Categorie
Senza categoria

FERRARI, ALLARME AFFIDABILITA’. In Barhain ha ceduto un componente meccanico del DRS

Pat Fry e Stefano Domenicali

(24/4/2013) – Rottura di un componente meccanico all’interno del sistema: per questo motivo in Bahrain Fernando Alonso non ha potuto quanto meno lottare – e sarebbe stato un bel vedere – con la Red Bull di Vettel. Un pezzo sostanzialmente da pochi euro che Enzo Ferrari avrebbe collocato nella leggendaria stanza dove raccoglieva quei semplici elementi rei però di far sfumare una vittoria. Alonso ha parlato di sfortuna ma sempre il Drake definiva la sfortuna “quanto non si è capaci di prevedere o impedire”. Ma ormai… Stefano Domenicali non ha dubbi, e d’altronde, cronometro alla mano, i dati lo confermano: “Il guasto al DRS ha impedito a Fernando, autore dell’ennesima grande prestazione, di lottare per la vittoria con Vettel”. Si tratta del primo problema riscontrato su questo dispositivo nell’arco dei tre anni in cui è stato utilizzato, precisano da Maranello al termine dell’analisi che ha rilanciato il tema dell’affidabilità complessiva. “Dobbiamo lavorare con rinnovata attenzione su questo fronte. – ha proseguito Domenicali – Così come sullo sviluppo della vettura e sulla comprensione del comportamento degli pneumatici, mai come quest’anno decisivi. In queste prime quattro gare della stagione non siamo riusciti a portare a casa, per vari motivi, tutti i punti che erano alla nostra portata. Per questo, il ritardo nelle due classifiche sembra essere abbastanza ampio, ma ciò non deve scoraggiarci, tutt’altro, anche perché abbiamo visto tante volte – sia a nostre spese, sia a nostro vantaggio – come le cose cambino in fretta. Crediamo nel nostro potenziale per giocarci le nostre carte nella lotta per i titoli iridati fino in fondo e lo abbiamo sin dall’inizio, cosa che non accadeva da tanto tempo. Nello stesso momento, dobbiamo essere consapevoli che, per riuscire a raggiungere i nostri obiettivi, dobbiamo essere perfetti, in ogni ambito”. L’appuntamento è col debutto europeo in Spagna, il 12 maggio: lì un po’ tutti sdoganeranno il primo step evolutivo della stagione e occorrerà essere al passo, affidabilità compresa.

Categorie
Senza categoria

LA MERCEDES SEMPRE SULLE ORME DI KUBICA

Kubica insieme a Toto Wolff: la stella Mercedes incombe…

(24/4/2013)Robert Kubica continua ad essere l’uomo dei desideri. Impegnato nel mondiale rally WRC-2 con la Citroen DS3 RRC, si viene a sapere che il rapporto con la Mercedesè tutt’altro che raffreddato. Il quotidiano tedesco Bild, infatti, ha rivelato come il polacco abbia effettuato almeno due settimane di test sul simulatore della monoposto di Formula 1 affidata a Hamilton e Rosberg. L’iniziativa ha fatto seguito al test Mercedes DTM effettuato a Valencia nel mese di gennaio, quando Robert era in predicato per tornare a correre in pista nell’importante campionato internazionale. I riscontri furono positivi ma Kubica, dopo breve riflessione, preferì impegnarsi negli amati rally. A lui, comunque, Mercedes, e in particolare il nuovo uomo forte Toto Wolff, non rinuncia a cuor leggero e, dopo non aver abbandonato Michael Schumacher appena nominato loro ambasciatore, sembra voler tenere in caldo quello che prima dell’incidente due anni or sono, era considerato un top driver della massima formula. La via del recupero per il pilota di Cracovia è ancora lunga ma evidentemente al momento non ci sono ragioni sufficienti per precludere inoppugnabilmente il ritorno in F.1. Intanto, Kubica è reduce dal Rally del Portogallo dove ha dovuto ritirarsi per un guasto idraulico che ha pregiudicato la funzionalità della speciale leva del cambio messa a punto per lui. “Per essere il mio primo rally su terra, penso di aver dimostrato un buon passo nelle fasi in cui non ho avuto alcun problema. Ho trovato un sacco di risposte alle domande che avevo un paio di giorni fa. Se dovessimo correre nuovamente il rally in poche settimane, sarei ovviamente meglio attrezzato.  La cosa più importante per me è quello di riuscire a correlare ciò che vedo in ricognizione con ciò che accade in gara. Il corso di questo fine settimana è stato tecnicamente molto impegnativo, ma sarà utile per i prossimi appuntamenti anche se già so che nessuno dei rally sarà facile …”
Categorie
Senza categoria

TAKUMA SATO ALLA CONQUISTA DELL’AMERICA


(24/4/2013) – Saluto con piacere la vittoria di Takuma Sato nella terza gara della IndyCar a Long Beach. E’ la prima volta che un giapponese si afferma in una prova della serie Indy e il suo primo pensiero è alla madre-Patria: “E’ una grande notizia per i giapponesi. – ha detto – Il Paese ha avuto un momento difficile dopo il terremoto quindi sono felice di dare a tutti una buona notizia, perché molto presto sarà il momento del Giappone”. Oltre i propri connazionali, Sato ha fatto felice il vecchio A.J. Foyt, il leader carismatico della squadra, vera icona dell’automobilismo statunitense, afflitto dal mal di schiena e quindi rimasto incollato alla televisione. Gli ha regalato la 44^ vittoria del team che porta il suo nome; su un tracciato stradale mancava addirittura dal 1978 (Silverstone). “Questa è per lui”, si è unito il figlio Larry, Team Principal. Tornando all’ex pilota di F.1 ormai 36enne, Takuma ha letteralmente dominato: “Una gara perfetta, Takuma è stato impeccabile e l’ha fatta sembrare troppo facile. Non ho mai visto una gara del genere”, ha detto ancora Foyt junior. Il suo miglior risultato negli Usa, finora, era stato il secondo posto di Edmonton l’anno scorso ma solo un errore all’ultimo giro aveva fatto svanire il sogno della 500 Migliadi Indianapolis. Ora è secondo in classifica ed è stato il terzo vincitore diverso in altrettante gare di campionato 2013: può giocarsela. Questo risultato darà sicuramente nuova linfa in Patria ai fautori di un ritorno in campo di piloti e case nipponiche. La Honda è già in lizza nel Mondiale turismo e sembra certo il ritorno in F.1 in qualità di motorista (Mc Laren?). Ultime voci danno per certo l’allestimento di un motore turbo Toyota (Williams?). Come sempre hanno fatto, i costruttori giapponesi chiederebbero l’utilizzo di un pilota connazionale. Kobayashi torna a sperare. E poi c’è da rispondere all’onda motoristica cinese…
Sato festeggia con Larry Foyt

Categorie
Senza categoria

ANDREA MONTERMINI, IL CAVALLINO SEMPRE NEL CUORE. Da domenica protagonista nel GT Open con la Ferrari 458 della Villorba Corse

(23/4/2013) Andrea Montermini, classe 1964. Classe di ferro. L’indomito pilota di Sassuolo sarà ancora tra i protagonisti del GT Open, la serie ideata e organizzata dalla spagnola GT SPORT di Jesus Pareja.  Scenderà in pista già da questo fine settimana al Paul Ricard, sulla Ferrari 458 GT2 della Villorba Corse che gli ha affiancato un altro pezzo da novanta dell’automobilismo tricolore, Luca Filippi. Il Cavallino è nel suo cuore: fu collaudatore della Rossa nel 1991, poi altre esperienze simili con Benetton, Tyrrell, Lola e in pista con Simtek, Pacific e Forti. Macchine scarse, però. Cercò fortuna in America nella F. Cart e in Imsa per trovare infine gloria con le GT: ha corso la 24 Ore di Le Mans e di Daytona, poi il Fia GT, infine le vittorie nel GT Italiano e nel GT Open. Questa mattina è ad Adria per lo shake down della macchina.
Andrea, da questo week end di nuovo in pista per…
Per stare davanti! Puntiamo al massimo risultato, non c’è dubbio. Il team, Raimondo Amodio, hanno fatto non pochi sacrifici: uno sforzo e un lavoro incredibili per essere competitivi, prendendo tra l’altro anche un pilota di tutto rispetto come Luca Filippi.

Appunto, Filippi: pensi gli si debba concedere un “periodo” di studio della categoria?
Non penso, Luca è molto forte e ha già esperienza di diverse gare del genere dove ha fatto bene. Semmai si dovrà lavorare sull’affiatamento, sull’amalgama con me e con la squadra. Insomma, prevedo un rodaggio minimo.

Tu conosci bene il campionato GT Open: come lo vedi quest’anno?
E’ un campionato ai massimi livelli. Ci sono diversi aspetti belli, anche se ne ricordo altri meno belli legati a certi punti del regolamento, ma il gioco degli handicap lo rende aperto ed estremamente competitivo. Quest’anno il parco macchine è di tutto rispetto e tra i piloti ci saranno Pantano, il brasiliano Luis Razia che ha perso la Marussia in F.1 per una questione di sponsor, e nel GT3 Gentleman un certo Magnussen.

A proposito di sponsor, il tuo compagno di squadra Filippi è uno di quelli che pur avendo titoli e meriti non ha trovato un volante nella massima formula. Cosa ne pensi?
Lui è un po’ la fotografia dell’attuale situazione economica. Ci sono Paesi che possono investire e che quindi portano avanti i propri piloti e poi l’Europa in un momento finanziariamente non florido. Senza aziende forti e senza sponsor adeguati non si va avanti e la nostra scuola ne soffre.

Valsecchi può costituire l’eccezione?
So che è considerato moltissimo dal suo Team. Se farà bene la sua parte avrà qualche opportunità ma questo dipende anche dal rendimento di Grosjean che comunque in Barhain è andato molto bene, salendo sul podio.


La Ferrari è uscita malconcia dalla gara di domenica scorsa in Barhain: fossi in Alonso come ti sentiresti?


Sicuramente molto deluso. Nessuno può dare più di tanto, oltre le potenzialità della macchina, e purtroppo per lui ha pagato salatissimo il difetto al DRS che specie su quella pista è troppo importante.  Peccato perché altrimenti sono sicuro avremmo visto una bella lotta con Vettel. Ma sono cose che succedono: le corse sono anche questo. C’è la sfortuna ma tutto è migliorabile e, individuato il difetto, servirà a migliorare le auto di tutti i giorni.
Hai visto il duello fratricida tra Button e Perez? E’ accettabile?
Ho visto e non sono assolutamente d’accordo con la gestione Mc Laren. In Ferrari non sarebbe successo. Io avrei chiarito parecchie cose: lì ci sono in ballo milioni di euro e gli interessi di squadra quindi la gara andava disputata in modo corretto. A maggior ragione poiché erano coinvolti due compagni di squadra. Certo è che non deve mai succedere di prendersi a ruotate in pieno rettilineo. Non accade nemmeno tra auto a ruote coperte!

Ha fatto bene la Ferraria riconfermare Massa?
Penso di sì. C’erano altri piloti disponibili ma alla Ferrari avevano il polso della situazione: Felipe ha avuto difficoltà, si è ripreso da un incidente molto brutto e l’anno scorso ha finito in crescendo. A Maranello avranno fatto le loro brave valutazioni, senza rischiare tentativi sul mercato piloti.

Insomma Andrea, ti piace questa F.1 tutta pit-stop?
Sì, a me piace perché con la possibilità di effettuare strategie diverse dà la possibilità di ben figurare anche a piloti e macchine non di primo piano.

Tu l’hai praticata poco: hai qualcosa da rimproverarti? Come ricordi l’esperienza di collaudatore Ferrari? Fin quando pensi di gareggiare?
Che dire: se avessi avuto altre macchine avrei potuto dimostrare qualcosa di diverso. Certo, le monoposto mi mancano ma l’esperienza in Ferrari rimane indimenticabile. Mi ha dato tanto sul piano umano e tecnico. Correrò fin quando avrò l’opportunità di essere competitivo: solo questo è il  limite che mi indurrà ad appendere il casco al chiodo.

Sei nato a Sassuolo: contento della promozione in Serie A della squadra di calcio?
Oddio, non seguo molto il calcio ma certamente mi fa piacere. Credo lo abbia proprio meritato.
Categorie
Senza categoria

MA ALONSO SI STA ROMPENDO LE SCATOLE?

(23/4/2014) – Prima del Gran Premio del Barhain Fernando Alonso ha professato ancora amore eterno alla Ferrari: “Chiuderò la carriera a Maranello”, ha detto. Durante la trasmissione “Parco Chiuso”, domenica sera su Rai Sport 2,  tra i commentatori della gara c’era il decano dei giornalisti della Formula 1 Pino Allievi. Sollecitato al riguardo, ha candidamente – ma le sue parole “pesano” sempre – affermato: “Sono cose che si dicono: se il mondiale finisse male, e non lo credo, certamente cambierebbe squadra”. Certamente? Sarà davvero così? Più drasticamente: Fernando si sta rompendo le scatole? E’ al quarto anno alla Rossa e, purtroppo, il Mondiale non è ancora arrivato (né tanto meno quello Costruttori, ma questo è un altro discorso) e lo spagnolo ha indubbiamente dovuto ingoiare qualche boccone amaro di troppo nei tre anni passati.  Ricordiamoli. 1) Il più indigesto rimane sicuramente il titolo 2010 sfumato per quattro punti all’ultima gara di Abu Dahbi, complice il terribile errore del muretto box. Per marcare stretto Webber venne anticipato il pit stop e Alonso si ritrovò intruppato e impossibilitato a superare (Petrov pare gli appaia ancora in sogno, pardon incubo) mentre Vettel si involava verso la vittoria della gara e del Mondiale. Pagò il povero Chris Dyer. 2) Molte aspettative nel 2011 con la Ferrari 150th Italia. Risultato: Red Bull imbattibile con i suoi possenti scarichi soffianti, una sola vittoria a Silverstone, sorpassone-umiliazione da cineteca subìto da Webber a Spa, quarto posto in classifica finale. Silurato il progettista Aldo Costa. 3) Macchina clamorosamente sbagliata nel 2012: inizio tutto in salita. Lui è grandissimo, recupera mettendoci autenticamente del suo ma proprio nel rush finale la F2012 perde competitività e Vettel fa tris per soli tre cocenti punti. Così è andata, ma Alonso non ha nulla da rimproverarsi? 

Categorie
Senza categoria

ADDIO A FRANCO GOZZI

(23/4/2013) – La notizia è davvero di pochi minuti fa: è morto Franco Gozzi, storico e fidatissimo braccio destro di Enzo Ferrari. Aveva 80 anni. Dopo la recente scomparsa del capo meccanico Giulio Borsari è un altro pezzo, preziosissimo, della storia Ferrari che consegna ai posteri le sue gesta e la sua figura. L’avevo personalmente sentito appena un mese fa, all’indomani del Gran Premio di Malesia, per chiedere lumi sulla strategia del muretto box Ferrari che aveva lasciato in pista col musetto danneggiato Alonso, poi finito fuori. Come sempre disponibilissimo, effettuò una disamina precisa degli eventi, senza indulgenze ma anche con un’ampia giustificazione dovuta alla concitazione del momento. Nè gli sfuggì il parallelismo tra il podio di Sepang, con Vettel e Webber vicini ma lontanissimi per la vicenda degli ordini box non rispettati, e quello di Imola 1982, con Villeneuve e Pironi ai ferri corti per un analogo episodio. Sono andato a trovarlo diverse volte, nella sua casa di Via Nardi a Modena. Per un giornalista ed un appassionato, era un imperdibile ed imprescindibile scrigno di ricordi, oltre che persona amabilissima. Custodiva foto, disegni, documenti e tanti ricordi che centellinava sapientemente. Era il più accreditato latore del Drake-pensiero. Un vero amico di tanti piloti. Rappresentava un mondo dei motori che non c’è più. Ci ha lasciato una figura fondamentale nella storia della Ferrari.lo ricorda il Presidente Luca di MontezemoloDi lui ricordo soprattutto le tante ore trascorse insieme a parlare di piloti ed automobili e gli sono grato per essermi stato vicino quando ero un giovane direttore sportivo della Scuderia”. Toccante anche il pensiero di Piero Ferrari: “Ho passato con Franco tanti anni insieme. Dal 1965, anno in cui entrai a lavorare in azienda, fino a quando lui non ne è uscito. Un periodo lungo quasi una vita, che mi ha permesso di conoscerlo ed apprezzarlo in profondità, sotto ogni punto di vista, umano e professionale. La sua dote più grande era quella di riuscire a non arrabbiarsi mai: aveva sempre la battuta pronta, anche dopo qualche proverbiale strigliata di mio padre”.


Categorie
Senza categoria

SCOPPIA LA “GRANA” PEREZ ALLA MC LAREN. Button avvisa: “Deve calmarsi”


(22/4/2013) – Dopo il gelo in casa Red Bull tra Vettel e Webber  (vedi ordine box disatteso dal campione del mondo in Malesia) e i musi lunghi tra Hamilton e Rosberg (Lewis “blindato” davanti al tedesco sempre in Malesia), ecco un’altra coppia dello stesso team – la Mc Laren –  che scoppia. In Barhain tutti abbiamo visto come se le siano date di santa ragione Perez (più “scalmanato”) e Button. Durante le fasi concitate dei due momenti ravvicinati del terzo tipo, i cosiddetti compagni di squadra non si sono risparmiati ruotate e gomitate, con pezzi di carrozzeria che saltavano e vetture costrette ad escursioni fuori pista. Se ieri, al termine della contesa, i protagonisti hanno fatto prevalere i fair play, oggi, a freddo, emergono i distinguo. Button, del Club dei 200 Gp e 10 anni più “anziano” del giovane messicano, alla Bbc ha voluto chiarire:
Fare a ruotate a 300 all’ora non è qualcosa che facciamo normalmente in Formula 1, quindi è una cosa nuova per me. Forse questo è il modo di correre adesso, non lo so. Ma non è il modo in cui io voglio correre. Credo che dovremo fare una chiacchierata perché questo è pericoloso. La cosa buona è che ha ottenuto alcuni buoni punti per la squadra, ma così potrebbe accadere qualcosa di grave. Deve calmarsi. Lui è molto veloce e ha fatto un ottimo lavoro, ma alcune manovre sono inutili ed è un problema quando si fanno a quelle velocità”. Non poteva essere più chiaro anche se Whitmarsh & C., almeno pubblicamente, sembrano non raccogliere. “Hanno passato gran parte del pomeriggio in maniera ravvicinata ma queste sono le corse. Sia Jenson e Checo sono veloci, forti e affamati di successo e questo è esattamente come dovrebbe essere. Si chiama racing, e noi di Vodafone McLaren Mercedes lo consentiamo sempre. E’ tutto, per questo sport. Detto questo, è probabilmente giusto dire che Checo è stato un po’ troppo combattivo con Jenson e penso che lui lo sappia”. Perez, effettivamente, è arrivato molto, molto carico a questo GP: dopo la Cina cominciavano a circolare troppe critiche a suo riguardo, tipo: “non è adatto ad un top team” oppure “non dà nessun apporto tecnico”. Non per niente, a fine gara, ha confessato “c’è stato un sacco di adrenalina”. Ma non sembrava scosso per questo…
Categorie
Senza categoria

MATRIGNA RAI E LA TELECRONACA MOLTO DIFFERITA

(22/4/2013) – Anche questa volta quei buontemponi della Rai hanno fatto di tutto per far disamorare gli appassionati di Formula 1. La molto-differita del Gran Premio del Barhain è andata infatti in onda ieri solo a partire dalle ore 21.00. L’accordo con Sky, detentrice dei diritti, prevede che la trasmissione sui canali della rete di Stato possa avvenire non prima di tre ore dalla conclusione della gara… Alla Rai, nonostante la messe di canali digitali a loro disposizione, hanno pensato bene di far attendere i tifosi sei ore e – questa l’ideona – addirittura di mettere il Gran Premio in concorrenza con la MotoGp in America, trasmessa alla stessa ora in diretta su Italia1. Dei veri geni: molti non avranno fatto altro che alternare la visione dell’uno (ormai decotto) e dell’altro (che offriva lo spettacolare duello tra Marquez e Pedrosa). Il sito cinetvmania.it riporta il seguente responso: la differita del GP del Bahrain ha catturato l’attenzione di 2.469.000 spettatori, 8,36% di share; la gara della MotoGp sul circuito di Austin ha invece goduto dell’attenzione di 3.420.000 telespettatori, 11,22% di share. Dunque F.1 sconfitta e, comunque, ben lontana dall’audience dell’anno scorso. La telecronaca di mamma, ormai matrigna Rai ha pure omesso l’intervista dei piloti sul podio… A questo punto, chi volesse esporre le sue doverose rimostranze è bene che lo faccia alla mail: motori.raisport@rai.it . Quando è troppo, è troppo!

Categorie
Senza categoria

ZAIN SULLE PANCE DELLA MC LAREN

(22/4/2013) – In Barhain si è vista una novità sulle fiancate delle Mc Laren, sponsorizzate per l’occasione da Zain: si tratta dell’azienda di telecomunicazioni leader in Medio Oriente e Africa (è presente in 8 Paesi). E’ stato il primo operatore di telefonia mobile in Kuwait, dove è nata nel 1983, e dal 2003 hainiziato una strategia di rapida espansione. In origine MCT (Mobile Telecommunications Company), ha poi adottato il marchio Zain e nel 2008 è diventato il quarto operatore di telefonìa mobile più grande al mondo in termini di presenza geografica. Oggi conta 6000 dipendenti e una base di 42,7 milioni di clienti attivi al 31 dicembre scorso. Il maggiore azionista è la Kuwait Investment Authority con una quota del 24,6%. E’ partecipata anche da Vodafone che ha “concesso” le pance delle monoposto inglesi anche in virtù del contemporaneo lancio in Barhain della tecnologia 4G Lte. 
Categorie
Senza categoria

TUTTO NERO PER LA ROSSA IN BARHAIN

(21/4/2013) – La Ferrari è la vera sconfitta del Gran Premio del Bahrain: solo ottavo Alonso, addirittura 15° Massa. Dopo aver malamente sprecato il GP di Malesia è finita alle ortiche anche la quarta gara del mondiale che, dopo la vittoria in panciolle di Vettel, vede il tedesco rifilare ben 30 lunghezze allo spagnolo e dieci a Raikkonen (secondo in gara e in classifica). Un ritardo già grave. Ma cosa è successo? Di tutto e di più: quattro soste cadauno per i due piloti del Cavallino. Alonso, dopo aver costruito delle qualifiche di tutto rispetto, si è ritrovato in gara col DRS bloccato (analogo problema toccò a Michael Schumacher): il difetto andrà indagato a dovere. Non ha potuto che rincorrere gli avversari arrivando alla fine in scia a Webber (solo 7° l’australiano con una Red Bull oggi stratosferica almeno nelle mani del compagno…). “Sono certo – ha detto l’asturiano – che senza i problemi occorsi a me e Felipe saremmo finiti davanti perché la macchina risponde molto bene, è la migliore degli ultimi quattro anni, ma sappiamo che per fare una buona gara occorre il concorso di diversi fattori, tra cui anche la fortuna. Speriamo di poter pareggiare il conto con questa incognita molto presto, magari già a Barcellona, la mia gara di casa. Lì è ancora più importante fare una buona qualifica perché non è facile superare e partire davanti sarà fondamentale”. Massa, dopo aver danneggiato in un contatto con Sutil l’ala anteriore, ha dovuto vedersela con due forature (era partito con le dure). “All’inizio ho sofferto un po’ di sottosterzo ma non credo sia stata quella la causa dei miei problemi, mentre è ancora da verificare cosa sia successo ai miei pneumatici per cedere in quel modo. Nel primo caso probabilmente si è trattato di una delaminazione della gomma posteriore destra e nel secondo forse di una foratura“, ha detto il brasiliano che si è classificato mestamente in fondo al plotone. Insomma, un non-gran premio per la Ferrari, uno spreco assoluto. 
Ecco l’ordine di arrivo:


1. Vettel Red Bull-Renault 1h36:26.945s
2. Raikkonen Lotus-Renault + 9.1s
3. Grosjean Lotus-Renault + 19.5s
4. Di Resta Force India-Mercedes + 21.7s
5. Hamilton Mercedes + 35.2s
6. Perez McLaren-Mercedes + 35.9s
7. Webber Red Bull-Renault + 37.2s
8. Alonso Ferrari + 37.5s
9. Rosberg Mercedes + 41.1s
10. Button McLaren-Mercedes + 46.6s
11. Maldonado Williams-Renault + 1m06.4s
12. Hulkenberg Sauber-Ferrari + 1m12.9s
13. Sutil Force India-Mercedes + 1m16.7s
14. Bottas Williams-Renault + 1m21.5s
15. Massa Ferrari + 1m26.3s
16. Ricciardo Toro Rosso-Ferrari + 1 giro
17. Pic Caterham-Renault + 1 giro
18. Gutierrez Sauber-Ferrari + 1 giro
19. Bianchi Marussia-Cosworth + 1 giro
20. Chilton Marussia-Cosworth + 1 giro
21. Van der Garde Caterham-Renault + 2 giri