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CI PROVA EDWARD MACKAY CHEEVER III

Eddie Cheever Jr
Eddie Cheever Sr




















(21/2/2013) – Figli d’arte, un filone inesauribile. Ci prova anche Eddie Cheever Junior, figlio 19enne di quell’Eddie, l’Americano di Roma, che fu ad un passo dal diventare ferrarista e che comunque ha corso in F.1 per 11 stagioni (tra le altre, con Osella, Tyrrell, Renault, Alfa Romeo, ma non ha mai vinto un Gp) ed è stato mattatore in F.2 e vincitore di una 500 Miglia di Indianapolis e del titolo Indy. Il giovane romano parteciperà quest’anno al FIA F.3 European Championship su una Dallara-Mercedes della Prema PowerTeam di Angelo Rosin che crede molto in lui: “Sono contento di poter schierare anche questa stagione Eddie. Nella serie tricolore si è ottimamente comportato e il salto nella categoria continentale ci è parsa la logica conseguenza per mantenere vivo il nostro ottimo rapporto. Sono certo che potrà sorprenderci nel corso della stagione in quanto ha la maturità necessaria per interpretare al meglio la tipologia di gare che andrà ad affrontare“. Con la scuderia veneta Cheever ha affrontato l’anno scorso il campionato italiano di F.3 (l’ultimo della serie, poiché non verrà più disputato, sigh!…) ed è campione… in coabitazione con Riccardo Agostini. Sì, perché l’assegnazione del titolo è ancora sub-judice per una serie di ricorsi pendenti… Ma torniamo a Eddie che inizialmente ha ripercorso le tracce del padre: kart e Scuola Piloti del mitico Henry Morrogh che ha svezzato altri piloti romani come De Cesaris e De Angelis. Frequenta anche alla Scuola Federale CSAI e ne vince il Supercorso nel 2010. In monoposto, ha esordito nella F. Renault svizzera per poi passare in F. Abarth. Dal 2011, la F.3, con l’epilogo felice a metà, già citato. A novembre ha effettuato a Vallelunga il test premio con la Ferrari (una F60) che Federazione e Ferrari Driver Academy riservano al vincitore/i della F.3 tricolore. Riuscirà ad emergere? Buon sangue sembra non mentire ma direi che proprio l’esperienza internazionale di quest’anno sarà il suo vero banco di prova: deve riuscire a distinguersi in quel feroce lotto di talenti che è il Fia F.3.

Cheever Jr a novembre ha effettuato un test premio su una Ferrari F60


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MISTERO FORCE INDIA: TO BE OR NOT TO BE?

(20/2/1013) Paul Di Resta sta provando in queste ore la Force India sul circuito di Barcellona. Ma cosa succede alla Scuderia indiana, unica squadra di F.1 a non aver ancora comunicato il nome del secondo pilota? E qual è la verità sulla situazione economica del team e dei suoi proprietari? Secondo un articolo del 15 febbraio scorso, riportato sul il sito internet del quotidiano del Paese in lingua inglese The Times of India la situazione, letteralmente,  è “tra il diavolo e il mare profondo”!!! Sono noti i problemi economici della Kingfisher Airlines del magnate VJ Mallya che già dovette diluire la sua quota di partecipazione al 42,5%, cedendo un altro 42,5% al gruppo Sahara (il 15% rimase agli ex proprietari unici della famiglia Mol). La Securities and Exchange Board of India (SEBI) ha congelato i suoi conti bancari alla Subrata Roy e bloccato due dei suoi immobili. Il team di F1 e le società collegate sono due entità diverse. Non vi è alcuna correlazione tra i due. L’ordine SEBI non avrà alcun impatto sul futuro e lo sviluppo del team di F1,” ha però detto al giornale una fonte vicina al gruppo Sahara. “Il Team Sahara Forza India è interamente finanziato per il momento. Il nostro programma di sviluppo è sulla strada giusta e i base ai risultati che sono venuti fuori della sessione di a Jerez, siamo abbastanza ottimisti sulle nostre possibilità”, ha aggiunto Will Hings, capo della Comunicazione della Scuderia. Col giornale ha parlato anche il pilota indiano Karun Chandhok, che mastica amaro: “Anche se il nome della squadra è Force India, c’è molto poco indiano nella squadra. La squadra si basa ancora di Silverstone e la maggior parte degli ingegneri sono anche britannici. Jules Bianchi è il favorito per il secondo posto di pilota ma non hanno mai chiamato me e Narain (Karthikeyan), con la pretesa che i conducenti indiani non sono sufficientemente competitivi per la squadra. Dovrebbero farci provare prima di pronunciarsi così”.
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SCHUMACHER RESTA ALLA MERCEDES! (MA E’ RALF NEL DTM)

(20/2/2013)Ricordate Ralf Schumacher? Il fratellino del Cannibale, Michael? Beh, mentre il sette-volte-campione-del-mondo quest’anno ha gettato la spugna dopo un triennio a dir poco opaco alla Mercedes GP, lui da dal 2008 è impegnato nel DTM, la popolarissima serie teutonica internazionale per vetture turismo. E nel 2013, nonostante, per la verità, risultati finora conseguiti non proprio entusiasmanti, sarà ancora del ristretto lotto di piloti privilegiati. Oggi la Mercedes ha annunciato ufficialmente i corridori che porteranno la stella a tre punte sul petto nella stagione che partirà a maggio: tra le sei Mercedes AMG C-coupé che saranno schierate, ce n’è ancora una per lui, nel team HWA. Sesta stagione consecutiva, dunque. Certo, l’inglese Gary Paffett viene indicato come il pilota di riferimento – poi c’è una schiera di giovani talenti dello Junior Team: Roberto Mehri, Christian Vietoris, Robert Wickens e Daniel Juncadella – ma l’impegno è di rilievo e prestigioso. Ralf non ha mai veramente convinto in 11 stagioni di F.1 tra Jordan, Williams e Toyota: 6 gran premi vinti, 27 podi. Dalla sua ha la conquista di un unico titolo, in F.Nippon, nel lontano 1996. Con questi risultati, a 37 anni, viene celebrato in Patria come il terzo miglior pilota tedesco di sempre dopo l’inarrivabile fratello e la star del momento, Seb Vettel.
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WILLIAMS, LA STORIA CONTINUA

La nuova Williams FW35 presentata oggi
(19/2/2013) – Mancava solo lei, la nuova Williams denominata FW35, per completare il parterre dei contendenti della stagione 2013. Lasciate da parte le più rilucenti presentazioni di un tempo, i veli sono caduti direttamente in circuito, prima dell’inizio della seconda sessione di test collettivi della F.1, questa volta a Barcellona. Come si vede è una monoposto interessante e i piloti Maldonado, che proprio in Catalogna l’anno scorso riportò al successo la scuderia di Grove (l’ultima vittoria apparteneva a Montoya, Brasile 2004!), e l’esordiente Bottas non stanno nella pelle. 
Tanto di cappello alla Williams che è storia della F.1: Frank, un vero appassionato, può raccontarne di cotte e di crude in qualità di diretto protagonista. Le sue monoposto, per un bel pezzo nate dal felicissimo connubio con Patrick Head, hanno portato in bacheca 115 vittorie, 7 titoli piloti e 9 costruttori. Tempo è passato e anni bui sono arrivati. Head si è ritirato a coltivare la sua passione per le due ruote, Frank l’anno scorso, alla vigilia dei suoi 70 anni, ha lasciato il posto in CdA alla figlia, la brava Claire che è anche direttore Marketing e della Comunicazione. Resta comunque l’azionista principale. E affronta una nuova stagione.
Frank Williams ai tempi della Iso-Ford, era il 1973
Claire Williams, figlia di sir Frank


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L’ULTIMA SFIDA DI NIKI LAUDA

(19/2/2013) – Non vorrei essere nei panni di Niki Lauda. Come noto, l’austriaco, che venerdì compie 64 anni, da quest’anno è tra i “caporioni” della Mercedes AMG Petronas. Per la precisione “capo non esecutivo del consiglio dei dirigenti” del team che metterà in pista le monoposto affidate a Rosberg e Hamilton. In buona sostanza, un mega-supervisore che fungerà anche da collegamento tra la Casain Germania e la Scuderiache opera in Inghilterra, a Brackley. L’ex ferrarista non è nuovo a sfide difficili e il coraggio non gli manca ma questa responsabilità è davvero grande per le aspettative e le pressioni già in atto. Dopo tre anni con un unico vero acuto, la vittoria di Nico nel GP di Cina l’anno scorso, un’altra stagione incolore (tra l’altro con Hamilton che non è costato un tozzo di pane, Gianni Agnelli docet, assolutamente voluto proprio da Lauda) getterebbe autentico sconforto e scompiglio. Sentite cosa ha detto il Capo supremo Dieter Zetsche: “Con lui e Toto Wolff – altra new entry di peso – svilupperemo il nostro motorsport e guideremo le nostre Frecce d’argento in una nuova era”. Sorbole! Peccato, però, che ieri due investitori abbiano già fatto pervenire tramite il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung il loro personalissimo augurio: la F.1 non serve alla Mercedes, hanno detto. Con queste palle al piede, Lauda è chiamato a far funzionare ciò che non ha funzionato neanche con Schumacher. Niki è stato un grande in pista, ma i suoi trascorsi “manageriali” non sono dei più esaltanti. Nel 2002 venne licenziato dall’oggi al domani dalla Jaguar dove era approdato l’anno prima (provò anche la macchina per capire cosa avevano tra le mani i piloti Irvine, appena due terzi posti per l’irlandese, e De La Rosa). Cocente, per uno come lui accreditato di sopraffine qualità, la motivazione addotta da Richard Parry Jones, responsabile Ford (la Jaguarapparteneva alla Casa americana): “Non ha dimostrato una conoscenza approfondita degli aspetti tecnici”. Tutto sommato impalpabile fu anche la sua permanenza alla Ferrari, in qualità di “consulente sportivo”, chiamato nel 1992 dall’amico Luca Cordero di Montezemolo appena riapprodato a Maranello nelle vesti di Presidente. Ma era una Ferrari ancora in preda al caos di uomini e idee del dopo Enzo Ferrari. Ci vollero, alcuni anni dopo, Michael Schumacher, Ross Brawn, Rory Byrne e Jean Todt per risollevare la nobile decaduta.

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ARRIBA ALONSO!

(18/2/2013) – Signori, sta per entrare in scena lui: Fernando Alonso. Lo spagnolo della Ferrari scende finalmente per la prima volta in pista in questo 2013 e, immagino con una certa giustificata ansia, da domani comincerà i collaudi della nuova F138 sul Circuit de Catalunya a Barcellona. Dopo aver saltato i primi test di Jerez, preferendo ultimare gli allenamenti al caldo – la Ferrariparla di “una preparazione fisica mirata e degna del miglior atleta olimpico alternandosi tra sessioni in palestra, corsa e bicicletta” ! – tocca ora a lui saggiare per i primi tre giorni le performances della contendente rossa alle varie Red Bull, Mc Laren, Mercedes e via dicendo. Le prime sensazioni saranno importanti. Felipe Massa gli passa una monoposto titolare del miglior tempo assoluto in Andalusia ma da Maranello gettano acqua sul fuoco: “Il 2013 – dicono –  è l’ultimo anno che si correrà con le regole attuali e, dopo un lungo periodo di stabilità, è inevitabile che il livello di prestazioni tra le squadre si possa bilanciare, quindi un inizio positivo a Jerez è stato semplicemente questo: un inizio positivo e niente di più”. Il lavoro nei quattro giorni di test comprenderà una comparazione dei pneumatici Pirelli su una superficie giudicata più rappresentativa per quello che ci si potrà aspettare in termini di degrado e prestazioni. Dal punto di vista aerodinamico, inoltre, proseguirà la raccolta dati grazie anche all’introduzione di alcuni nuovi aggiornamenti che – precisano  ancora dalla Scuderia –“sono la prima serie di un programma inarrestabile di sviluppo che ha avuto inizio già prima che la F138 avesse girato una ruota per la prima volta”. E Fernando che dice?Per essere al 100 percento di qui fino a novembre dovrò alternare la preparazione col riposo. Non posso dire ora se è una buona macchina o se è sufficiente per fare la differenza, perché i decimi non si possono vedere ad occhio, ma direttamente dall’abitacolo. Ora tutto quello che dobbiamo fare è concentrarci sui test.”

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FERRARI, IERI OGGI DOMANI

(18/2/2013) –  Oggi è un giorno sempre importante per Modena e per tutto il mondo dei motori. Ricorre il 115° anniversario della nascita di Enzo Ferrari. La sua storia è patrimonio della Nazione, i risultati di un’avventura unica sono forse irripetibili. Per celebrare tutto questo,  il Museo casa Enzo Ferrari – che si avvicina al primo anno di vita, il 10 marzo prossimo – ha organizzato l’iniziativa “Emiliani grandi sognatori”. Alle 18, presso la sala Eventi, ne parleranno Piero Ferrari, Vice Presidente Ferrari S.p.a. e Presidente Onorario della Fondazione Casa di Enzo Ferrari, Mauro Tedeschini, Presidente della Fondazione Casa di Enzo Ferrari e Leo Turrini, giornalista. Nell’occasione sarà presentato anche il volume “Enzo Ferrari. Storia e Glorie dell’Automobilismo Modenese”, dedicato ai contenuti permanenti del Museo, a cura di Aldo Zana con il contributo di Leo Turrini, Adolfo Orsi, Raffaele Gazzi e Sandro Grimaldi, e inoltre, per raccontare ai più piccoli gli esordi della straordinaria vicenda del costruttore modenese, sarà proiettato un originale filmato d’animazione nella stanza dedicata al Cavallino.


Nella stessa giornata di oggi, intanto, a Maranello il CdA della Ferrari, alle 15.30, esamina il bilancio 2012. La Casadel Cavallino continua a macinare utili espandendosi su nuovi mercati. L’ultimo CdA dello scorso mese di novembre, segnò l’ingresso a sorpresa di  Eddy Cue, Senior Vice President Internet Software e Service di Apple, laureato in Computer Science and Economics alla Duke University. “La sua profonda esperienza nel dinamico e innovativo mondo di internet ci sarà di grande aiuto”, disse allora il Presidente Montezemolo. Lui si limitò a dire: “E’ da quando ho 8 anni che sogno di avere una Ferrari e da cinque anni ho la fortuna di essere diventato un cliente. Il design e le qualità ingegneristiche uniche al mondo che solo la Ferrari sa raggiungere continuano a stupirmi”. Magari oggi sarà l’occasione per capire meglio il suo apporto.
Intanto, la Rossacontinua a mietere riconoscimenti. Nel concorso “Best Cars” 2013 indetto dalla rivista specializzata francese L’Automobile Magazine, sono stati vinti due premi: la 458 Spider è stata eletta “Best Cabriolet”, mentre la F12berlinetta “Best Coupé”. (SU CONTINUA A LEGGERE IL COMUNICATO STAMPA INTEGRALE POST CdA DI OGGI)


Eddy Cue componente del CdA Ferrari

Maranello, 18 febbraio 2013 – Il 2012 della Ferrari è stato un anno record, il migliore in 66 anni di storia. A sancirlo è stato il Consiglio d’Amministrazione dell’Azienda, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Luca di Montezemolo per esaminare i dati di chiusura.

Tutti i principali indicatori economici hanno superato i limiti stabiliti nel 2008, nonostante lo scenario economico mondiale decisamente peggiorato.

Sono state 7.318 le vetture consegnate alla rete (+4,5% rispetto al 2011) mentre il fatturato è stato di 2,433 miliardi di Euro (+8%).

Crescita del 12,1% per il risultato della gestione ordinaria, arrivato a quota 350 milioni di Euro – con un utile nettoche sfiora i 244 milioni di Euro (+17,8%) e un ROS (Return on Sales) che si conferma con il 14,4% ai livelli delle migliori aziende del settore del lusso.

Lo scenario è poi completato dai significativi investimentieffettuati negli ultimi dodici mesi, che, includendo la Ricerca e Sviluppo portata a conto economico, raggiungono complessivamente la cifra di 324,3 milioni di Euro (erano 280 milioni di Euro nel 2011). Si tratta di un valore totalmente autofinanziato anche grazie alla grande capacità dell’Azienda di generare cassa, tendenza in atto da tempo e confermata anche per il 2012 con una posizione finanziaria netta di oltre un miliardo di Euro.

“E’ motivo di grande orgoglio per tutti noi chiudere un anno con simili risultati, pur in presenza di un contesto non certo favorevole in tanti Paesi europei se non addirittura ostile, come nel caso dell’Italia » – ha detto il Presidente Luca di Montezemolo – “Il merito va alle donne e agli uomini della Ferrari, alla forza del Marchio, a una gamma innovativa e completa, a forti investimenti tecnologici e a un’espansione controllata nei mercati automobilistici mondiali”.

I risultati 2012 sono in linea con il piano di distribuzione geografica delle vendite, in una suddivisione paritaria fra America, Asia e Europa con Medio Oriente. Per rafforzare ulteriormente la propria presenza sui diversi mercati, la Ferrari ha varato una nuova organizzazione commerciale, fondata su quattro centri di coordinamento: America, Europa e Medio Oriente, Grande Cina, Estremo Oriente.

Record di vendite negli USA dove sono state superate per la prima volta le 2000 consegne, con un aumento del 14,6% (2.058 incluso il Canada).

In Europa molto bene la Gran Bretagna che cresce del 20,4% (673 vetture), la Svizzera(+17,4%, 357), e la Germania(+8,2%, 750), che si conferma il mercato più importante nel Vecchio Continente, con gli altri principali Paesi che chiudono in linea con il 2011.

Di segno totalmente opposto il risultato italiano: pur comportandosi meglio della media del settore, che ha registrato un calo del 60%, la Ferrariha chiuso lo scorso anno con 318 consegne alla rete, -46% rispetto al 2011.

Nell’area Medio Oriente e Africa prosegue il trend positivo, con un incremento del 4,5% che fa arrivare a quota 556 il numero di vetture consegnate.

La Grande Cina (Repubblica Popolare Cinese, Hong Kong e Taiwan) si conferma il secondo mercato con il record di 784 vetture consegnate (+4%), di cui quasi 500 nella sola Cina. Significativo il ritorno alla crescita in doppia cifra (+14,4%) di un mercato storico come il Giappone, dove sono state consegnati 302 esemplari.

Ottimi anche i risultati delle attività legate al Brand (Retail, Licensing ed E-commerce), profondamente riorganizzate nel corso dell’ultimo anno, che complessivamente hanno registrato un incremento del margine operativo del 40% superando i 50 milioni di euro.

Il Retail è cresciuto del 5%, grazie anche ad un nuovo concept di arredo che sarà esteso a oltre cinquanta negozi monomarca diffusi in tutto il mondo.

Importante crescita del Licensing, (+22%), mentre il fatturato dell’e-commerce ha superato i sette milioni di Euro (+31%). Eccellente la presenza Ferrari sui canali web e sui social network (oltre dieci milioni di fans su Facebook).

Sul fronte delle sponsorizzazioni della Formula 1 va segnalato l’arrivo del primo partner cinese – Weichai Power, azienda del Gruppo industriale Weichai, uno dei più importanti in Cina – e il rafforzamento del legame con Aziende leader mondiali nei rispettivi settori di attività come Hublot, Kaspersky Lab e TNT.

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F.1, COPPIE CHE SCOPPIANO?

(15/2/2013) – Manca un mese all’inizio del mondiale di F.1. Le nuove monoposto sono state tutte presentate e i ranghi – ad eccezione della Force India – completati. Red Bull, Ferrari, Mc Laren e, a qualche lunghezza, Mercedes appaiono come le contendenti favorite (anche se un occhio lo terrei fisso sulla Sauber!). Certo, senza una macchina che si riveli competitiva non si va da nessuna parte ma a fare la differenza o ad essere chiamati agli straordinari (vero, Fernando?) saranno loro: i piloti. E quelli dei team sopracitati, prima di tutto, dovranno vedersela col proprio compagno di squadra. E’ una dura legge non scritta dell’automobilismo. Vediamo, dunque, quali insidiosi balli di coppia ci attendono.


VETTEL-WEBBER. I due, a me pare, fanno finta di “amarsi”. Il tedesco tri-campione del mondo è per forza di cose il favorito. Anche dalla squadra. Anche se il neo commentatore Jacques Villeneuve non lo ritiene ancora maturo (“fa troppi errori”). Lui però si è fortificato e sa bene cosa ha tra le mani, ma si mantiene guardingo e dice: “So che sarà difficile battere Mark e gli altri piloti”. L’australiano glissa sulla “presa di distanza” dell’eminenza grigia del Team, Helmut Marko, che ha recentemente definito ben poco redditizio il suo 2012, e fa partire un appello: “Credo di poter avere le mie possibilità per fare bene anche quest’anno. Lo penso ogni giorno. La squadra sa che ho bisogno del suo supporto e sono convinto di poterlo avere”. Mark sa che deve partire forte e sfruttare ogni possibilità. Solo così potrà tirare acqua al proprio mulino e capire che aria tira.

ALONSO-MASSA.Stagione tremendamente importante per entrambi. Alonso è il numero 1, checché ne possa dire il buon Felipe, e sta ricaricando le batterie, un po’ esauste a fine stagione scorsa, per fare finalmente suo un mondiale che gli sta sfuggendo troppe volte. In attesa di scoprire la F138, mantiene lodevolmente l’ambiente sereno: “Con Felipe e con Pedro siamo una persone sola, credo nell’unità della squadra”. Più complicato il discorso per Massa, contrattualizzato per un altro anno. Il finale del 2012 è stato in crescendo, ma dovrà confermarsi e subito perché altrimenti il toto-mercato per un posto alla Rossa, vedrete, comincerà ad impazzare già a Montecarlo. Ne è conscio: Sono pronto, sono carico. Voglio fare un campionato subito competitivo”. E’ alla settima stagione in Ferrari. (CLICCA SU CONTINUA A LEGGERE)




BUTTONPEREZ. L’esperienza e la giovanile irruenza. L’inglese, senza più l’ingombrante connazionale Hamilton al fianco, gode della assoluta stima del team ma dovrà vedersela con l’arrembante e ambizioso messicano sul quale la Mc Laren ha scommesso forte. Il primo ha assunto in pieno i galloni di capitano ed è sicuramente in grado di “controllare” l’esuberanza di Checo quanto di assicurare vittorie e punti pesanti. Il secondo, deve imparare in fretta nuove metodologie di lavoro ma, all’esordio in un top team del genere, non si nasconde dietro un dito: “Non ci sono dubbi, qui corro per vincere subito il mondiale!”. Scontro assolutamente aperto, dunque, e conoscendo il Woking-pensiero non prevediamo sconti per chi dovesse segnare il passo.

ROSBERG-HAMILTON.Altri due galletti niente male. Si conoscono fin da ragazzini, quando si sfidavano sui kart. Il tedesco poliglotta e figlio d’arte ha bastonato per tre anni il povero Schumacher e certo non mette in conto un diverso atteggiamento con l’amico che un mondiale l’ha pure portato a casa. Molto dipende dall’entusiasmo che la nuova Mercedes AMG saprà suscitare in loro (e dalle considerazioni che farà il neo dirigente Niki Lauda, ritenuto l’artefice dell’arrivo di Lewis in casa Stoccarda). Al momento, è proprio la monoposto di Aldo Costa a frenare gli ardori. Rosberg docet: “Non sono troppo ottimista circa il fatto di poter cominciare la stagione con una delle macchine più veloci del lotto”. Stop. Hamilton segue la linea: “L’obiettivo è di migliorare quanto fatto l’anno scorso. Dobbiamo fare un passo alla volta: tagliare il traguardo della prima gara, poi puntare al podio e infine provare a vincere delle gare”. Insomma, tra i due per ora il fuoco arde – state sicuri che arde – sotto un mucchio di fair play. 
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LA NUOVA FERRARI (ENZO?), CHE SOGNO!

(14/2/2013) – L’attesa è spasmodica perché se ne parla da tempo e poi è sempre un “evento”: manca poco alla presentazione in pompa magna del “progetto F150” o, più probabilmente, della Enzo atto secondo. Parlo dell’ultima creazione della lunga produzione di fantastiche GT del Cavallino. Clienti Vip l’hanno già ammirata (e ordinata) mentre il resto del mondo la scoprirà al Salone di Ginevra ad inizio marzo, ma si annuncia come una vera e propria star e quelle che vedete sono le uniche foto-aperitivo. E’ la prima Ferrari ibrida, con il kers ispirato all’esperienza in F.1, interamente in carbonio, motore V12 6.3 con due unità elettriche, accreditata di 900 e passa cavalli. Estrema, bellissima, una rarità – 499 i modelli preventivati – da circa 1 milione di euro. Ci ha lavorato anche Rory Byrne, progettista protagonista del filotto schumacheriano e ora “richiamato” in servizio permanente effettivo per rinverdire i fasti in pista e non solo. Chi volesse ammirarla, potrà farlo grazie alla mostra dedicata alle cosiddette Supercar che sarà inaugurata al Museo Ferrari di Maranello nei primi giorni di marzo, che proporrà inoltre tutte le Ferrari speciali che l’ hanno preceduta. Motivo di particolare interesse sarà l’accurata descrizione di quelli che sono i suoi contenuti tecnologici ma i visitatori potranno scoprire anche l’iter creativo di questo nuovo modello nato interamente a Maranello, nella complessa integrazione tra design e soluzioni aerodinamiche adottate. Dopo aver stabilito il nuovo record nel 2012 con 250.414 visitatori, il Museo Ferrari di Maranello si appresta quindi a vivere ad un anno speciale: sempre in primavera verrà inaugurata infatti nuova grande ala di oltre 1000 mq.


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LAND ROVER ICE ROAD CHALLENGE 2013

(14/2/2013) – Dall’Italia al Circolo Polare Artico, nel cuore della Lapponia svedese, a bordo di una Land Rover Discovery 4: si è conclusa con successo a Torino la spedizione “estrema” denominata “Land Rover Ice Road Challenge 2013”, con le catene da neve Thule partner della spedizione. Una bella sfida: ottomila chilometri percorsi in due settimane, in condizioni immaginabili in pieno inverno. L’obiettivo è stato però centrato: un probante long-test in un contesto atmosferico proibitivo (temperature intorno ai -20°) su impegnativi percorsi fuoristrada, le “ice road” dell’arcipelago di Lulea, strade solo invernali che attraversano il mare ghiacciato. E’ andata!