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VALENTINO ROSSI ALLA SFIDA DELL’ANAGRAFE

(13/2/2013) Venerdì 16 febbraio Valentino Rossi compie 34 anni. Il giorno seguente Marc Marquez ne compie 20. Forse sta in questo rilievo anagrafico la vera sfida 2013 of The Doctor. Valentino, liberatosi dall’abbraccio ormai soffocante della Ducati e ritrovata l’amata Yamaha, ha già dimostrato nei recenti test collettivi di Sepang di non aver perso lo smalto e di poter sempre competere al top. Lui stesso ha parlato di sensazioni positive: ha capito di avere ancora il colpo in canna. Il desiderio di rivalsa è grande, dopo due anni di bocconi amari e di anticipati “de profundis” al campionissimo che fu. In più, gode dell’immutato rispetto di tutti i suoi avversari. Tutti loro, però, possono vantare un’età inferiore: significherà una maggiore vigorìa fisica fino alla fine di una stagione che si annuncia lunga e davvero estenuante? Detto dell’astro nascente spagnolo alla corte della Honda (quando lui nasceva Valentino debuttava nel campionato italiano Sport production…), Pedrosa ha oggi 27 anni, il compagno di squadra di Rossi e campione del mondo in carica Lorenzo ne ha 25, Dovizioso 26, Crutchlow 27, Bautista 28 e Bradl 23 tanto per soffermarci sui top riders. Insomma, Vale è il “papà” di tutti. Tutta esperienza che cola???

Marc Marquez quest’anno alla Honda con Pedrosa


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MICHELE PIRRO: “ORA CALMA, MA VINCEREMO”. Sensazioni e propositi del neo pilota pugliese della Ducati

(13/2/2013)Michele Pirro in questo momento è in viaggio verso Jerez de la Frontera. Il centauro di San Giovanni Rotondo, fresco pilota e primo collaudatore Ducati, sarà lì protagonista solitario di una nuova sessione di prove. I primi test collettivi della MotoGp in Malesia hanno confermato le criticità della moto italiana che hanno indotto Valentino Rossi a cambiare aria. Ma ormai si guarda avanti. Nel Sud della Spagna verranno provate parti nuove e poi, dal 26 al 28, si tornerà a Sepang, questa volta Michele compreso. Lì, a poco più di un mese dall’inizio del campionato, si potranno avere responsi più probanti sulla nuova GP13 ma “calma” è la parola d’ordine del pugliese giunto alle soglie del Paradiso.
Michele , quali sono le tue sensazioni più profonde alla vigilia di tanti impegni importanti?
Siamo un po’ indietro, in generale carenti dappertutto. Il motore è ok, la velocità non manca, ma il resto va sistemato. Bisogna però avere pazienza e non ripetere gli errori del 2012. Dobbiamo agire razionalmente, senza strafare. Ci vorrà più tempo per essere competitivi, diciamo magari da metà anno, ma così porremo le basi per un 2014 migliore.
Ma tu non ti senti troppo responsabilizzato dal fatto di giocarti tutte le tue carte nelle poche gare che si è stabilito disputerai?
Alla fine no, non ci sono problemi. Il mio compito è soprattutto di far crescere la moto e renderla competitiva. Io vengo da un 2012 durante il quale ho disputato con le CRT un campionato a parte e non avevo voglia di ripetere quell’esperienza, anche perché non c’era un programma preciso per il futuro cosa che invece esiste alla Ducati se farò bene, se il mio impegno darà frutti. Poi, se correrò in MotoGp o in Superbike non lo so, l’importante è avere finalmente a disposizione il pacchetto giusto, essere supportato da una Casa ufficiale, vincere.
Ma pensi di aver sostanzialmente “sprecato” un anno con la CRT?
No, questo no. Ho imparato tanto e ho corso per una grande squadra, insieme a grandi piloti. Quello che mi è dispiaciuto è di non essermi potuto confrontare con altri poiché solo io avevo quella moto. Senza termini di paragone non so quindi qual è stato il mio valore. Un pilota ha bisogno di misurarsi ma adesso, con altri quattro piloti in squadra, il confronto ci sarà. (CLICCA SU CONTINUA A LEGGERE)


Cosa “senti” di tedesco nella squadra?
Adesso poco. Sai, loro sono arrivati da un mese. C’è la volontà di fare bene, di capire qual è la strada giusta da intraprendere. Certo, mi dispiace molto non lavorare con Preziosi che era il padre di questa moto ma ha fatto le spese lui di questi due anni disastrosi con Valentino. Ci vorrà pazienza e magari bisognerà fare meno, ma meglio.
A proposito: qual è il tuo personale pronostico sulla stagione del Valentino nazionale?
Il suo talento non è in discussione, la Ducati non è una moto facile. Nelle prove in Malesia è tornato competitivo, è lì davanti. Penso sarà un bel mondiale e da metà annata speriamo che la Ducati possa ambire al podio. Ce la stiamo mettendo tutta.
Chi devi ringraziare per essere dove sei ora?
Tante persone. Quelli che hanno sempre creduto in me, che mi hanno aiutato e mi vogliono bene. Devo loro molto e voglio ripagarli con i risultati. La mia è una grande sfida e un grande sogno. Spero di vincere, sarebbe tutto “made in Italia” e sarebbe importante anche per la mia Puglia e per i giovani della mia terra che non ha mai avuto un pilota al top. Io ci credo.

Una piega da paura di Pirro in sella alla nuova Ducati



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PROFUMO DI FORMULA 1 A BARI. Il 18 e 19 maggio la rievocazione del mitico Gran Premio pugliese

Un momento dell’edizione 2011 del GP di Bari

(12/2/2013) – Un tempo, la Formula 1 era di casa a latitudini inferiori al Po’. Dopo il secondo conflitto mondiale marche e piloti di primissimo piano si sfidarono, per esempio, con o senza validità mondiale, al Gran Premio di Pescara, a quello di Siracusa e a quello di Bari. Nel capoluogo pugliese, dal 2010, questa eccezionale tradizione, purtroppo evaporata, viene ricordata attraverso la Rievocazione del GPche da quest’anno diventa biennale – per alternarsi con analogo appuntamento a Montecarlo – e sarà di scena il 18 e 19 maggio, ad opera del Old Cars Club (Presidente Dario Catalano) in collaborazione con l’Automobil Club Bari. Fu quest’ultimo, tra il 1947 e il 1956, il promotore e organizzatore di nove edizioni della gara che riversò sul Lungomare barese – il circuito misurava 5,4 km, attorno alla Fiera del Levante – fior di campionissimi del tempo. Nuvolari, Varzi, Ascari, Farina, Moss, Fangio, Bira, Maria Teresa De Filippis, la “pilotessa”  oggi 86enne, che è diventata la “madrina” dell’edizione amarcord barese. Tra le Case costruttrici, Ferrari, Alfa Romeo, Maserati, Stanguellini, Talbot, Cisitalia. Il terzo raduno di bolidi e auto sportive dell’epoca, a maggio si arricchirà di nuove iniziative attualmente al vaglio dell’Organizzazione. Tra queste, una sfilata sul Lungomare Nazario Sauro fino all’ex Hotel delle Nazioni oggi Boscolo, una imperdibile mostra tematica del Gran Premio di Bari, esibizione in notturna delle auto iscritte, altri eventi e premiazioni. A proposito, gli organizzatori fanno appello a farsi avanti a tutti coloro che possono contribuire alla migliore riuscita dell’iniziativa attraverso testimonianze, proposte, suggerimenti (Old Cars Club 080.5227522).


Un giovanissimo Stirling Moss a Bari nei primi anni 50
Fasi di un Gran Premio di Bari sul rettilineo principale
Maria Teresa De Filippis a Bari nel 2011
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OGIER SPEDISCE LOEB AL POLO

(11/2/2013) – Quelli della Volkswagen non stanno nella pelle. La vittoria al Rally di Svezia con la Polo R li ha resi ebbri di gioia. Vincere già al secondo appuntamento del Mondiale Rally 2013, davanti al mostro sacro Loeb sulla collaudatissima Citroen DS3, dimostra effettivamente il potenziale dei tedeschi. E chi li ferma più, ora che il campione del mondo in carica si prenderà l’annunciata “pausa”? Dura, inoltre, la lezione incassata da Loeb, staccato di 41”.8  dal connazionale Sébastien Ogier, 29 anni, (in coppia con Julien Ingrassia) con il quale, si ricorderà, nel 2011 vi furono momenti di tensione: erano due galli nel pollaio Citroen. Coesistenza impossibile. Infatti le strade si separarono e la VW fu lesta ad accaparrarsi Ogier facendone perno del suo programma. Lui: “E’ un sentimento indescrivibile! Abbiamo gridato di gioia nella macchina, questo è probabilmente il momento più bello della mia carriera. Vincere in Svezia, secondo pilota dell’Europa centrale a riuscirci, davanti al miglior pilota di tutti i tempi, mi rende enormemente orgoglioso”. Appunto. E il grande sconfitto? Il Cannibale – 39 anni il 26 febbraio – aveva vinto in Svezia solo una volta, nel 2004, e ci teneva a lasciare con un altro successo dopo il trionfo di fine gennaio a Montecarlo. “Sebastien non ha commesso errori. Lui ha fatto la gara perfetta e io non potevo fare di più”. Stop. Ora si dedicherà alla pista (nel GT Sprint, su McLaren MP4-12C), ma  tornerà al Rally di Argentina, a maggio.


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BRUNO SENNA VIVRA’ I 100 ANNI ASTON MARTIN

(11/2/2013) – Ha provato a difendere il suo posto ma alla fine Bruno Senna ha dovuto fare fagotto dalla tanto amata F.1. L’aveva puntata da tempo ed era riuscito ad agguantarla, approdando addirittura nella scuderia che fu l’ultima di suo zio Ayrton: la Williams.  Pazienza, si sarà detto, ma non è rimasto con le mani in mano. Di tutto rispetto, infatti, il nuovo posto di lavoro: guiderà, insieme al francese Frédéric Makowiecki, una Aston Martin Vantage GTE ufficiale nel WEC, il Mondiale Endurance (classe Pro), 12 Ore di Sebring (primo appuntamento, il 16 marzo), 24 Ore di Le Mans e 6 Ore di Spa comprese. Niente male. Vivrà, tra l’altro, un’annata indimenticabile, anche perché capita nell’anno del Centenario della storica marca inglese (più vittorie a Le Mans, il Mondiale Sport, la Le Mans Series nel 2009) che celebrerà degnamente l’anniversario. Il 6 e 7 luglio, sul circuito di Brands Hatch, è in programma il più grande raduno di auto della marca, prodotte dal 1922 ad oggi, che daranno vita ad una intensa ed emozionante due giorni di gare. Non mancherà una mostra dedicata alle apparizioni Aston Martin nei film di 007, dalla DB5 in Goldfinger all’ultimo Skyfall. Ricordo che, dallo scorso mese di dicembre, l’azionista di riferimento della Aston Martin è la Investindustrial, che fa capo alla famiglia Bonomi, dopo l’acquisizione del 37,5% dell’azienda per 190milioni di euro. Voci, confermate, attestano una fresca trattativa in corso con Mercedes per la fornitura da parte della Casa di Stoccarda di componenti meccaniche.


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LAMBORGHINI, CHE FESTA PER I 50 ANNI!

Stephan Winkelmann, Presidente e AD Lamborghini

(8/2/2013) – Sembra ieri: il 2003, i festeggiamenti per il quarantennale della Lamborghini. E siamo invece al 2013: il 20 febbraio cade il ventennale della scomparsa del mitico fondatore Ferruccio Lamborghini e l’anno appena iniziato è quello del 50° anniversario della nascita della Casa del Toro. Mezzo secolo di storia, di bellezza e avanguardia motoristica che non passerà inosservato. Da tempo è in preparazione, tra le varie celebrazioni in programma nel corso di tutto l’anno in Italia e all’estero, l’evento clou, il “Grande Giro Lamborghini 50° Anniversario”: nel mese di maggio (dal 7 all’11) prenderà corpo il più grande raduno Lamborghini della storia. Proprietari e concessionari da tutto il mondo – a fine dicembre erano già oltre 180 gli entusiasti iscritti – percorreranno 1200 chilometridi penisola, da Milano a Bologna, attraverso Forte dei Marmi, Roma e Orvieto, con degna conclusione presso la storica sede di Sant’Agata Bolognese dove sarà infine possibile visitare il Museo e vivere appieno il mondo Lamborghini, durante una serata ricca di sorprese. Le più belle città italiane faranno da palcoscenico per una sfilata unica con protagoniste le inconfondibili GT storiche e le avveniristiche supercars attuali. Uno sballo. L’ultima iscrizione è una Lamborghini Calà, prototipo disegnato da Fabrizio Giugiaro (sarà proprio lui, vice chairman e styling director di Italdesign, a guidarla) esposto al Salone di Ginevra del 1995. (DOPO LE FOTO CLICCA SU CONTINUA A LEGGERE)

Il fondatore, Ferruccio Lamborghini
I Club Lamborghini a raduno presso la storica sede
Spettacolare Lamborghini Parade a Miami

Ne è passato di tempo da quando il fondatore volle, decisamente, testardamente volle dare alla luce, accanto alla avviatissima fabbrica di trattori,  ad un’azienda produttrice di automobili perfette e non comuni. Supersportive che colpivano per le forme ardite ma affascinanti e catturavano per la potenza della meccanica. Una sfida all’epoca certamente difficile – la Ferrari spopolava – portata avanti senza alcuna soggezione e che è risultata vincente. Dalla prima 350 GT, alle Miura, Espada, Countach, Diablo, Murcielago, Reventon Coupè e Roadster, Gallardo fino a quel missile chiamato Aventador LP 700-4 Roadster (realizzato con una monoscocca in fibra di carbonio, motore V12 da 6.500cc da 700 Cv e 690 Nm) e al debutto lo scorso anno al Salone di Pechino della concept car Suv Urus, i modelli nati in Emilia hanno fatto storia, al loro passaggio si gira la testa, rappresentano icone di lusso e sportività. Sono arrivati i tedeschi – il Presidente e AD   Stephan Winkelmann, sempre elegantissimo e bon viveur, dice di esserlo ma secondo me è italiano – e gli investimenti. Nel 2012 le consegne sono passate da 1.602 a 2.038 unità, con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, e si tratta del terzo anno di crescita consecutiva. Vendite in Europa (29%), Americhe (28%) – di cui 25% negli Usa – Asia Pacifico (35%) – di cui 15% in Cina – Medio Oriente e Sudafrica (8%).

Mi fa poi piacere riscontrare, nei piani 2013, ulteriori investimenti nelle attività motorsport. Il Lamborghini Blancpain Supertrofeo – unica e più veloce serie monomarca a quattro ruote motrici, precisano a Sant’Agata con orgoglio – si svolgerà in tre continenti, con debutto negli Stati Uniti. Lamborghini parteciperà inoltre ufficialmente alla serie mondiale GT3 con la Gallardo.Il motorsport – dice Winkelmann – è l’essenza di Lamborghini, il significato del Marchio. Per questo il nostro brand deve essere impegnato nelle corse, per creare quel legame emotivo tra il cliente e lo spirito racing che pervade ogni nostra vettura, che sia creata per la strada o per la pista”. Non sentite una musica? 

La prima Lamborghini, la 350 GT
La mitica Lamborghini Miura
La Aventador LP 700-4 Roadster
La New Gallardo LP 570-4 Super Torofeo

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SCHUMI FA FELICE LA TONY KART (E SE STESSO)

(7/2/2013) – Alla Tony Kart sono soddisfatti dopo il primo round della WSK Master Series di Muro Leccese e, dicono, “per quanto la classifica finale della KF non ci renda merito, le prestazioni espresse da piloti, team e materiale, ci lasciano guardare con ottimismo al futuro”.  Si sono messi in bella evidenza soprattutto Karol Basz in KF e i “privati” Alessio Lorandi in KFJunior e Kush Maini nella 60 Mini. Il giovane polacco Basz, grande promessa, ha un pizzico di rammarico: “Mi spiace molto per lo stop, oramai stavo pensando al successo e…. Mi spiace non aver portato questo successo alla squadra proprio nella mia prima gara con Tony Kart. Il materiale funziona e siamo competitivi, dobbiamo lavorare per mettere a frutto il meglio di quanto in nostro possesso.” Tutto questo per dare e dire merito anche a Michael Schumacher. Sì, il tedescone non ha mica appeso il volante al chiodo, ma anzi, è tornato al vecchio, primo amore: il kart. A fine gennaio, in vista del primo appuntamento WSK, ha partecipato alla prima sessione di test del Racing Team della Casa di Prevalle ed è stato professionale protagonista di due giorni intensi al volante del nuovo Racer EVK, spinto dal Vortex RVZ, fresco di nuova omologa. Molti, alla fine, i consigli dispensati ai giovani virgulti tra i quali proprio Basz che forse non avrebbe mai sognato un simile apprendistato. Tra gli allievi della KFJunior un certo Mick Betsch, suo figlio! (che porta il cognome della madre e che però deve crescere molto). 


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NANNINI: IO, LA FERRARI, LE CORSE. “Persi la Ferrari per colpa di Cesare Fiorio”

(5/2/2013) – Schietto, diretto, senza ipocrisie: parla Alessandro Nannini: Non importa se questa Ferrari sia bella o sia brutta, né che abbia l’ala alta: non vuol dire niente. Qui c’è da rincorrere la Red Bull e quindi devono semplicemente andare più forte possibile e non rompere. Ci vuole velocità e ci vuole affidabilità. Né saranno i primi test a far capire molto, dato che ci sarà sempre qualcuno che girerà con meno benzina. Solo a Melbourne si vedrà chi ha lavorato meglio”. Ho voluto sentire lui, il toscanaccio, cinque annate ruggenti in F1 tra l’86 e il ’90 con Minardi e Benetton, per fare il punto della situazione mentre a Jerez le scuderie mettono in pista le monoposto 2013.
Ma sarai d’accordo col Presidente Montezemolo sull’eccessiva preponderanza dell’aerodinamica!
Per niente! Montezemolo è un buon organizzatore, ma non è stato un grande pilota. Per me è vero il contrario: l’aerodinamica è importante diciamo dai 100 km in su di velocità, ma la meccanica è ancora più importante. Parlo per esempio di camber o di geometria delle sospensioni, di trazione: uscire bene da una curva lenta è fondamentale per prendere vantaggio poi sui rettilinei.
Come vedi la coppia Alonso-Massa quest’anno?
Alonso non sbaglia mai, è un grande. Massa non l’ho mai visto bene, non mi piace un granchè, è una buona seconda guida. Io avrei preso un pilota da far crescere. Vettel no, non vanno bene due galli nel pollaio.
A proposito di piloti: secondo anno senza italiani titolari.
Che vuoi che ti dica. Il fatto è che non c’è più un Minardi che prendeva gli italiani. Manca uno scopritore. La Ferrari non può farlo perché ha da portare avanti i suoi discorsi di mercato. (CLICCA SU CONTINUA A LEGGERE)

Tre anni al top con la Benetton Ford



Sono tempi di magra quanto a sponsors…
Certo, ci sono problemi di budget, ma ai miei tempi uno bravo, che andava forte, riusciva ad arrivare in F.1. anche senza valigia. Allora la Csai, la Fiat, mettevano i soldi. Oggi ci si accontenta della pubblicità ma non si rendono conto che, per esempio, senza le corse la Lancia ha dimezzato le vendite. Si tende a risparmiare, ma se non corri, se non proponi cose nuove, vai a perderci.
Tu cosa mi dici? Intanto l’8 febbraio proverai ad Adria la BMW per la Superstars della Scuderia Giudici. Prenderai parte al campionato?
Io ormai corro per divertimento, se voglio fare il professionista a quasi 54 anni vado in Giappone dove mi offrono 500mila euro. L’anno scorso ho gareggiato nella Ginetta Cup e per ora provo la macchina dell’amico Gianni Giudici. Poi che ne so, vedremo: siamo due matti, anche se lui lo è più di me.
Ve bene, vedremo. Per concludere: pensi mai a quella tuta Ferrari che nel 1991 avevi praticamente già indosso ma poi saltò tutto all’ultimo secondo?
Sì, ci penso, sarei bugiardo se dicessi che non mi è dispiaciuto. Non voglio scendere in particolari, ma fu colpa di Cesare Fiorio. Lo conoscevo da dieci anni e avevo un buon rapporto. Ora non più. Semplicemente non fu leale con me: io sono una persona seria e in mancanza di rispetto ebbi le mie buone ragioni per mandare tutto all’aria.
Alessandro in F.1 con la Minardi nel 1987
La Rossa che sognava
Gli anni del Superturismo con l’Alfa Romeo
L’anno scorso impegnato nella Ginetta Cup
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KUBICA, ORE DECISIVE PER IL SUO 2013

(5/2/2013)Mentre passa il secondo anno dal terribile incidente occorsogli in Liguria al Rally Ronde di Andoraera il 6 febbraio del 2011Robert Kubica, 28 anni, sta riflettendo sul suo futuro. Le corse le ha già ri-assaggiate, essendosi cimentato ancora nei rallies, ma è di spessore più significativo l’ultima apparizione. A fine gennaio, sul circuito spagnolo Ricardo Tormo a Valencia, il simpatico polacco è stato protagonista di un probante test (114 giri) con la Mercedes AMGC-Coupè del DTM. I tempi sono stati buoni, i giri effettuati su pista asciutta e bagnata, la soddisfazione finale palpabile. I piedi, però, restano ben piantati per terra. “Il mio primo giorno con una vettura del DTM è stato divertente e ho imparato molto. Sono riuscito a familiarizzare rapidamente, ma devo ammettere che ci vuole tempo per abituarmi all’alto livello di downforce prodotto da questo tipo di vettura. Sono comunque felice della mia performance e non ho nulla di cui lamentarmi”. In queste ore si stanno completando i ranghi del popolare e super competitivo campionato tedesco animato, oltre che dalla Casa di Stoccarda, da BMW e Audi. “E’ ancora troppo presto per dire qualcosa di certo sul mio futuro dopo questa esperienza. Guardo solo avanti e vedremo cosa succederà”, ha concluso lasciando aperte tutte le porte. Sono sicuro che la Formula 1 è sempre nei pensieri di Robert.



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WSK MASTER SERIES, PARATA DI MINI CAMPIONI A MURO LECCESE (BIG VERSTAPPEN E C’ERA LANCE STROLL!)

Max Verstappen, figlio di Jos, in azione sul circuito La Conca

(4/2/2013) – Odore di futuri campioni a Muro Leccese. Sul circuito La Conca, in occasione del primo appuntamento della WSK Master Series, si sono visti all’opera figli d’arte e non che nei prossimi anni passeranno dai kart alle monoposto e tenteranno di arrivare alla F.1. Vediamo un po’.

Lance Stroll
Nella KF francesi in gran spolvero. La Superpole di Armand Convers(Kosmic-Vortex-Vega) non è bastata. La Finale, iniziata nel segno del polacco Basz (Tony Kart-Vortex-Vega), poi ritiratosi a due giri dal termine col motore rotto, ha visto Daniel Boccolacci (F – Energy-TM KF), vincitore davanti a Convers. Per il terzo posto, Lance Stroll (Zanardi-Parilla-Vega) è riuscito a prevalere sul britannico Ben Barnicoat (Art GP-TM-Vega). Sì, proprio quel Lance che la Ferrari nel 2010 annunciò a sorpresa di voler allevare ritenendolo un potenziale campione. Figlio di un socio dello stilista Ralph Lauren, è nato a Montreal il 29 ottobre del 1998: una scommessa che può ricordare, in qualche misura, quella fatta dal Drake con un altro canadese: Gilles Villenueve.
IN KZ2 Max Verstappen(CRG-TM-Dunlop) non ha avuto rivali vincendo Finale 1 e 2. Gli avversari più agguerriti del giovane olandese figlio di Jos sono stati il trevigiano Paolo De Conto (Birel-TM-Dunlop) e il ceko Patrik Hajek (Praga-Parilla-Dunlop), che hanno concluso nell’ordine a podio dopo aver seguito il leader per l’intera distanza.
In KF Junior il 14enne di Salò (BS) Alessio Lorandi (Tony Kart-Vortex-Vega) ha dettato legge mentre infuriava la lotta per la piazza d’onore tra il lussemburghese Max Defourny (Kosmic-TM-Vega), Norris e il suo connazionale Max Fewtrell (FA Kart-Vortex-Vega). Più problematico l’approccio di Giuliano Alesi (Intrepid-TM-Vega), figlio del ben più noto ex ferrarista Jean, che però non mancherà di crescere grazie ai preziosi consigli del premuroso papà.

La lotta accesissima infine tra lo spagnolo Eliseo Martinez (CRG-LKE-Le Cont) e il napoletano Francesco Pagano (Top Kart-Parilla-Le Cont), ha tenuto banco nella seconda metà della finale 60 Mini, con la vittoria finale andata invece al giovanissimo pilota indiano Kush Maini (Tony Kart-LKE-Le Cont), primo successo per un pilota del suo Paese in un weekend internazionale di Karting.