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F.1, COPPIE CHE SCOPPIANO?

(15/2/2013) – Manca un mese all’inizio del mondiale di F.1. Le nuove monoposto sono state tutte presentate e i ranghi – ad eccezione della Force India – completati. Red Bull, Ferrari, Mc Laren e, a qualche lunghezza, Mercedes appaiono come le contendenti favorite (anche se un occhio lo terrei fisso sulla Sauber!). Certo, senza una macchina che si riveli competitiva non si va da nessuna parte ma a fare la differenza o ad essere chiamati agli straordinari (vero, Fernando?) saranno loro: i piloti. E quelli dei team sopracitati, prima di tutto, dovranno vedersela col proprio compagno di squadra. E’ una dura legge non scritta dell’automobilismo. Vediamo, dunque, quali insidiosi balli di coppia ci attendono.


VETTEL-WEBBER. I due, a me pare, fanno finta di “amarsi”. Il tedesco tri-campione del mondo è per forza di cose il favorito. Anche dalla squadra. Anche se il neo commentatore Jacques Villeneuve non lo ritiene ancora maturo (“fa troppi errori”). Lui però si è fortificato e sa bene cosa ha tra le mani, ma si mantiene guardingo e dice: “So che sarà difficile battere Mark e gli altri piloti”. L’australiano glissa sulla “presa di distanza” dell’eminenza grigia del Team, Helmut Marko, che ha recentemente definito ben poco redditizio il suo 2012, e fa partire un appello: “Credo di poter avere le mie possibilità per fare bene anche quest’anno. Lo penso ogni giorno. La squadra sa che ho bisogno del suo supporto e sono convinto di poterlo avere”. Mark sa che deve partire forte e sfruttare ogni possibilità. Solo così potrà tirare acqua al proprio mulino e capire che aria tira.

ALONSO-MASSA.Stagione tremendamente importante per entrambi. Alonso è il numero 1, checché ne possa dire il buon Felipe, e sta ricaricando le batterie, un po’ esauste a fine stagione scorsa, per fare finalmente suo un mondiale che gli sta sfuggendo troppe volte. In attesa di scoprire la F138, mantiene lodevolmente l’ambiente sereno: “Con Felipe e con Pedro siamo una persone sola, credo nell’unità della squadra”. Più complicato il discorso per Massa, contrattualizzato per un altro anno. Il finale del 2012 è stato in crescendo, ma dovrà confermarsi e subito perché altrimenti il toto-mercato per un posto alla Rossa, vedrete, comincerà ad impazzare già a Montecarlo. Ne è conscio: Sono pronto, sono carico. Voglio fare un campionato subito competitivo”. E’ alla settima stagione in Ferrari. (CLICCA SU CONTINUA A LEGGERE)




BUTTONPEREZ. L’esperienza e la giovanile irruenza. L’inglese, senza più l’ingombrante connazionale Hamilton al fianco, gode della assoluta stima del team ma dovrà vedersela con l’arrembante e ambizioso messicano sul quale la Mc Laren ha scommesso forte. Il primo ha assunto in pieno i galloni di capitano ed è sicuramente in grado di “controllare” l’esuberanza di Checo quanto di assicurare vittorie e punti pesanti. Il secondo, deve imparare in fretta nuove metodologie di lavoro ma, all’esordio in un top team del genere, non si nasconde dietro un dito: “Non ci sono dubbi, qui corro per vincere subito il mondiale!”. Scontro assolutamente aperto, dunque, e conoscendo il Woking-pensiero non prevediamo sconti per chi dovesse segnare il passo.

ROSBERG-HAMILTON.Altri due galletti niente male. Si conoscono fin da ragazzini, quando si sfidavano sui kart. Il tedesco poliglotta e figlio d’arte ha bastonato per tre anni il povero Schumacher e certo non mette in conto un diverso atteggiamento con l’amico che un mondiale l’ha pure portato a casa. Molto dipende dall’entusiasmo che la nuova Mercedes AMG saprà suscitare in loro (e dalle considerazioni che farà il neo dirigente Niki Lauda, ritenuto l’artefice dell’arrivo di Lewis in casa Stoccarda). Al momento, è proprio la monoposto di Aldo Costa a frenare gli ardori. Rosberg docet: “Non sono troppo ottimista circa il fatto di poter cominciare la stagione con una delle macchine più veloci del lotto”. Stop. Hamilton segue la linea: “L’obiettivo è di migliorare quanto fatto l’anno scorso. Dobbiamo fare un passo alla volta: tagliare il traguardo della prima gara, poi puntare al podio e infine provare a vincere delle gare”. Insomma, tra i due per ora il fuoco arde – state sicuri che arde – sotto un mucchio di fair play. 

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