Categorie
Senza categoria

GP MALESIA. GROSSO GUAIO IN CASA RED BULL. Alonso e la Ferrari rischiano e sbagliano


(24/3/2013) – Un gran premio di Malesia dai mille risvolti con, alla fine, un podio che ha ricordato quello di Imola del 1982 quando Pironi e Villeneuve manco si guardarono in faccia: il francese, fingendo di non comprendere le segnalazioni box, attaccò e superò Gilles vincendo la gara. E’ quanto accaduto in casa Red Bull. Ma vediamo i fatti salienti di una corsa che tutti temevano dettata dalla pioggia, ma che si è svolta quasi interamente su pista asciutta, e che non ha offerto un nuovo exploit della Lotus vincitrice a Melbourne.

Alla Red Bull hanno combinato una frittata mica da poco. Come sempre al top con Vettel in qualifica, in Malesia si è avvalsa di temperature  più fresche rispetto all’usuale e a livello di gestione del degrado degli pneumatici il beneficio, come auspicato da Corner, è arrivato. Peccato per loro il fattaccio finale: dopo la giostra dei pit stop Vettel, rimasto sempre dietro ad un oggi eccellente Webber, ha pensato bene (o male) di ignorare le “istruzioni” dei box e di superare a pochi giri dal termine il compagno di squadra arrivando primo (tra l’altro con zig-zag beffardo) al traguardo. Commenti finali, dopo una doppietta fantastica? Sentite un po’ la traballante posizione del tedeschino: “Ho fatto un pasticcio ma non di proposito: è stato un errore. Posso solo scusarmi con Mark”. Webber non pare raccogliere: Sapevamo di non doverci contrastare tra di noi. Avevo già ridotto la potenza del motore e pensavo solo a conservare le gomme quando Seb ha preso le sue decisioni. La ferita è aperta,  ora andrò a casa a fare un po’ di surf”.  Secondo me, Vettel ha semplicemente deciso di non rinunciare ad una vittoria a portata di mano per ribadire la gerarchia di squadra in questo inizio di stagione, fidando poi in una superiore “assoluzione” (vedi Helmut Marko).

Se la Red Bull non ride, la Ferrari piange. Dispiace rilevarlo, ma in due giri sono stati fatti altrettanti grossi errori. Alla seconda curva, sul bagnato, Alonso ha voluto incollarsi al posteriore di Vettel e ci ha rimesso l’alettone anteriore. Avrebbero dovuto richiamarlo immediatamente al box perché era troppo evidente la pericolosità di quell’ala deviata su un circuito veloce come quello di Sepang. “Non sentivo la macchina troppo male”, ha detto poi lo spagnolo che quindi deve aver dato l’ok al box per continuare almeno altri 3-4 giri e poi cambiare contestualmente le gomme. Invece è stato preso un rischio – ma era solo la seconda gara e si era solo ad inizio gran premio – ed è andata male con Alonso che non ha incamerato nemmeno un punto, a discapito anche della classifica costruttori. Strano Cavalllino: rispetto a Melbourne meglio in qualifica – ma forse Massa aveva ragione dopo la Q3 quando ha ammesso che la pioggia aveva aiutato la Ferrari – ma decisamente peggio in gara con Felipe, dalla prima fila, con 23” di ritardo rispetto al primo dopo soli 9 giri. C’è ancora da lavorare.

Musi lunghi anche alla Mercedes, ma stiano tranquilli: è la macchina che certamente palesa i più netti progressi. Anche qui c’è maretta tra i due piloti: Rosberg, che scalpitava dietro il compagno, è stato frenato ripetutamente dai box e non è detto che, una volta liberatosi del tappo, non sarebbe riuscito almeno a raggiungere Webber. Sul podio, Lewis è stato sincero: “Al mio posto qui dovrebbe esserci Nico, ha avuto un passo stupendo per tutto il week end. Non mi sento bene per quel che è successo, dovrò fare di meglio in futuro”. Vedremo se anche Rosberg andrà a fare un po’ di surf per dimenticare. 

Perché se al box hanno deciso di mantenere davanti Hamilton e di volere lui sul podio, nonostante una prestazione inferiore, è lapalissiano che sia stata espressa una “preferenza” per il pilota appena ingaggiato. I due si rallegrino però: la macchina, sotto le cure dell’ingegner Costa e di Willis è competitiva e ora si va in Cina dove l’anno scorso Rosberg portò a casa l’unica vittoria delle frecce d’argento che fece tanto contenti i Capi di Stoccarda che lì vogliono vendere sempre più macchine con la stella. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *