(24/4/2013) – Saluto con piacere la vittoria di Takuma Sato nella terza gara della IndyCar a Long Beach. E’ la prima volta che un giapponese si afferma in una prova della serie Indy e il suo primo pensiero è alla madre-Patria: “E’ una grande notizia per i giapponesi. – ha detto – Il Paese ha avuto un momento difficile dopo il terremoto quindi sono felice di dare a tutti una buona notizia, perché molto presto sarà il momento del Giappone”. Oltre i propri connazionali, Sato ha fatto felice il vecchio A.J. Foyt, il leader carismatico della squadra, vera icona dell’automobilismo statunitense, afflitto dal mal di schiena e quindi rimasto incollato alla televisione. Gli ha regalato la 44^ vittoria del team che porta il suo nome; su un tracciato stradale mancava addirittura dal 1978 (Silverstone). “Questa è per lui”, si è unito il figlio Larry, Team Principal. Tornando all’ex pilota di F.1 ormai 36enne, Takuma ha letteralmente dominato: “Una gara perfetta, Takuma è stato impeccabile e l’ha fatta sembrare troppo facile. Non ho mai visto una gara del genere”, ha detto ancora Foyt junior. Il suo miglior risultato negli Usa, finora, era stato il secondo posto di Edmonton l’anno scorso ma solo un errore all’ultimo giro aveva fatto svanire il sogno della 500 Miglia di Indianapolis. Ora è secondo in classifica ed è stato il terzo vincitore diverso in altrettante gare di campionato 2013: può giocarsela. Questo risultato darà sicuramente nuova linfa in Patria ai fautori di un ritorno in campo di piloti e case nipponiche. La Honda è già in lizza nel Mondiale turismo e sembra certo il ritorno in F.1 in qualità di motorista (Mc Laren?). Ultime voci danno per certo l’allestimento di un motore turbo Toyota (Williams?). Come sempre hanno fatto, i costruttori giapponesi chiederebbero l’utilizzo di un pilota connazionale. Kobayashi torna a sperare. E poi c’è da rispondere all’onda motoristica cinese…
![]() |
Sato festeggia con Larry Foyt |