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BARRICHELLO, E’ DURA LA STOCK CAR BRASILIANA


(30/4/2013) – Come va Rubens Barrichello? L’ex ferrarista, ex Williams è impegnato quest’anno nelle stock car brasiliane con la Chevrolet – l’avversaria unica è la Peugeot – ma dopo tre prove sono solo tre i punticini racimolati dal pilota di San Paolo che veleggia verso i 41 anni. Tanto per capire, in testa c’è il pilota ufficiale Red Bull Daniel Serra: due vittorie e 65 punti, seguito dall’idolo Cacà Bueno e da Ricardo Mauricio con 56 punti. Nel seguitissimo campionato carioca militano atri piloti ben conosciuti anche al pubblico europeo: Ricardo Zonta, Luciano Burti, Tuka Rocha, Rodrigo e Ricardo Sperafico. Rubens cerca di (ri)trovare una dimensione dopo l’addio forzato alla F.1 e la non felice partecipazione alla Indycar l’anno scorso. Nell’ultima prova sul circuito di Taruma, l’auto del team Full Time Sport Medley ha lamentato grossi guai in prova costringendo Barrichello ad una partenza in fondo al plotone. La rimonta c’è stata ma evidentemente le cose non vanno. “E’ stato un fine settimana difficile – dice il recordman delle presenze nella massima formula – ma ne stiamo parlando e lavoreremo per accertare alcune cose. Abbiamo una nuova prova tra due settimane (19 maggio Salvador, ndb) e la possibilità di essere ancora competitivi“. Nel frattempo, a partire dal GP del Barhain, è diventato commentatore ufficiale dei Gp di F1 per la TV Globo: è un mondo dal quale non riesce proprio a staccarsi…

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ANNIVERSARY / 1 MAGGIO 1983. TAMBAY ESALTA IMOLA NEL NOME DI GILLES


(30/4/2013) – Per i tifosi ferraristi resterà senza dubbio una delle vittorie più belle e coinvolgenti della storia: quella che Patrick Tambay colse l’1 maggio del 1983, trent’anni fa, a Imola. La pista di casa. Ma a renderla unica non fu, solo, l’atmosfera speciale che il tracciato del Santerno regalava vicendevolmente a piloti e fun della Rossa. Quel giorno si poteva registrare ancora forte la “febbre Villeneuve”, il canadese l’anno prima scomparso tragicamente a Zolder. Alla Ferrari, così duramente colpita anche per via dell’incidente a Pironi, era grande la voglia di far suo il mondiale sfuggito per poco, nonostante tutto, nel 1982. Il Drake aveva portato in squadra Arnoux e confermato il parigino già votato alla causa del Cavallino nel dopo-Villeneneuve (sua la vittoria a Hockenheim nel week end dell’incidente di Pironi). Il Gran Premio di S. Marino era il terzo appuntamento della stagione: la 126 C2/B era macchina competitiva – in attesa della C3 che arriverà in Inghilterra – ma occorreva una vittoria per non perdere terreno da Piquet su Brabham e Prost su Renault. Una vittoria nel segno di Villeneuve. L’amatissimo pilota fu ricordato in tanti modi in quei giorni e Tambay ne fu colpito. La sua Rossa portava il mitico numero 27. Il giorno della gara, uno striscione recava un incitamento imperioso: “Tambay vendica Gilles”. 
Sulla griglia, davanti alla sua posizione, venne disegnata una bandiera canadese. Patrick pianse a lungo davanti a queste intatte esternazioni di attaccamento e affetto. Ricordiamo che lui fu buon amico di Gilles che ospitò a Montecarlo, con la famiglia, quando fu costretto a fare le valigie in fretta e furia per rispondere alla chiamata di Enzo Ferrari e iniziare la sua avventura in F.1. Poi la corsa: Arnoux in pole sembra involarsi ma deve rallentare, come pure Prost; Piquet rompe il motore. La monoposto di Tambay è menomata da un anomalo funzionamento del motore turbo che si spegne e si riaccende. Patrese sull’altra Brabham è il più veloce in pista, lo supera e s’invola. Sembra finita lì e invece il padovano mette due ruote sul brecciolino di bordo pista ed esce fuori strada alle Acque Minerali. Boato pauroso del pubblico – ci sarà polemica per il fatto che dopotutto si trattava di un pilota italiano – e Tambay va verso il trionfo, tra ali di folla in autentico tripudio (indimenticabile la montagnola della Tosa), nel nome di Gilles Villeneuve (che lassù avrà certamente gioito).  
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PIRELLI RIMESCOLA LA MESCOLA


(29/4/2013) – C’è stata contenuta sorpresa, lo scorso week end, a fronte della decisione Pirelli di non portare in Barhain le soft (invise alla Red Bull) e al loro posto le medium. Vettel ha stravinto e Massa ha forato due volte: ma è un caso. Non è un caso la decisione di cambiare il rendimento delle P Zero Orange Hard, le cui prestazioni torneranno ad essere quelle del 2012: più resistenti. Invariate le altre mescole. Ed ecco quanto sarà fornito ai Team dalla Casa milanese a partire dal Gran Premio di Spagna, che apre la stagione europea, e per i prossimi tre appuntamenti. In casa di Alonso, ci saranno le P Zero Orange hard e le P Zero White medium, ovvero le più dure del range Pirelli e la migliore combinazione per un circuito particolarmente esigente come quello di Catalogna. La combinazione più morbida composta da P Zero Yellow soft e P Zero Red supersoft sarà destinata, invece, a Montecarlo, dove questo tipo di soluzione è ormai una tradizione . In Canada i team disporranno delle P Zero White medium e delle P Zero Red supersoft. Si tratta di due mescole con un basso working range, adatte alle temperature basse, tipiche della pista di Montreal. Sentiamo cosa ha da dire il direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery: “Dopo aver valutato le prestazioni delle gomme nei primi quattro Gran Premi, in accordo con i team abbiamo deciso di cambiare la mescola dura da Barcellona in avanti, così come avvenne già due anni fa quando, proprio in occasione del Gp spagnolo, modificammo la gomma hard. L’evoluzione delle P Zero Orange che saranno fornite ai team da Barcellona in poi presentano caratteristiche simili a quelle del 2012, in modo da offrire alle squadre una maggiore varietà di strategie, basata su una differenza prestazionale più ampia tra le dure e le altre mescole”. E ora tutti a studiare le strategie…
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AMBASCIATORI DEL BRAND: SHARAPOVA BATTE CHIAMBRETTI PER K.O.

(29/4/2013) – Marketing del brand auto: c’è chi spinge su questa leva. Michael Schumacher, come già evidenziato qualche giorno fa, dopo l’addio alla F.1 non è stato “scaricato” dalla Mercedes ma, anzi, è stato nominato ambasciatore della Stella a tre punte. Dopodomani, a braccetto con il grande campo Dieter Zetsche, farà il suo debutto in tale veste presenziando all’iniziativa “Il futuro inizia oggi” e il 19 maggio girerà con una freccia d’argento di F.1 sul mitico circuito del Nurburgring, a corollario della celeberrima 24 Ore. La bellissima tennista russa Maria Sharapova è stata scelta quale nuovo testimonial internazionale del marchio Porsche. La campionessa comincerà subito, questa settimana, al Torneo di Stoccarda che lei vinse l’anno scorso aggiudicandosi una 911 Carrera S Cabrio di colore bianco. Questo l’endorsement dell’AD Porsche, Matthias Muller: “Il suo profilo e il suo carisma si adattano in maniera perfetta allo stile Porsche. Unisce le migliori prestazioni sportive con l’eleganza e la potenza”. La domanda sorge spontanea: e il Gruppo Fiat? Certo, si avvale di Fernando Alonso – e di Massa, molto utile per il mercato brasiliano – ma perché lasciarsi sfuggire uno come Schumacher, così legato alla storia Ferrari? Lo ricordiamo in una campagna pubblicitaria della Stilo (…) versione Michael Schumacher che celebrava il suo quinto iride a Maranello. Oggi Fiat si avvale di grandi nomi, per ciascuna campagna pubblicitaria (ricordiamo Jennifer Lopez per la 500) ma la logica Mercedes e Porsche dell’ambasciatore internazionale è vincente e da seguire. Fiat è perdente se paragoniamo la Sharapovaa Piero Chiambretti (vedi Panda)…

Schumi con Barrichello ai tempi della promozione Fiat Stilo


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VICKY PIRIA TIME. La ragazza milanese alla sfida della F3 Open


(27/4/2013) – E’ tempo di vedersela con i cronometri anche per Vicky Piria, la ragazza non ancora ventenne che da questo fine settimana – si comincia al Paul Ricard –  è tra i protagonista della European F3 Open. Dopo un’annata non proprio felice in GP3, la milanese – padre italiano, madre inglese – si è accasata al team ravennate BVM (al debutto nella serie di matrice spagnola) e rilancia la sua sfida al mondo dei maschietti ma più che altro al mondo dei motori. Il suo, a leggere il curriculum, non è certo un capriccio – anche se sfrutta pubblicitariamente molto bene il suo essere donna – ma consapevolezza di aver trovato una sua dimensione e determinazione nel voler conseguire risultati. Non sarà facile. Vicky ha due fratelli: da uno si è fatta contagiare di passione per i kart ma è lei che, dall’età di 10 anni, ha deciso di proseguire con decisione su quella strada, un passo dietro l’altro. Prima i rudimenti tecnici, aiutata dal Team PRK, poi i primi risultati e infine il passo successivo: le monoposto. Sempre a scuola, però: prima da Henry Morrogh poi alla Scuola Piloti Milano. Era in pista, ormai, in tutti i sensi: da lì l’approccio con una F. BMW, una F. Renault (Tom Cat Racing). Fino all’odierna F.3 Open: nelle libere 3 sul circuito francese si è piazzata al 15° posto – il compagno di squadra Mario Marasca è terzo – ma si è messa dietro altrettanti concorrenti. Oggi alle 15 Gara 1, domani Gara 2: good luck, Vicky.

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HELMUT MARKO (L’ANTIPATICO), DOMANI 70 ANNI. Storia di un pilota di talento

Marko con un giovanissimo Vettel, il suo pupillo

(26/4/2013) – Può risultare simpatico o meno, ma Helmut Marko è alla Red Bull per ottenere risultati. E li sta ottenendo. L’austriaco di Graz, braccio destro di Dietrich Mateschitz, domani compie 70 anni. Forse non molti conoscono bene la sua storia, che è quella di un grande appassionato di auto, compagno di scuola di Jochen Rindt, laureato in Giurisprudenza, pilota di talento, vincitore della 24 Ore di Le Mans nel 1971, insieme all’olandese Gijs van Lennep alla guida di una Porsche 917K. 


Lo ricordano ancora in Sicilia: suo è il secondo miglior tempo su giro nella  leggendaria Targa Florio, con l’Alfa Romeo Tipo 33 nel 1972. Aveva iniziato nel 1967 in Formula V, dedicandosi poi alle Sport. Il successo nella classica di duratagli gli aprì le porte della F.1 con la Brm, dopo una presenza estemporanea al GP di Germania su Mc Laren M7C della Ecurie Bonnier. Fu ottavo nel Gp di Montecarlo ma nella gara successiva, il Gp di Francia che si disputava a Clermont Ferrand, successe il ben noto fattaccio. Era partito dalla terza fila e viaggiava in quinta posizione, quando, al nono giro, un sasso proiettato dalle vetture che seguiva, impattò sulla visiera del casco, perforandolo e andando a colpire con violenza l’occhio sinistro. 

Insieme a Van Lennep, vincitori della 24 Ore di Le Mans nel ’71

Marko padroneggiò la monoposto e si fermò a lato, privo di sensi. Tentò ogni possibilità per salvare l’occhio ma non fu possibile recuperarlo. Fu la fine del sogno F.1.  Non abbandonò, però, il mondo dei motori e divenne…il Minardi dei giovani piloti austriaci (Vedi Berger), ma non solo. Ebbe un team nella F.3 tedesca e poi in F.3000 con Montoya e Jorg Muller, fino a diventare, nella formula un gradino sotto la F1, Red Bull Junior Team. Da lì la grande amicizia con il grande capo Mateschitz, la scoperta di Vettel e tutto quel che ne è conseguito.


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IL RITORNO DELLA JEEP


(26/4/2013) – Una Jeep Willys MB, che ha partecipato alla Campagna d’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, prodotta nello stabilimento di Toledo (Ohio), tornerà negli USA in occasione del 70° anniversario della sua consegna all’Esercito Americano. La spedizione partirà da New York il 20 maggio prossimo e , dopo circa 800 miglia, raggiungerà Toledo via strada il 3 giugno, giorno esatto della sua “nascita” nel lontano 1943! Si tratta di un esemplare perfetto in ogni dettaglio, che infatti si fregia della famosa Omologazione ASI (targa oro) che certifica la assoluta qualità del veicoloQuesto raid storico, che ha l’appoggio dell’ASI – Automotoclub Storico Italiano – è stato inserito tra quelli che caratterizzano “l’anno della Cultura Italiana negli USA” e avrà il supporto dell’Ambasciata Italiana  di Washington. L’equipaggio è composto dal giornalista Vittorio Argento, Vice Direttore del Giornale Radio Rai, e da Gregory Alegi, giornalista, professore universitario di Storia americana e di storia dell’aeronautica, che cureranno il diario della “spedizione” sia via Twitter (#ajeepcomeshome) e Facebook sia con una serie di servizi trasmessi su Radio Rai. Un blog aggiornato di questa avventura è consultabile all’indirizzo http://ajeepcomeshome.wordpress.com/. Il programma prevede visite a West Point, sede della famosa Accademia Militare, Poughkeepsie, dove la Fiat, attuale possessore del marchio Jeep, aprì nel 1908 la sua prima fabbrica, Hyde Park, residenza della famiglia del Presidente Franklin Delano Roosevelt e Cleveland. La Jeep protagonista del viaggio porta le insegne della 10/a divisione da montagna, reparto che esiste tuttora a Fort Drum nello stato di New York e che durante la guerra ha operato sull’Appennino tosco-emiliano. Dopo alcuni passaggi di proprietà, la Jeep è giunta nelle mani di Vittorio Argento che ha eseguito personalmente il maniacale restauro che ne fa oggi un mezzo di riferimento.
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TROFEO MASERATI, VIA ALLA SFIDA DEI TRE CONTINENTI. Il 25 agosto nello stesso week end della F. Indy a Sonoma


(26/4/2013) – Tutto pronto al Paul Ricard: il circuito provenzale ospiterà la gara d’esordio della quarta stagione del Maserati Trofeo MC World Series, il secondo consecutivo di valenza mondiale visto che ormai il calendario prevede sei round in tre diversi continenti: Europa, America e Asia. In griglia di partenza ci saranno almeno 24 vetture con tante conferme rispetto allo scorso anno, a cominciare dal campione in carica, il belga Renaud Kuppens del team Konvex Motorsport. A contendergli il primato ci sarà ancora la coppia Alan Simoni – Riccardo Ragazzi (lo scorso anno secondi) e Giuseppe Fascicolo (nel 2012 terzo nella graduatoria finale) che però correrà con un nuovo compagno, Andrea Ceccherello. Ritorna in Maserati anche il francese Jonathan Sicart, vincitore dell’ex titolo GT4 del Trofeo Maserati edizione 2010, che farà coppia con il connazionale Ange Barde, protagonista in vari round del monomarca del Tridente nella scorsa stagione. Dopo la Francia,  il 2 giugno sarà la volta del leggendario Nuerburgring in Germania. La pista di Silverstone in Inghilterra il 14 luglio concluderà la prima parte della stagione e assegnerà il primo titolo: il Trofeo Europa, che lo scorso anno ha visto prevalere il belga Renaud Kuppens, vincitore poi anche della classifica finale.  

La succulenta novità è, il 25 agosto, la prova che si disputerà in America nello stesso fine settimana della Formula Indy: le Maserati si sfideranno a Sonoma nelle vicinanze di San Francisco. Circuito che nel 2012 harappresentato il ritorno alle corse in America per la Casa del Tridente e che quest’anno sarà la prima trasferta extraeuropea. Seguiranno poi altri due round, su due circuiti di Formula 1, vale a dire Shanghai in Cina (3 novembre) e quindi Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti il 14 dicembre.  
L’auto – ulteriormente migliorata per la stagione 2013 – si presenta con specifiche tecniche derivate dalla versione della stagione precedente, anno in cui erano state introdotte importanti novità a livello aerodinamico, nonché sull’assetto generale con un allargamento della carreggiata e sul peso che è sceso a 1380 Kg. Tutte le Maserati GranTurismo MC Trofeo sono preparate ed allestite da uno staff tecnico che ne garantisce il massimo equilibrio prestazionale e adottano lo stesso set-up per ciascun weekend di gara. Invariato anche il motore, un V8 di 4.700cc. con una potenza di 488 Cv, così come le coperture che restano Pirelli. 

Il format di ogni round di gara prevede due sessioni di prove libere da 45’, due qualifiche ufficiali da 20’, due gare da 30’e una da 50’, con un pit stop obbligatorio e cambio pilota per l’equipaggio doppio (lo scorso anno questo programma era previsto solo in alcuni round). Una soluzione che permetterà ai piloti di restare al volante fino a 240 minuti per ogni fine settimana.  Sarà inoltre introdotta una norma che impone un handicap ai più veloci: i primi 5 classificati delle prime due gare di ogni round (determinati dalla somma dei tempi) nel corso del pit stop obbligatorio della gara endurance, dovranno aggiungere ai 45 secondi di sosta previsti per tutti, un ulteriore cronometraggio variabile dai 20 secondi del primo ai 5 del quinto. 

I titoli in palio sono il Trofeo Assoluto (aperto a tutti i concorrenti), Trofeo Maserati (per i piloti che corrono con la vettura di proprietà di Maserati), Trofeo Team (per i Team), Trofeo Over 50, Trofeo Under 30, Premio Pole Position.
L’albo d’oro del Trofeo ha visto trionfare nell’ordine: Pietro Zumerle (2010), David Baldi (2011) e Renaud Kuppens (2012).  Ma in palio, per il vincitore o i vincitori del Campionato, è prevista anche l’esclusiva bicicletta “Maserati 8CTF single speed”, realizzata con targhetta e numerazione dedicata. La bici deriva dalla “Maserati 8CTF Limited Edition” prodotta dall’azienda Montante Cicli in soli 200 esemplari per celebrare i successi alla 500 Miglia di Indianapolis di Wilbur Shaw con la Maserati 8CTF (nel 1939 e nel 1940). 
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ROLF STOMMELEN, 30 ANNI FA IL TRAGICO INCIDENTE

(24/4/2013) – Trent’anni fa, in un tragico incidente alla 6 Ore di Riverside, gara del campionato americano IMSA, moriva il pilota tedesco Rolf Stommelen. Era in seconda posizione alla guida di una Porsche 935 della scuderia del britannico John Fitzpatrick quando, per il distacco dell’alettone, ne perse il controllo andando a schiantarsi a più di 300 all’ora contro le barriere. La macchina prese anche fuoco. Alla guida doveva esserci un altro pilota tedesco, Jochen Mass, che però non trovò l’accordo. Rolf Stommelen era tra i più veloci e apprezzati piloti di vetture sport e prototipi e nel 1964 vinse la Targa Florio, sempre a bordo di una Porsche. Debuttò in F.1 su una Brabham nel 1970 e nello stesso anno salì sul podio, terzo, al GP d’Austria, suo miglior risultato. L’anno seguente, su Lola Ford, fu protagonista di un grave incidente al GP di Spagna, al Montjuic di Barcellona: dopo il famigerato salto, sempre per la perdita dell’alettone, perse il controllo della macchina falciando anche quattro spettatori. Nella massima formula disputò 52 gran premi e con la Porsche vinse tre 24 Ore di Daytona, nel 1978, 80 e 82.

Quel che restò della sua Porsche a Riverside
L’incidente di Barcellona nel 1975

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GILL JONES, PRIMA DONNA SUL PODIO DI F.1


(24/4/2013) – L’avete vista tutti, lassù sul podio insieme a Sebastian Vettel. Gill Jones, responsabile del Reparto Elettronico della Scuderia Red Bull (è al suo 177° Gran Premio), è stata invitata da Chris Horner a rappresentare la squadra alla cerimonia di premiazione dei primi tre piloti classificati del Gp del Barhain, prima donna ad avere questo onore e, forse, onere! “ Sono molto contenta di essere stata in grado di rappresentare la squadra e anche il reparto per cui lavoro perché penso che noi giochiamo un ruolo enorme nella squadra.  Essere di sesso femminile lo ha reso molto speciale, quindi sono molto orgogliosa”. Nel contempo era visibilmente imbarazzata ed emozionata, anzi di più: “Ero molto, molto nervosa soprattutto perché proprio non sapevo cosa avrei dovuto fare o dove dovevo andare. Ho anche sbagliato strada e poi temevo che il trofeo fosse troppo pesante: meno male che aveva le maniglie! E’ stato tutto molto strano: lassù era tutto tranquillo, senti più che altro la musica e vedi poco”. Pochi minuti che le hanno regalato una notorietà enorme: “E’ bello avere messaggi da casa e di tutti quelli che hanno visto. Persone che postano messaggi e che mandano mail di cui non avevo notizie da anni!”.