.1. Questo mi dispiace perché in altre categorie ho sempre vinto. Come ti ho detto, mi interessava vincere le gare ma quando la motivazione è un po’ calata anche la passione per il challenge è scemata.
Buon Compleanno, Stefano!

Con la Brabham l’esordio in F.1 e due anni 1989-1990
Buona l’esperienza alla EuroBrun nel 1988

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MONTEZEMOLO: “SOGNO UN EX OPERAIO AL MIO POSTO”. Quest’anno 250 nuove assunzioni alla Ferrari


(9/5/2013) Luca Cordero di Montezemolo adora simili contesti ed infatti è stato il mattatore dell’evento “Formula Ferrari” riservato alla stampa: più di 250 giornalisti, provenienti da 34 paesi diversi, hanno visitato ieri la Fabbrica Ferraria Maranello. Si è tenuta poi la conferenza stampa, su sedie di design in cartone riciclato, tanto per sottolineare l’occhio di riguardo di Ferrari in tema di sostenibilità. “Il nostro spirito di squadra, la nostra passione, la nostra tecnologia estrema e la nostra esclusività”: queste le quattro aree strategiche sulle quali il Presidentissimo ha annunciato di voler basare i suoi piani futuri. I piani si basano anche sui numeri e quelli, alla Ferrari, non mancano. Nel primo trimestre 2013 si è registrato un totale di 1.798 vetture stradali vendute, escludendo le prevendite de LaFerrari, per un incremento del 4% rispetto al primo trimestre del 2012. Anche i ricavi sono aumentati fino a 551€, un aumento del 8%. L’utile della gestione ordinaria è salito al 42% raggiungendo 80,5 milioni di euro con un profitto netto superiore del 36,5% con 54,7 milioni di euro. Il Presidente ha anche dichiarato l’intenzione di non voler aumentare il numero di Ferrari stradali prodotte nel 2013, che sarà inferiore alle 7000. “Voglio che Ferrari resti esclusiva” – ha spiegato. “Una Ferrari è come una bellissima donna, deve valere la pena di farsi desiderare. Mi rifaccio a ciò che ho imparato da Enzo Ferrari: se produciamo meno non inonderemo il mercato e ciò renderà anche le nostre vetture usate più desiderabili”. Buone notizie anche sul fronte della forza lavoro (attualmente 2900 persone a livello internazionale): a Maranello si va in controtendenza ed infatti Montezemolo ha annunciato che quest’anno ci saranno 250 nuove assunzioni, con un aumento del 20% degli operai, oltre ad opportunità, nel prossimo triennio, per 100 operai di promozione a ruoli impiegatizi. “Il mio sogno – ha aggiunto – è quello di essere sostituito da qualcuno che sia cresciuto qui iniziando come operaio”. Altro investimento annunciato: 100 milioni da oggi al 2015 nell’ambiente di lavoro, che si sommano ai 4 milioni di euro già investiti ogni anno a favore dei dipendenti e delle loro famiglie. Montezemolo ha sottolineato che l’innovazione è una delle chiavi di volta del successo della Ferrari: nessuno dei modelli in gamma segue le stesse linee di design. Ognuno è unico, dai modelli 12 cilindri come la FF a quelli 8 cilindri come la California che è ancora il modello più venduto negli USA. Ha riassunto la gamma dicendo “Diverse Ferrari per diversi Ferraristi”. Il Presidente ha infine voluto inoltre spiegare che Ferrari è il brand più forte al mondo con 95 articoli del Cavallino Rampante venduti al mondo ogni minuto. Con una presenza internazionale in più di 61 paesi, ci sono attualmente 54 concessionari in USA, 27 inGreater China (un numero destinato ad aumentare), 101 in Europa, Medio Oriente e Asia (EMEA) e 17 nel Far East (anch’essi destinati ad aumentare). Il fatturato per area geografica più rilevante appartiene sicuramente alla regione EMEA con Far East e Greater Chiana che seguono con il 28%: l’obiettivo è riequilibrare la situazione entro il 2017, portando il mercato americano a raggiungere il 30% del fatturato entro il 2017.